SCHEDA FILM

Tutta la vita in 24 ore

Anno: 1943 Durata: 78 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:COMMEDIA

Regia:Carlo Ludovico Bragaglia

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:GIULIO MANENTI PER MANENTI FILM

Distribuzione:NAZIONALCINE - MANENTI

ATTORI

Annette Bach nel ruolo di Maria
Andrea Checchi nel ruolo di Giulio
Carlo Ninchi nel ruolo di Commissario
Carlo Campanini nel ruolo di Medico condotto
Elvira Betrone nel ruolo di Marianna, madre di Giulio
Gildo Bocci nel ruolo di Cesare, padre di Giulio
Ada Dondini nel ruolo di Sora Maddalena
Arturo Bragaglia nel ruolo di Don Gervasio
Guido Verdiani nel ruolo di Mauro, segretario comunale
Gianluca Cortese nel ruolo di Figlio di Maria
 

MUSICHE

Carabella, Ezio
 

MONTAGGIO

Tropea, Fernando
 

SCENOGRAFIA

Filippone, Piero

TRAMA

Giulio ha un diverbio con un amico e nella colluttazione parte un colpo di rivoltella. Credendo di averlo ucciso, il giovane fugge e lascia la città. Durante il viaggio in treno e in corriera, Giulio è convinto di essere pedinato da un commissario di polizia e, quando i suoi nervi non resistono più, decide di raccontargli l'accaduto e di costituirsi. In realtà, il commissario si stava recando in vacanza, ma di fronte alla confessione di Giulio è costretto a compiere il suo dovere e ad accompagnarlo al vicino comando dei carabinieri. Strada facendo, i due si fermano in una casa dove c'è un bimbo gravemente malato che Giuli scopre con sorpresa essere il frutto della sua relazione con una ragazza che poi abbandonò. Il commissario, toccato dall'abnegazione della donna, si adopera con ogni mezzo per regolarizzare la loro unione. Celebrato il matrimonio, seppur con rincrescimento il commissario deve dar corso alla giustizia ma una buona notizia cambia per sempre il destino di Giulio.

CRITICA

"Non diremo di trovarci dinanzi a un capolavoro, né che il carattere del protagonista sia nuovo di zecca (...) né che vi manchi qualche reminiscenza (...) tuttavia la narrazione scorre, ha del cuore, è impostata su un ritmo movimentato e ben sorretto, è ravvivata da una macchietta nuova e sorvegliata, è allietata da ottimi esterni, è conclusa con sentita umanità". (Mario Meneghini, 'L'Osservatore Romano', 5 marzo 1944) "La pellicola, pur non avendo essessive pretese scorre via fluidamente e riesce a tener desta l'attenzione. Lodevole l'impegno dell'interpretazione". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 18, 1943)

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