Segreti di famiglia2009

SCHEDA FILM

Segreti di famiglia

Anno: 2009 Durata: 127 Origine: ARGENTINA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO

Regia:Francis Ford Coppola

Specifiche tecniche:35 MM / D-CINEMA, (1:1.85 SCENE A COLORI)/(1:2.35) - DE LUXE

Tratto da:-

Produzione:FRANCIS FORD COPPOLA PER AMERICAN ZOETROPE, TORNASOL FILMS, BIM DISTRIBUZIONE

Distribuzione:BIM - DVD: BIM/01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2010)

ATTORI

Matt Dillon nel ruolo di Tetro
Vincent Gallo nel ruolo di Tetro
Maribel Verdú nel ruolo di Miranda
Alden Ehrenreich nel ruolo di Bennie
Javier Bardem
Klaus Maria Brandauer nel ruolo di Carlo
Carmen Maura nel ruolo di Alone
Rodrigo De La Serna nel ruolo di Jose
Leticia Brédice nel ruolo di Josefina
Mike Amigorena nel ruolo di Abelardo
Sofía Gala nel ruolo di Maria Luisa
Francesca De Sapio nel ruolo di Amalia
Sofía Castiglione nel ruolo di Maria Luisa
Adriana Mastrángelo nel ruolo di Angela
Silvia Pérez nel ruolo di Silvana
Erica Rivas nel ruolo di Ana
 
 

SCENEGGIATORE

Coppola, Francis Ford
 
 

MONTAGGIO

Murch, Walter
 

SCENOGRAFIA

Orgambide, Sebastián
 

COSTUMISTA

Monti, Cecilia

TRAMA

Il diciassettenne Bernie arriva a Buenos Aires per ritrovare suo fratello, che dieci anni prima ha abbandonato New York e la famiglia deciso a non avere più niente a che fare con suo padre Carlo, acclamato direttore d'orchestra. Bernie troverà il fratello che ora si fa chiamare Tetro ed è diventato un brillante scrittore, ma malinconico e disilluso dalla vita con un carico di ricordi amari e di fantasmi del passato.

CRITICA

"Girato in bianco e nero, colore per i flashback, l'ultimo Coppola (anche scritto e sceneggiato) è un film d'autore a tutti gli effetti: indipendente, quasi autobiografico e colto. Sorprende che un regista della sua fama sia in una sezione parallela". (Roberto Nepoti, la Repubblica', 15 maggio 2009) "Dopo la falsa partenza con l'ambizioso e non riuscito 'Un'altra giovinezza', Coppola ritorna alle origini, con un mix tra bianco e nero raffinato e colore, la storia girata nella Boca a Buenos Aires di uno scrittore frustrato e squilibrato che s'innamora della sua psichiatra." (Stefano Ciavatta, 'Il Riformista', 15 maggio 2009) "L'ottimo cast (che coppia Maribel Verdù e Vincent Gallo, buona la prova del protagonista Alden Ehrenreich, scelto dopo il forfait di Matt Dillon) e i guizzi da campione non riescono a risollevare un film troppo confuso, discontinuo, piegato su se stesso." (Boris Sollazzo, 'Il Sole 24 ore', 15 maggio 2009) "La forza sperimentale e visionaria del film, il suo sguardo che spazia (anche) tra Michael Powell, Orson Welles e l'opera, parlano da soli: Coppola - in questa nuova versione 'totale (sceneggiatore, regista, produttore e, almeno in Usa, anche distributore) - realizza non solo il presente del cinema ma una visione di indipendenza che insegue da sempre e che aveva dovuto mettere in pausa per una decina d'anni." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 15 maggio 2009) "Drammone familiare, tra mélo e tragedia greca, 'Tetro' è tutto girato a Buenos Aires in bianco e nero, ad eccezione dei flashback e delle scene musicali. Il film, accompagnato da brani d'opera, comincia quando il giovanissimo Bennie (Eherenreich) sbarca in Argentina alla ricerca del fratello maggiore Angelo (Gallo), partito anni prima senza lasciare tracce per sfuggire al padre, celebre e dispotico direttore d'orchestra (Klaus Maria Brandauer) e al senso di colpa per aver ucciso la madre in un incidente d'auto." (Gloria Satta, 'Il Messaggero', 15 maggio 2009) "Coppola esce dalle secche di 'Eliade', ispiratore del suo ultimo film, e conferma la freschezza di un grandissimo vecchio, certamente il più grande narratore d'immagini vivente. 'Tetro' rischia di essere il capolavoro del festival." (Andrea Martini, 'Quotidiano Nazionale', 15 maggio 2009) "Coproduzione italiana, la pellicola gioca sui contrasti anche visivi: il bianco e nero con inserti musicali a colori e un'ambientazione nel caratteristico quartiere di Buenos Aires 'La Boca' che Coppola esalta da par suo." (Alessandra Magliaro, 'La Gazzetta del Mezzogiorno', 15 maggio 2009) "'Tetro' è un film formalmente sperimentale come lo poteva essere il Godard di Fino all'ultimo respiro nel '60: un bianco e nero illuminato da tondi fanali, lunghi neon e filamentose lampadine, simbolici ricordi traumatici del passato dei Tetrolini; flashback colorati fino alla saturazione, impregnati di tinte forti alla Powell e Pressburger. Coppola, con pochissimi mezzi a sua disposizione, non è mai stato così sicuro del proprio sguardo e così emotivamente evocativo. Tetro è film che viene dal cuore (di tenebra) del suo autore e poco dalla convenienza contingente di committenti che questa volta non ci sono. Producono, appunto, la Zoetrope dei Coppola e la Bim di De Paolis." (Davide Turrini, 'Liberazione', 15 maggio 2009) "Bianco e nero che omaggia il neorealismo, colori saturi di gusto dubbio, si salvano due scene dal 'Coppelia'." (Maria Rosa Mancuso, 'Il Foglio', 16 maggio 2009)

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