The Informant1997

SCHEDA FILM

The Informant

Anno: 1997 Durata: 109 Origine: IRLANDA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:tratto dal libro "Field of Blood" di Gerald Seymour.

Produzione:LEON FALK

Distribuzione:MEDUSA VIDEO (1998).

TRAMA

Irlanda del Nord. La spirale della violenza e odio scatenata dalla guerra civile tra i terroristi dell'IRA e l'Inghilterra sembra non avere mai fine. Gingy McAnally, un ex terrorista dell'IRA appena uscito dal carcere, decide di dare un taglio alla lotta armata e si ritira nel sud dell'Irlanda in cerca di pace e tranquillità. Ma il suo passato lo perseguita. Gingy è un grande esperto di armi da guerra e i suoi vecchi compagni lo costringono a partecipare a un sanguinoso attentato. Da quel momento la sua vita diventa un tormento continuo, senza via d'uscita. TRAMA LUNGA 1983. Uscito dal carcere di Long Kesh, Gingy McAnally, ex terrorista dell'IRA, si è ritirato nell'Irlanda del sud. I suoi vecchi compagni però lo vanno a cercare: lui è l'unico in grado di azionare il lanciarazzi che deve servire ad uccidere un alto magistrato. Sotto la minaccia di ritorsioni contro moglie e figli, Gingy accetta e compie la sanguinosa missione. Subito dopo però viene identificato, consegnato all'ispettore Rennie e chiuso in carcere. Ferris, il poliziotto che lo ha fatto arrestare, si guadagna la sua fiducia, proteggendolo dalla brutalità dei soldati. Proprio su Ferris, Rennie fa pressione perché convinca Gingy a tradire i suoi compagni in cambio dell'immunità. Gingy finisce poi per cedere e accetta di deporre al processo. Ma così facendo imbocca una strada che per lui si rivelerà senza uscita.

CRITICA

"Se il leggendario 'Il traditore' (1935) di John Ford era 'The Informer', questo di Jim McBride è 'The Informant': la sostanza cambia poco. In tutti e due i film il protagonista è un militante della resistenza irlandese che accetta di collaborare con il britanno oppressore: per i classici trenta denari in Ford, qui per sottrarsi alla minaccia di una pesante condanna. (?) Il regista sta bene attento a non prendere partito né per i cattolici né per i protestanti. Sui due fronti si battono uomini pronti a perpetrare le peggiori atrocità. Attentati, carcerazioni, torture, ricatti e sempre nuove vittime: tutte cose già viste, che pur evocate con professionale efficacia si affidano a una scansione meno drammatica e prevedibile. In Usa ha circolato solo alla tv a pagamento." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 13 giugno 1998) "Disturbato da 'The Boxer', film d'impatto spettacolare con il divo Daniel Day Lewis, 'The informant' di Jim McBride esce dal limbo otto mesi dopo aver partecipato in concorso alla Mostra di Venezia. Alcune analogie tematiche, come il pentitismo nelle file dell'Ira, non giustificano il ritardo. Resta il fatto che il sopraggiunto accordo di pace tra cattolici e protestanti irlandesi rischia ora di stendere un'ombra di anacronismo su un film che affronta il dramma degli informatori in un'ottica non propriamente legata all'attualità e al di sopra delle parti. (?) Irlandese autentica, l'attrice di teatro Maria Lennon offre un'interpretazione forte e misurata in un ruolo dalle difficili intonazioni chiaroscurali. Sorprendente per vigoria anche la prova dello sbirro Timothy Dalton, ex 007." (Alfredo Boccioletti, 'Il Resto del Carlino', 15 giugno 1998) "Certo, le tensioni ci sono, e naturalmente anche le violenze, in una Belfast che ha il pregio di sembrare ripresa, oltre che dal vero, anche tramite le pagine fino a ieri più note dell'informazione televisiva, ma si ha l'impressione di ascoltare sempre la stessa storia, pronta a proporre ad ogni svolta gli stereotipi consueti. Con il difetto, oggi, che, appunto, risultano datati, senza più neanche l'arsura dell'attualità di cronaca (com'erano invece 'Nel nome del padre' e 'Niente di personale', bene attenti, quelli, a prender parte). Comunque a un certo clima si può aderire anche perché gli interpreti si impegnano con sincerità a sostenerlo. Il protagonista è l'irlandese Anthony Brophy, problematico e tormentato, con sensibilità; il poliziotto cattivo è l'ex 007 Timothy Dalton, l'inglese buono è Cary Elwes, visto di recente in 'Twister'." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 18 giugno 1998)

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