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Il burbero signor Rigattieri rimane chiuso sul pianerottolo, in camicia da notte, da un colpo di vento che gli sbatte alle spalle la porta di casa mentre egli ritirava la biancheria lasciata dalla stiratrice. Spaventato si rivolge ad una bimbetta, che per caso sale le scale e gli offre due lire perché vada a chiamargli un fabbro. Sorpreso in quell'atto dalla madre della bimbetta e circondato dai coinquilini richiamati dalle grida della donna, il povero Rigattieri finisce in questura per le accuse che tutti sono d'accordo a sostenere contro di lui. Dal tribunale riceve sei mesi di carcere e mentre attende l'esito dell'appello riesce, girovagando per Pisa a salvare dall'Arno una ragazza disperata perché il padre del suo fidanzato si oppone alle nozze. Rigattieri la conduce in casa, la conforta e la tiene con sé. Il suo coraggio e la sua generosità fanno ricredere quanti lo accusarono. La corte d'appello lo riconosce innocente ed egli ricongiunge i due giovani fidanzati, assegnando alla fanciulla una buona dote.