Un giorno da ricordare1995

SCHEDA FILM

Un giorno da ricordare

Anno: 1995 Durata: 87 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:James Foley

Specifiche tecniche:SCOPE

Tratto da:-

Produzione:ARTHUR COHN PER CONNEXION FILM PRODUCTIONS, MIRAMAX FILMS

Distribuzione:CECCHI GORI DISTRIBUZIONE (1996) - CECCHI GORI HOME VIDEO

ATTORI

Al Pacino nel ruolo di Nonno Gaetano
Mary Elizabeth Mastrantonio nel ruolo di Luisa Spirito
Jerry Barone nel ruolo di Gennaro Spirito
Patrick Borriello nel ruolo di Tullio
Joe Grifasi nel ruolo di Joe
Joanna Merlin nel ruolo di Guendolina
Andy Romano nel ruolo di Dottor Bruna
Mary Loy Rosato nel ruolo di Zia Carmela
Donna Mitchell
Jayne Haynes
Rik Colitti
Ron McLarty
Rosemary De Angelis
 

SOGGETTO

Stefano, Joseph
 

SCENEGGIATORE

Stefano, Joseph
 

MUSICHE

Burwell, Carter
 

MONTAGGIO

Smith, Howard E.
 

SCENOGRAFIA

Musky, Jane
 

COSTUMISTA

Brown, Claudia

TRAMA

Nell'estate del 1933 a Filadelfia il dodicenne Gennaro sente per strada l'annuncio dell'apertura per quella sera di un cinema con l'aria condizionata e comincia a darsi da fare per trovare i 25 centesimi del biglietto. La madre, impegnata a mandare avanti la famiglia, non può aiutarlo. Potrebbe darglieli il nonno, che però glieli ha promessi solo dopo la sua morte. Gira allora per il quartiere alla ricerca di lavoretti occasionali e va incontro a strane, impreviste avventure. Torna a casa, proprio quando il nonno, colpito da infarto, sente di essere in fin di vita. Chiede al nipote di fargli un grosso piacere e per ricompensa gli promette il denaro. Assolto il compito, Gennaro corre al cinema, ma è in ritardo e, a spettacolo iniziato, il prezzo del biglietto raddoppia. Torna di nuovo a casa, e il nonno, ormai prossimo a morire, gli fa il dono degli altri 25 centesimi e lo esorta a non smettere mai di desiderare. Gennaro lo abbraccia nell'ultimo momento di vita e poi si precipita di nuovo al cinema, dove finalmente riesce ad entrare.

CRITICA

"Racconto intimista, crepuscolare, bella fotografia, suadenti atmosfere, scene paleo-cittadine di logorio della vita moderna. Ma 'Una giornata da ricordare' rimane un film, non certo da dimenticare, ma che non lascia traccia indelebile. Battuta su battuta, occhiata su occhiata, convenzione su convenzione, Foley racconta la family life con la saggia e povera mamma (Mary Elizabeth Mastrantonio è come sempre sensibile), vista negli occhi del ragazzino on the road, cui capitano cose curiose come assistere al suicidio d'una donna tentata dal demone sessuale o imboccare una vecchia signora che il nonno ha offeso in gioventù. Il minorenne Gerlando Barone vive con naturalezza stupita la sua adolescenza, Pacino si lancia in una caratterizzazione mattatoriale sproporzionata al film." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 12 Giugno 1997) "Nel corso di tutto il film Pacino brontola affettuosamente e ricorda il passato minacciando, di continuo, la propria dipartita; il ragazzino, invece, si arrabatta per racimolare il quarto di dollaro necessario per il biglietto d'ingresso. Cinema e vita si fondono con molti ingredienti retorici nel film di James Foley ('L'ultimo appello') intasato di belle immagini soffuse, di luoghi comuni triti e ritriti sulla comunità degli italoamericani, di una tonalità rossastra nostalgica e di un fastidioso immaginario old style." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 19 Luglio 1997) "'Questo dramma è un ricordo' potrebbe ripetere l'autore del copione Joseph Stefano, con le parole del protagonista di 'Zoo di vetro' di Williams: lo scrittore rievoca infatti una giornata particolare della sua infanzia. Siamo a South Philadelphia nel '33 e la scena è dominata da Al Pacino truccato da vecchio per impersonare un patriarca oriundo italiano che sembra la versione buona del 'Padrino' di Marlon Brando. (...) Il sommesso succedersi degli eventi in chiave intimista non riesce a suscitare un particolare interesse: e se la messinscena è decorosa e gli interpreti sono rispettabili (soprattutto Mary Elizabeth Mastrantonio nella parte della madre) il piccolo Barone non sembra destinato all'albo d'oro dei minorenni di Hollywood." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 4 Giugno 1997)

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