Tulpa - Perdizioni mortali2012

SCHEDA FILM

Tulpa - Perdizioni mortali

Anno: 2012 Durata: 82 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:GIALLO, HORROR, THRILLER

Regia:Federico Zampaglione

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:MARIA GRAZIA CUCINOTTA, GIOVANNA EMIDI, SILVIA NATILI PER IDF ITALIAN DREAM FACTORY, IN COPRODUZIONE CON GIULIO VIOLATI PER SEVEN DREAMS PRODUCTIONS, IN COLLABORAZIONE CON FEDERICO ZAMPAGLIONE E CLAUDIA GERINI

Distribuzione:BOLERO FILM (2013)

ATTORI

Claudia Gerini nel ruolo di Lisa Boeri
Michela Cescon nel ruolo di Giovanna
Gian Marco Tognazzi
Michele Placido nel ruolo di Roccaforte
Ennio Tozzi nel ruolo di Ferri
Ivan Franek nel ruolo di Stefan
Piero Maggiò nel ruolo di Ivan
Federica Vincenti nel ruolo di Marla
Laurence Belgrave nel ruolo di Gerald
Giulia Bertinelli nel ruolo di Paola
Crisula Stafida nel ruolo di Giulia
Vincenzo Failla nel ruolo di Vecchio laido
Chopin Yohann nel ruolo di Chopin
Nuot Arquint nel ruolo di Gestore del Tulpa
Emanuela Di Bari nel ruolo di Buttafuori del Tulpa
Christiane Grass nel ruolo di Barbona
Giorgia Sinicorni nel ruolo di Ragazza bondage
 

MONTAGGIO

Spoletini, Marco
 

COSTUMISTA

Polverelli, Ginevra

TRAMA

Il club "Tulpa" è un posto molto esclusivo, in cui i soci realizzano le loro fantasie erotiche. Tra i suoi più assidui frequentatori c'è Lisa Boeri, ricca donna manager la cui vita è totalmente incentrata sul lavoro e la carriera, che si ritroverà suo malgrado invischiata in una serie di misteriosi e orribili omicidi, le cui vittime sono i suoi amanti. Decisa a scoprire la verità, Lisa inizierà a indagare per conto suo, con terribili conseguenze...

CRITICA

"In crescendo, Federico Zampaglione offre in questo horror thriller con una Claudia Gerini che non sbaglia una mossa, né fisica né psicologica, la sua magnifica ossessione del sesso, un 'Eyes Wide Shut' senza maschere. Storia di club privè in cui Amore e Morte si prendono a braccetto con effetti quasi onirici, regalando un'apertura all'ignoto della mente che giova all'inespresso del film." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 20 giugno 2013) "Tulpa, apprendiamo dal film omonimo, è termine che ci parla di buddismo tibetano e meditazione: della quale è una possibile materializzazione o visualizzazione sotto varie sembianze. Boh. Federico Zampaglione è un musicista (Tiromancino) ma fa anche il regista di film di paura, e questo è il terzo, nell'ammirazione per Dario Argento. L'autore Dardano Sacchetti è una vecchia conoscenza del cinema di genere, paura ma anche azione, di cui è stato prolificissimo inventore: a lui si attribuisce la creazione del Monnezza. (...) Il cinema di paura non si discute, si ama (o no). E, dal punto di vista del 'no', ci si domanda come fa la combinazione sesso/paura a risultare tanto noiosa." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 20 giugno 2013) "I film del leader dei Tiromancino sondano universi cupi e inquietanti, e rappresentano una delle poche esperienze italiane contemporanee di genere horror. 'Tulpa' è il suo terzo film e segna, per così dire, un salto di qualità, se non altro nella scelta del cast, a partire dalla protagonista, Claudia Gerini, sua compagna nella vita, accompagnata da Michele Placido, Ivan Franek e la Cescon. Un cast rilevante per un film che non ha però nella recitazione il suo momento decisivo, come l'horror vuole. Anzi Zampaglione sembra voler lavorare su una certa approssimazione, scatenando la sua energia e fantasia sulle scene più cruente e difficili. (...) Il gioco erotico si trasforma in gioco mortale messo a punto dal meccanismo oliato del genere. (...) in questo primo week end estivo ci troviamo con due film italiani ('Cha cha cha') che dichiaratamente sfidano i codici dei film d'appannaggio hollywoodiano per proporne una versione nostrana. Non siamo sicuri, per dirla tutta, che questa sfida sia stata vinta, eppure ci sembra giusto averci provato, come ci sembra giusto sottolineare la prova di Claudia Gerini che si è concessa alla visione conturbante del Zampaglione suo pigmalione." (Dario Zonta, 'L'Unità', 20 giugno 2013) "Delirante giallo, privo di senso, oltre che di suspense, rifritto con le frattaglie dei film di Argento." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 20 giugno 2013)

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