Anno: 2005 Durata: 118 Origine: USA Colore: C
Genere:HORROR, THRILLER
Regia:Scott Derrickson
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:-
Produzione:JON RESENBERG, GARY LUCCHESI PER LAKESHORE ENTERTAINMENT, FIRM FILMS
Distribuzione:SONY PICTURES RELEASING ITALIA
Laura Linney | nel ruolo di | Erin Bruner |
Tom Wilkinson | nel ruolo di | Padre Moore |
Campbell Scott | nel ruolo di | Ethan Thomas |
Jennifer Carpenter | nel ruolo di | Emily Rose |
Colm Feore | nel ruolo di | Karl Gunderson |
Joshua Close | nel ruolo di | Jason |
Ken Welsh | nel ruolo di | Dottor Mueller |
Duncan Frazer | nel ruolo di | Dottor Cartwright |
J.R. Bourne | nel ruolo di | Ray |
Mary Beth Hurt | nel ruolo di | Giudice Brewster |
Henry Czerny | nel ruolo di | Dottor Briggs |
Shohreh Aghdashloo | nel ruolo di | Dott.ssa Adani |
Mary Black | nel ruolo di | Dott.ssa Vogel |
Katie Keating | nel ruolo di | Alice |
Aaron Douglas | nel ruolo di | Assistente procuratore distrettuale |
Andrew Wheeler | nel ruolo di | Nathaniel Rose |
Arlene Belcastro | nel ruolo di | Donna in preghiera |
Bobby Stewart | ||
Chelah Horsdal | nel ruolo di | Assistente procuratore distrettuale |
Clay St. Thomas | nel ruolo di | Reporter Tv |
Cori Lee Urhahn | ||
Darrin Maharaj | nel ruolo di | Reporter |
David Berner | ||
George Gordon | ||
Iris Graham | nel ruolo di | Sorella di Emily |
Jeff Johnson | ||
Joanna Piros | ||
John Innes | nel ruolo di | Professore universitario |
Julian Christopher | nel ruolo di | Procuratore distrettuale |
Liduina Vanderspek | nel ruolo di | Donna in preghiera |
Lorena Gale | nel ruolo di | Giurato Forewoman |
Marilyn Norry | nel ruolo di | Maria Rose |
Marsha Regis | nel ruolo di | Assistente procuratore distrettuale |
Michael Jonsson | ||
Ryan McDonald | nel ruolo di | Studente |
Steve Archer | nel ruolo di | Ragazzo al bar |
Taylor Hill | nel ruolo di | Sorella |
Terence Kelly |
Erin Bruner, un'avvocatessa, viene assunta per difendere padre Moore, il sacerdote accusato dell'omicidio di Emily Rose, una studentessa diciannovenne che, considerata posseduta dal demonio, è morta, secondo la deposizione del prelato, a causa di un esorcismo fallito...
"Il film alterna le scene tipiche del filone giudiziario con sequenze e flashback in stile horror, coniugando due generi (razionalissimo il primo, irrazionale l'altro). Malgrado alcune dichiarazioni incaute, il regista sceneggiatore mette in scena un thriller spirituale efficace, ben ambientato, interpretato da una sobria Laura Linney. Come faccia, poi, ad asserire di raccontarci una vicenda 'vera', è tutt'altro discorso: ovvio che la faccenda si ribalta da cima a fondo a seconda che lo spettatore creda a Satana, oppure no." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 settembre 2005) "A rischio di ridicolo, Scott Derrickson, regista di 'The Exorcism of Emily Rose', afferma che le sue ispirazioni sono state Dante Alighieri e Dario Argento. Il suo film, in anteprima mondiale, ha portato ieri al Lido una ventata di dilemmi filosofico-religiosi (...) Si mescolano con ambigua abilità il dramma giudiziario e l'horror paranormale, con una forte iniezione di scene shock in cui quella che patisce è Jennifer Carpenter che ha mangiato scarafaggi, strabuzzato occhi e piegato arti senza trucchi. Il regista vuole addentrarsi nella selva oscura: 'Hollywood oggi va verso una facile trascendenza, in America la spiritualità è diventata politica'. Lei da che parte sta? 'Non voglio convincere nessuno, penso che il Diavolo esista, ma non è un film religioso, è un film che cerca risposte e rispetta i fatti'". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 settembre 2005) "Film importante per ciò che dice, meno sulla trama, con qualche timida puntata verso l'horror. La reticenza della sceneggiatura, che concede agli scettici armi affilate, non aiuta a comprendere l'ansia che ogni essere umano si trascina nel suo personaggio. Essendo questo il tema, era doveroso affrontare il problema della fede come avrebbe fatto Ingmar Bergman. Ma Laura Linney, l'avvocato agnostico che difende il prete in tribunale, è davvero brava ed a lei è affidato il finale consolatorio." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 7 ottobre 2005) "Un gran bel rompicapo che il regista Scott Derrickson risolve con mano ferma. Il film crede alla possessione di Emily Rose attraverso dei flashback molto chiari. Ma nonostante ciò, la pellicola può piacere molto anche a un laico grazie a una messa in scena raffinata, attori superbi e un tema scottante che riguarda tutti. Ecco spiegato il meritato successo al box office." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 21 ottobre 2005)
Incasso in euro