SCHEDA FILM

The Comoedia

Anno: 1980 Durata: 92 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICO

Tratto da:liberamente tratto da "La Divina Commedia" di Dante Alighieri

Produzione:MARCELLO TERRANOVA PER SAGLO FILM, CODROIPO

Distribuzione:SAGLO (1981)

TRAMA

Dante, ragazzo sedicenne, per tragico incidente ha perso la madre, casalinga, e il padre, padrone di un negozio di ferramenta. Purtroppo ha anche perso Beatrice, sua coetanea e amica. Depresso e sfiduciato, nella metropoli attraverso la quale vaga, non trova ragioni di vita. Anzi, Dante ha la sensazione che tutto nella società tenda a reprimerlo in funzione d'una sorte di "morte civile": studia, fa' il militare, consuma, sposati! Lavora, come se non fosse imminente la Terza Guerra Mondiale! Fai finta che tutto vada bene! In breve, Dante si mette a vagare di bar in bar; poi si rifugia nei parchi a consumare droga e assiste, inebetito, alla violenza cui più uomini sottopongono una ragazza senza che alcuno intervenga a difenderla. Deciso al gesto clamoroso di rivolta, per un'ultima micidiale dose di droga sceglie il palcoscenico di un anonimo bar. Muore e viene sepolto con indifferenza. Risvegliatosi - come coscienza - in un deposito di rifiuti, la sua anima viene pilotata da un Virgilio di colore a visitare l'Inferno del mondo, il Limbo e il Purgatorio. Beatrice, invece, lo guida nella visita del Paradiso dove, finalmente, la ragazza può indicargli una serie di personaggi positivi che hanno fatto del bene all'umanità: Chesman, il violentatore che con i numerosi rinvii della sua esecuzione capitale ha determinato l'eliminazione della pena di morte in molti stati; Maria Callas, con il canto, Josephine Baker, per il suo impegno nei confronti degli orfani, Maometto, Carlo Marx, Martin Luther King, Nietzsche, Che Guevara, Mao Tze Tung, Gandhi, Gesù Cristo. Dopo averlo invitato ad avere fiducia nell'amore e in Dio, Beatrice si congeda da Dante.

CRITICA

"Preso per sommi capi, il film è una surreale tragedia (più che una 'commedia', come vorrebbe il titolo e l'esplicito riferimento, nella impostazione e nella didascalia "Poema d'altri tempi di Dante Alighieri") allegorica che, mediante la parte a suo modo realistica o documentaristica (quella delle peregrinazioni di Dante nella metropoli) vorrebbe indicare le ragioni dello stato di disagio dei giovani (e del loro rifugio suicida nell'uso della droga) e che, mediante l'onirico viaggio nel Paradiso, vorrebbe offrire alla gioventù ragioni di speranza nella vita. nel soprannaturale, nell'amore, onde dissuadere da strade autodistruttive. Ora, sempre dal punto di vista dei contenuti, se il discorso generale è da considerarsi positivo, su alcuni particolari dei dialoghi si potrebbe essere in disaccordo (...) E' da notare, però, che si tratta di pareri secondari che scompaiono nel 'mare magnum' costituito dalla voce fuori campo, enfatica e prorompente." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 92, 1982)

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