SCHEDA FILM

UN CALDO INVITO

Anno: 1981 Durata: 103 Origine: BRASILE Colore: C

Genere:DRAMMATICO, SENTIMENTALE

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:ROMANZO "ASFALTO SELVAGEM" DI NELSON RODRIGUES

Produzione:PAULO THIAGO

Distribuzione:TECNICA CINEMATOGRAFICA (1985)

TRAMA

Brasile, 1980. Maria Linda, una ragazza giovane e bella, è assai spregiudicata. Quando si invaghisce del bel Silvio decide di sedurlo, ma non conosce la loro vera storia familiare. Intanto sua cugina Letizia, fidanzata ufficialmente con Silvio, si mostra molto comprensiva nei suoi confronti. Maria Linda non si conto che questo comportamento è provocato dal fatto che Letizia, in realtà, è innamorata di lei...

CRITICA

"Prendete un losco melodramma di passione e morte in seno a una grande famiglia, alla Douglas Sirk; rendete le situazioni più esplicite visto che non siamo nei puritani Stati Uniti degli anni Cinquanta ma nel permissivo Brasile dei nostri giorni; aggiungete un'eco lontana di dramma elisabettiano; calate il tutto in uno stampo da telenovela - attori sopra le righe, confezione disinvolta, colpi di scena rozzi ma efficaci - e otterrete qualcosa di simile a questo 'Un caldo invito'. Che nonostante il titolo e i manifesti italiani non è tanto un film erotico quanto piuttosto, come ogni autentico melodramma, un film sul desiderio, cioè una cosa ben diversa. Di sesso infatti, o meglio di amore nel senso più fisico del termine, si parla in continuazione ma non è che se ne faccia poi molto. Ed è più che naturale visto che le due grandi passioni dei film - un incesto, un amore omosessuale - sono per definizione due passioni impossibili. (...) Certo la fattura, come dicevamo, non è delle più suggestive. Ma il racconto, a modo suo, è ben calibrato. E forse è proprio nelle telenovelas che oggi si può ritrovare qualcosa dell'antico gusto per il feuilleton." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 Luglio 1985) "Girato male e recitato peggio, un caldo invito è un pastrocchio ridicolo a bassissima temperatura erotica: gli attori sono bruttini, i dialoghi deficienti, le scene d'amore penosamente castigate. Elaborando per lo schermo la novella di Nelson Rodrigues 'Asfalto selvagem', il regista e sceneggiatore Haroldo Marinho Barbosa voleva forse ironizzare sul perbenismo di certa borghesia di provincia brasiliana ma l'impasto sesso più satira (tipo Donna Flor e i suoi due mariti) non gli riesce neanche un po'. Risultato: in sala la gente sbadiglia, si contorce sulle sedie dalla noia e rimpiangere giustamente i soldi del biglietto." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 11 Luglio 1985) "Il film è un lungo flashback che ci viene raccontato dalla provocante Maria Linda. Il ritmo - per colpa di un montaggio poco efficace - rallenta troppo spesso, recitazione troppo caricata o troppo spenta; scene di erotismo misurate. La Santos, dopo 'Isaura' e 'Ciranda da Pedra' si spoglia e ci fa capire che, nonostante i suoi pudichi vecchi personaggi, anche lei sa essere seducente e provocante come le sue colleghe, Sonia Braga inclusa." (Josè De Arcangelo, 'Paese Sera', 11 Luglio 1985)

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