Ti va di pagare? - Priceless2006

SCHEDA FILM

Ti va di pagare? - Priceless

Anno: 2006 Durata: 104 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Pierre Salvadori

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:LES FILMS PELLÉAS, FRANCE 2 CINÉMA, FRANCE 3 CINÉMA, TOVO FILMS

Distribuzione:VIDEA CDE E EAGLE PICTURES (2007)

ATTORI

Audrey Tautou nel ruolo di Irène
Gad Elmaleh nel ruolo di Jean
Marie-Christine Adam nel ruolo di Madeleine
Vernon Dobtcheff nel ruolo di Jacques
Jacques Spiesser nel ruolo di Gilles
Annelise Hesme nel ruolo di Agnès
Charlotte Vermeil nel ruolo di Signora con il chihuahua
Claudine Baschet nel ruolo di Signora con il mastino
Laurent Claret nel ruolo di Responsabile del bar a Biarritz
Jean De Coninck nel ruolo di Uomo col sigaro
Blandine Pélissier nel ruolo di Cameriera
Philippe Vendan-Borin nel ruolo di Cameriere al ristorante a Biarritz
Bernard Bourdeau nel ruolo di Collega di Jean a Biarritz
Didier Brice nel ruolo di François
Jean-Michel Lahmi nel ruolo di Chirurgo estetico
Frédéric Bocquet nel ruolo di Uomo alla reception a Monaco
Guillaume Verdier nel ruolo di Cameriere piscina
 

MUSICHE

Bazbaz, Camille
 

MONTAGGIO

Devinck, Isabelle
 

SCENOGRAFIA

Fournier, Yves
 

COSTUMISTA

Montel, Virginie
 

TRAMA

Jean, timido e riservato cameriere di un lussuoso albergo, si innamora perdutamente di Irène, una bellissima accompagnatrice per facoltosi uomini d'affari. Jean riesce ad ottenere un appuntamento con Irène che lo crede un intraprendente milionario, ma quando la verità viene a galla lei lo abbandona su due piedi. Mollato dalla donna amata e rimasto senza lavoro, Jean decide di mettersi sulle tracce di Irène e per mantenersi si improvvisa gigolò. Grazie alla sua nuova professione i due si ritrovano e lei addirittura diviene la sua consulente professionale, senza rendersi conto che si sta affezionando sempre più a lui...

CRITICA

"Non convince molto. La parte iniziale con il giochetto degli equivoci è piuttosto meccanica e forzata, con situazioni difficilmente credibili, quella che segue, con Jean diventato gigolò per necessità, ha molti passaggi gratuiti e i contrattempi che ne scaturiscono, generando nuovi equivoci, provocano solo qua e là delle occasioni spiritose, spesso comunque inceppate da situazioni facili cui, anche quando vi si aspira, mancano l'ironia e l'umorismo. Per non parlare delle pagine conclusive, con l'amore dei due rimasti solo con un euro, affidate a piccole trovate che non ne riscattano l'adesione totale ai più consueti e prevedibili luoghi comuni propri del genere. La sola novità, e forse la sola attrazione, ce la propone, nei panni di Iréne, Audrey Tautou, senza più il candore e la malizia che tanto ce l'avevano fatta apprezzare nel 'Favoloso mondo di Amèlie', ma proprio perché qui si esibisce in un personaggio quasi all'opposto riesce a rivelarci senza troppe riserve una simpatica e piacevole versatilità. Di fronte a lei Gad Elmaleh fa bene il timido, in tutto il resto è totalmente privo di carisma." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 giugno 2007) "Una piccola lezione sul materialismo, insomma, e sulla paura dei sentimenti che il regista fa passare attraverso il sorriso, scegliendo sempre il ritmo giusto: il momento esatto in cui 'tagliare' una scena prima che si appesantisca, un susseguirsi di dialoghi azzeccati (è anche co-sceneggiatore) senza battute inutili o ripetitive. E non dimenticando di disseminare qui e là momenti di crudeltà e di (sano) cinismo." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 22 giugno 2007) "Non nominate il nome di Lubitsch invano, siamo ben lontani: rivedetevi per favore in DVD 'L'ottava moglie di Barbablù'. Comunque la commedia degli equivoci di Pierre Salvadori con la coppia sovrastimata Audrey Amelie Tatou e Gad Elmaleh e Marie-Christine Adam (la madame che paga, è la migliore), si svolge in Costa Azzurra come nei ' 30 e sfoggia una lieta amoralità. (...) Un via vai di camere d'albergo abbastanza prevedibile, con sceneggiatura misura small, ma il gioco maieutico a rimpiattino sull' arte di conquistar ha momenti divertenti da pochade asessuata prima dell'annunciatissimo finale da poveri ma quasi belli. Socialmente, siamo ai telefonini bianchi, suites imperiali. E il senso? L'amore si paga sempre in contanti." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 giugno 2007)

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