Tutti i numeri del sesso2007

SCHEDA FILM

Tutti i numeri del sesso

Anno: 2007 Durata: 102 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:Daniel Waters

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:AVENUE PICTURES PRODUCTIONS, S AND D PRODUCTIONS, SANDBAR PICTURES

Distribuzione:MOVIEMAX (2008)

ATTORI

Simon Baker nel ruolo di Roderick Blank
Winona Ryder nel ruolo di Gillian/Death Nell
Leslie Bibb nel ruolo di Miranda
Mindy Cohn nel ruolo di Trixie
Robert Wisdom nel ruolo di Alpha
Patton Oswalt nel ruolo di Fred
Tanc Sade nel ruolo di Beta
Julie Bowen nel ruolo di Fiona
Neil Flynn nel ruolo di Zack
Dash Mihok nel ruolo di Lester
Sophie Monk nel ruolo di Cynthia Rose
Frances Fisher nel ruolo di Hope Hartlight
Marshall Bell nel ruolo di Victor Rose III
Natassia Malthe nel ruolo di Bambi
Pollyanna McIntosh nel ruolo di Thumper
Candice Coke nel ruolo di Greta Samsa
Christopher Stapleton nel ruolo di Terry Fenchel
Cindy Pickett nel ruolo di Madre di Roderick
Corinne Reilly nel ruolo di Lizzie
David Bortolucci nel ruolo di Agente Baxter
Jessica Kiper nel ruolo di Carlotta Valdes
Laura Brokaw nel ruolo di Julie
Nicole Bilderback nel ruolo di Dott.ssa Mirabella Stone
Robert Patrick Benedict nel ruolo di Bow-Tie Bob
Siobhan Flynn nel ruolo di Esther Fenchel
 

SOGGETTO

Waters, Daniel
 

SCENEGGIATORE

Waters, Daniel
 

MUSICHE

Kent, Rolfe
 

MONTAGGIO

Ship, Trudy
 

SCENOGRAFIA

Larena, John
 

COSTUMISTA

Caston, Julia

TRAMA

Roderick Blank sta per convolare a nozze con la sua fidanzata quando riceve una misteriosa e-mail che contiene l'elenco di tutte le donne con cui ha fatto sesso in passato e, con sua grande sorpresa, c'è anche una sostanziosa lista di nomi con cui gli viene annunciato che avrà rapporti futuri. In totale: 101. Allo stupore si aggiunge angoscia quando scopre che una delle donne sulla lista è la pericolosa Death Nell, una 'femme fatale' decisa a punire con la morte il dongiovanni di turno.

CRITICA

"Daniel Waters: strana carriera. Gran partenza da sceneggiatore ai tempi della commedia nera godardiana 'Schegge di follia' (1989), che lancia Winona Ryder e Christian Slater come star anticonformiste. Poi annaspa con 'Le avventure di Ford Fairlane', crolla con 'Hudson Hawk - Il mago del furto', rinasce con lo splendido copione nero del 'Batman Returns' di Burton e ricrolla con l'abominevole 'Demolition Man'. 'Tutti i numeri del sesso' è la sua seconda regia e settima sceneggiatura. Condensa in 100 minuti gli alti e bassi di una pazza filmografia. (...) Soggetto assurdo, attori bravissimi, finale sorprendente, tono da black comedy (eros & thanatos qui sono una coppia comica) con piacevoli lampi di dolcezza. Film che non t'aspetti che alla fine rispetti. Basta lasciarsi conquistare dalla sua sincera eccentricità. E la Ryder torna a lavorare con allegria per il suo mentore a ben 19 anni da Schegge di follia." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 14 marzo 2008) "Una trovata demenziale per un film superficiale, ma il regista Waters nomina invano Roth, Fellini e Mastroianni, cita Barbablù, il protagonista legge 'Ulisse' di Joyce. E alla fine ci chiede quale sia la morale. Risponde: chi se ne frega. Figurarsi a noi. Il fatto è che ci infligge una noia sovrumana nelle conquiste di Simon Baker, mentre la comparsa noir di Winona Ryder è un richiamo per spettatori facili a farsi conquistare dal titolo hard. Si resta come inebetiti da tanta insensatezza, non c'è limite al peggio e né viene condonata la catarsi assassina. Aiuto!" (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 14 marzo 2008) "L'idea poteva essere divertente ma Daniel Waters, sceneggiatore alla seconda regia, non ha né i tempi né l'umorismo (né, a sua discolpa, un adeguato budget) e la commedia si dipana con andatura fiacca. All'australiano Simon Baker manca il carisma del protagonista: mentre si rivede con piacere Winona Ryder, che purtroppo causa nevrosi varie si sta rovinando la carriera." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 14 marzo 2008) "'Tutti i numeri del sesso' è un film pretenzioso: basti dire che il regista-sceneggiatore Daniel Waters si dà il compito di ridefinire la rappresentazione dell'eros americano, mortificato da decenni di cinema puritano, secondo la lezione di Philip Roth, di Terry Southern e degli anni della liberazione sessuale. Non si vede cosa ci sia di liberatorio, però, in questa farsa scombinata, dagli interpreti poco simpatici, molto più noiosa che 'outrageous' ."(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 marzo 2008)

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