SCHEDA FILM

Un giorno da leoni

Anno: 1961 Durata: 118 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:GUERRA

Regia:-

Specifiche tecniche:SCHERMO PANORAMICO

Tratto da:-

Produzione:FRANCO CRISTALDI PER LUX FILM, VIDES CINEMATOGRAFICA, GALATEA

Distribuzione:LUX FILM - PANARECORD

TRAMA

L'otto settembre 1943, a Roma, cambia il corso di molte esistenze: lo studente universitario Danilo cerca di fuggire all'arruolamento, mentre il suo amico Michele, un mite ragioniere avviato verso il Nord col personale del ministero in cui lavora, riesce a tornare a Roma dove ha lasciato Ida, la ragazza che ama. Ma a Roma è sopraffatto dal timore e si unisce a Danilo in un improbabile tentativo di superare la linea gotica. Sul tram dei Castelli essi conoscono un giovane popolano, Gino, che si unisce a loro nella fuga quando il tram viene fermato dai tedeschi. I tre riescono a porsi in salvo in una cantina che serve come rifugio ad un gruppo di militari datisi alla macchia, guidati da Orlando. Più tardi i militari (che hanno ormai assorbito i tre fuggiaschi) vengono raggiunti da Edoardo, un vecchio fuoriuscito divenuto partigiano, e apprendono che il loro compito consiste nel far saltare un ponte sul quale passa la linea ferroviaria che fornisce le truppe tedesche. Il gruppo, che è riuscito a procurarsi l'esplosivo, si disperde quando Edoardo viene arrestato dai tedeschi. Tornati a Roma, Michele, Danilo e Gino apprendono che Edoardo è morto raccomandando agli ex compagni il compimento dell'opera di sabotaggio. I tre, dopo aver subito una trasformazione che li ha maturati, si riuniscono ad Orlando e preparano il sabotaggio del ponte. L'azione riesce, malgrado le difficoltà; ma nell'impresa Michele perde la vita, riscattando la propria inettitudine fisica con un atto eroico. Il sabotaggio è riuscito così bene che il comando tedesco lo attribuisce a paracadutisti americani. Nessuno saprà mai che un gruppo di uomini comuni ha saputo vivere il suo "giorno da leoni".

CRITICA

"Loy e Giannetti hanno disposto i loro personaggi su diversi piani di coscienza storica e politica (...). Manovrare questo folto gruppo di personaggi (..) non era facile impresa (...). C'è qualche figura disegnata sopra le righe (...) e qualche altra troppo sbiadita (...). Sono difetti, però, ampiamente compensati dai meriti: è un film che ha slancio, colore, forza di comunicazione (...)". (M. Morandini, "La Notte", 8/9/1961).

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