Il debito2010

SCHEDA FILM

Il debito

Anno: 2010 Durata: 114 Origine: USA Colore: C

Genere:THRILLER

Regia:John Madden

Specifiche tecniche:ARRICAM LT/ARRICAM ST, (2K)/SUPER 35 STAMPATO A 35 MM /D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:MATTHEW VAUGHN, KRIS THYKIER, EDUARDO ROSSOFF, EITAN EVAN E MAIRI BETT PER MARV FILMS, PIONEER PICTURES

Distribuzione:UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY (2011), DVD E BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES ITALIA HOME ENTERTAINMENT (2012)

ATTORI

Helen Mirren nel ruolo di Rachel Singer
Sam Worthington nel ruolo di David giovane
Jessica Chastain nel ruolo di Rachel Singer giovane
Jesper Christensen nel ruolo di Dottor Bernhardt/Dieter Vogel
Marton Csokas nel ruolo di Stephan giovane
Ciarán Hinds nel ruolo di David Peretz
Tom Wilkinson nel ruolo di Stephan Gold
Romi Aboulafia nel ruolo di Sarah
Alexander E. Fennon
Nitzan Sharron
 

SOGGETTO

Bernstein, Assaf
 

MUSICHE

Newman, Thomas
 

MONTAGGIO

Berner, Alexander
 

SCENOGRAFIA

Clay, Jim
 

COSTUMISTA

Ward, Natalie

TRAMA

1965-66. Rachel, Stephan e David sono tre agenti del Mossad protagonisti di una missione segreta, messa in atto a Berlino Est per catturare e uccidere Dieter Vogel, il temuto Chirurgo di Birkenau. Trent'anni dopo, due di loro vengono raggiunti da una scioccante notizia e di conseguenza chiamati a confrontarsi con alcune verità...

CRITICA

"'Il debito' è il remake inglese di un film israeliano del 2007, 'Ha-Hov' di Assaf Bernstein, affidato per la regia al John Madden di 'Shakespeare in Love'. Il quale ha scelto Peter Straughan, lo sceneggiatore di 'La talpa' apprezzato di recente a Venezia, per la stesura definitiva del copione, mettendo su un cast di alto profilo e privilegiando il registro del thriller ben confezionato. Il che ha comportato, stando almeno alle riserve di alcuni critici israeliani, un indebolimento degli aspetti drammatici di una vicenda costruita, per l'appunto, su un doppio debito. Quello contratto da un carnefice nazista nei confronti delle sue vittime e quello che devono pagare i protagonisti per aver celato la verità. (...) Quando hai una storia divisa in due, con attori diversi a incarnare i personaggi, è come se il film giocasse un po' contro se stesso: ci sarà chi reputa più valido l'episodio attuale, chi il più remoto. Per noi il cuore della storia sta nella Berlino invernale del '65 con quei ragazzi ancora sanguinanti delle ferite dell'Olocausto e alla disperata ricerca di un risarcimento morale. Ottimi valori produttivi, regia fluida e abile a schivare il rischio di lentezza insito nell'elaborato meccanismo narrativo. Che Jessica Chastain, fragile e vibrante (forse troppo per un agente del Mossad), si trasformi in Helen Mirren, attrice di altra tempra e spessore, può sembrare sul momento sconcertante, ma le due attrici sono così brave da trovare un filo comune, la prima lasciando trapelare una forza interiore, la seconda facendo intravedere una vulnerabilità nascosta. Mentre i due personaggi maschili, pur ben interpretati, restano meno individuati." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 16 settembre 2011) "Due piani temporali (1966 e 1997), doppio cast per il trio di spie israeliane (Jessica Chastain è una Rachel giovane e idealista; Helen Mirren la sua controparte vecchia e disillusa) e un nazista interpretato magistralmente da Jesper Christensen, così diabolico da alternare momenti di umanità ad atroci affondi psicologici («Voi ebrei non sapete combattere. Sapete solo morire»). Non basta diventare un eroe, se hai una coscienza. Avvincente come 'Munich' di Spielberg, profondo come 'Flags of Our Fathers' di Eastwood. Scritto divinamente da Vaugh e Goldman di 'Kick-Ass'. Remake di un omonimo film israeliano del 2007." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 16 settembre 2011) "Piacerà a chi ama le problematiche sullo schermo (quanto ci mette un'ex vittima a diventare carnefice?) quando non sono verbose e non tarpano le ali al dramma d'azione. E soprattutto se sono ben recitate, la giovane Jessica Chastain mangia in testa alla veterana Helen Mirren che interpreta lo stesso personaggio." (Giorgio Carbone, 'Libero', 16 settembre 2011)

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