Anno: 2013 Durata: 103 Origine: USA Colore: C
Genere:HORROR, THRILLER
Regia:Eli Roth
Specifiche tecniche:CANON C300
Tratto da:-
Produzione:ELI ROTH, CHRISTOPHER WOODROW, MOLLY CONNERS, MIGUEL ASENSIO, NICOLÁS LÓPEZ PER WORLDVIEW ENTERTAINMENT, SOBRAS.COM PRODUCCIONES, DRAGONFLY ENTERTAINMENT
Distribuzione:KOCH MEDIA-MIDNIGHT FACTORY (2015)
Lorenza Izzo | nel ruolo di | Justine |
Ariel Levy | nel ruolo di | Alejandro |
Daryl Sabara | nel ruolo di | Nick |
Kirby Bliss Blanton | nel ruolo di | Amy |
Sky Ferreira | nel ruolo di | Kaycee |
Magda Apanowicz | nel ruolo di | Samantha |
Nicolás Martínez | nel ruolo di | Daniel |
Aaron Burns | nel ruolo di | Jonah |
Ignacia Allamand | nel ruolo di | Kara |
Richard Burgi | nel ruolo di | Charles |
Eusebio Arenas | nel ruolo di | Scott |
Mary Dunworth | nel ruolo di | Brooke |
Matías López | nel ruolo di | Carlos |
Cody Pittman | nel ruolo di | Cody |
Ramón Llao | nel ruolo di | Cacciatore |
Un gruppo di studenti che lotta per la salvaguardia dell'ambiente parte da New York per andare in Amazzonia. I ragazzi sono decisi a salvare una tribù in via di estinzione a causa della distruzione della foresta amazzonica e documentare la speculazione che le grandi multinazionali stanno effettuando nella zona. Tuttavia, l'aereo su cui viaggiano precipita nel mezzo della giungla e i ragazzi vengono presi in ostaggio dagli stessi indigeni che erano andati a proteggere e che si rivelano essere dei crudeli cannibali.
"Quando mangiare è un po' morire. Sulla scia di sangue del 'Cannibal Holocaust' di Ruggero Deodato (1979), l'amichetto di Tarantino Eli Roth fa quel che più gli piace: omaggiare il nostro (fu) cinema di genere e dare nuovo plasma all'horror con sacche di gore, politica e porn(horror). (...) Tenete d'occhio la vergine, idealista e non sadomaso Justine (Izzo), beatevi della regia virtuosa di Roth, sogghignate per le sue scorrettezze politiche (gli ecoguerrieri retwittano bene ma razzolano male...) e, soprattutto, accontentatevi: la carne al sangue, ma un po' insipida." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 1 ottobre 2015) "Roth torna a usare il viaggio dell'americano ignorante come metafora dell'espansionismo Usa. Ai tempi di 'Hostel' (2005) prendeva in giro la guerra in Iraq del 2003 voluta da George W. Bush. Oggi questo omaggio a 'Cannibal Holocaust' è più cinefilo che attuale. Chissà se il buon Eli, oltre a Deodato, conosce anche Marco Ferreri. 'The Green Inferno', infatti, ricorda non poco 'Come sono buoni i bianchi' (1988)." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 24 settembre 2015) "Spiacerà a chi ha in simpatia Eli Roth e lo reputa il miglior allievo di Tarantino. Ma qui s'incarta tra due remake: quello del suo 'Hostel' (anche qui è massacro di giovani sventati). E il rifacimento di un horror italiano di quasi 40 anni fa ('Cannibal Holocaust'). Ma invece di far meglio del suo predecessore (Ruggero Deodato) Eli scende sotto (perché senza l'alibi degli scarsi mezzi)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 24 settembre 2015) "Eli Roth fa a pezzi (è il caso di dirlo) l'ipocrita perbenismo di certi idealisti rivoluzionari dando fondo a tutto il suo campionario divertito di horror macabro. (...) Evidente il richiamo a 'Cannibal Holocaust' di Ruggero Deodato. Sconsigliatissima la visione dopo cena." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 24 settembre 2015)
Incasso in euro