Tre giorni per la verit?1995

SCHEDA FILM

Tre giorni per la verità

Anno: 1995 Durata: 106 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Sean Penn

Specifiche tecniche:PANAVISION, 35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:SEAN PENN, DAVID S. HAMBURGER PER MIRAMAX FILMS

Distribuzione:CECCHI GORI DISTRIBUZIONE (1996) - CECCHI GORI HOME VIDEO

ATTORI

Jack Nicholson nel ruolo di Freddy Gale
David Morse nel ruolo di John Boothe
Anjelica Huston nel ruolo di Mary
Robin Wright nel ruolo di Jojo
Piper Laurie nel ruolo di Helen Boothe
Richard Bradford nel ruolo di Stuart Boothe
Priscilla Barnes nel ruolo di Verna
David Baerwald nel ruolo di Peter
Robbie Robertson nel ruolo di Roger
John Savage nel ruolo di Bobby
Kari Whurer nel ruolo di Mia
Jennifer Leigh Warren nel ruolo di Jennifer
Richard C. Sarafian nel ruolo di Sunny Ventura Richard Sarafian
Kellita Smith nel ruolo di Tanya
Bobby Cooper nel ruolo di Coop
Jeff Morris nel ruolo di Silas
Buddy Anderson nel ruolo di Buddy
Leo Penn nel ruolo di Hank
 

SOGGETTO

Penn, Sean
 

SCENEGGIATORE

Penn, Sean
 

MUSICHE

Nitasche, Jack
 

MONTAGGIO

Cassidy, Jay Lash
 

SCENOGRAFIA

Haller, Michael D.
 

COSTUMISTA

Ohanneson, Jill M.

TRAMA

Per Freddy Gale il 17 agosto è una data che gli ricorda un evento terribile: alcuni anni prima il giovane John Boothe guidando l'automobile in stato di ebbrezza ha investito ed ucciso sua figlia, la piccola Emily, l'unica persona importante della sua vita. Questo avvenimento ha turbato Freddy a tal punto da divorziare dalla moglie Mary lasciando a lei la casa e gli altri due figli molto amati. Freddy gestisce una piccola gioielleria, ma le serate le passa nei bar ubriacandosi e le nottate le trascorre con Mia, la sua "compagna" abituale. Il suo odio per Boothe non ha ceduto mai e l'uomo ne è ancor più intossicato che dal whisky. Egli ha pertanto deciso: ucciderà la fonte di tutti i suoi guai...

CRITICA

"Tre giorni per la verità, il film di Sean Penn presentato lo scorso settembre a Venezia come "The Crossing Guard", è insieme un sollievo e una delusione. Un sollievo - doloroso - perché, cosa rara tra i film provenienti da Hollywood, restituisce il giusto valore emotivo e morale alla morte, dopo tutte le morti indifferenti e spettacolari che la realtà virtuale dello schermo ci insegna a ignorare. Ed è una delusione perché dopo averci condotto per due terzi della sua durata lungo una storia nutrita di sentimenti autentici, si perde in una conclusione trascinata e poi in una catarsi francamente mélo." ('La Repubblica', Irene Bignardi, 28 aprile 1996) "Prima della resa dei conti, 'Tre giorni per la verità' esaurisce l'intero repertorio delle banalità psicoanalitiche, dello strazio logorroico, delle sequenze avvolte su se stesse, del narcisismo sentimental-pettegolo, dei clichés maledetti tra Tennessee Williams, Charles Bukowski ed Ermete Zacconi. Si produce il terribile fenomeno dell'europeismo pernicioso, una lebbra che s'attacca allo stile dei cineasti d'oltreoceano quando indossano la livrea da festival e si convincono che Orsi, Palme e Leoni si vincono inquadrando una "significativa" sigaretta che brucia tra le dita dell'attore o un ponte stagliato sulle tremule luci dell'alba con il pianto del sax in sottofondo. Dopo film del genere, il meno che si possa fare è chiedere che il ralenti sia proibito per decreto legge e Penn sia obbligato con la forza a lasciar perdere le anime agonizzanti ed a rientrare nei ranghi schermici dei grezzi e maneschi bad boys." ('Il Mattino', Valerio Caprara, 26 aprile 1996) "Ebbene, nonostante lo spessore e la ricchezza della materia trattata, questo film non riesce a compiere totalmente il suo percorso drammaturgico, nonostante la buona fattura estetica che lo distingue ". (Carlo Tagliabue, 'Rivista del Cinematografo')

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