SCHEDA FILM

Totò, Peppino e... la malafemmina

Anno: 1956 Durata: 118 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:COMICO, COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:dalla canzone "Malafemmina" di Antonio De Curtis (Totò)

Produzione:ISIDORO BROGGI E RENATO LIBASSI PER D.D.L., COMICO

Distribuzione:CINERIZ - AZZURRA HOME VIDEO, FORMULA HOME VIDEO

TRAMA

Dal suo paesetto Gianni è venuto a Napoli per studiare all'università ed ora sta per dare gli esami di laurea. E' allogglato in una pensione: nel palazzo attiguo abita un ricco giovanotto, che spesso invita amici e donne di teatro. Durante una di queste feste, Marisa, una giovane attrice, sentendosi a disagio in quella rumorosa compagnia, l'abbandona e fuggendo da un terrazzo all'altro capita nella stanza dello studente. I due giovani simpatizzano, ma essendosi allontanato per qualche istante, Gianni al suo ritorno non trova più la ragazza, che se n'è andata lasciando una frase gentile scritta col rossetto sullo specchio. I due si rivedono, Gianni s'innamora perdutamente di Marisa, lascia gli studi, segue la ragazza in una tournée e fa debiti. Al paese Gianni ha la mamma e due zii, Totò e Peppino. Un brutto giorno gli zii ricevono una lettera anonima, nella quale si comunica loro che Gianni se la gode con donne di malaffare. Poi viene un tale, che reclama il pagamento di una cambiale a firma di Gianni, e racconta che il giovanotto è a Milano, dove ha seguito un'attrice. Totò, Peppino e la madre di Gianni partono per Milano. Qui giunti, gli zii vanno in cerca di Marisa, che li riceve nel proprio camerino. Nell'andarsene i due lasciano sul suo tavolo un cestino con dei biglietti di banca e una lettera, in cui invitano la ragazza a rompere la relazione con Gianni. Presa dallo sconforto, Marisa decide di lasciare l'amante e invece di andare all'appuntamento, che Gianni le ha dato, si reca al ristorante con alcuni amici. Li c'è Gianni che, credendosi tradito, si sfoga cantando la canzone "Malafemmina". Marisa piange, gli zii, da una saletta vicina, riconoscono la voce del nipote. Il giorno dopo la madre di Gianni trova modo di parlare con Marisa ed essendosi convinta che lei ama veramente Gianni, l'invita ad andare a vivere con loro in campagna. Marisa, che sogna una vita semplice e tranquilla, accetta.

CRITICA

"Una farsa grossolana urlata in dialetto napoletano dalla prima all'ultima scena (...). E' avanspettacolo e fumetto della peggior qualità, né la presenza di bravi attori come Totò e Peppino De Filippo si fa avvertire, almeno sul piano della buona recitazione". (Vice, "Avanti!", 9/9/1956).

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