Corpo e anima2017

SCHEDA FILM

Corpo e anima

Anno: 2017 Durata: 116 Origine: UNGHERIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Ildikó Enyedi

Specifiche tecniche:(1:2.39)

Tratto da:-

Produzione:INFORG, M&M FILM KFT

Distribuzione:MOVIES INSPIRED (2018)

ATTORI

Alexandra Borbély nel ruolo di Mária
Géza Morcsányi nel ruolo di Endre
Réka Tenki nel ruolo di Klára
Zoltán Schneider nel ruolo di Jenó
Ervin Nagy nel ruolo di Sándor
Itala Békés nel ruolo di Zsóka, donna delle pulizie
Tamás Jordán nel ruolo di Psicologo di Mária
Éva Bata nel ruolo di Moglie di Jenó
Zsuzsanna Járó nel ruolo di Zsuzsa
Pál Mácsai nel ruolo di Detective
Vince Zrinyi Gál nel ruolo di Béla
Júlia Nyakó nel ruolo di Rózsi
Nóra Rainer-Micsinyei nel ruolo di Sári
 

SCENEGGIATORE

Enyedi, Ildikó
 

MUSICHE

Balázs, Ádám
 

MONTAGGIO

Szalai, Károly
 

SCENOGRAFIA

Láng, Imola
 

COSTUMISTA

Sinkovics, Judit

TRAMA

Endre, direttore amministrativo di un mattatoio industriale, č sospettoso nei confronti di Mária, nuova responsabile del controllo qualitŕ inviata dalle autoritŕ. Endre pensa che Mária sia eccessivamente formale e troppo concentrata su se stessa. E trova anche che sia troppo severa nel valutare la qualitŕ delle carni. Semplicemente, Mária applica sul lavoro lo stesso ordine che utilizza nella gestione della sua vita. Nel corso di colloqui di routine, una psicologa scopre che Mária ed Endre condividono lo stesso ricorrente sogno. Introversi, non sanno che cosa significhi e si sentono a disagio. Il giorno successivo verificano un'altra volta: hanno fatto ancora lo stesso identico sogno. Diventa cosě chiaro che Mária ed Endre si incontrano ogni notte in un territorio comune: una foresta innevata, calma, dove sono due leggiadri cervi che si amano. Esitando, Mária ed Endre accettano quella strana coincidenza. Non possono ignorare l'intimitŕ che li lega cosě facilmente nei loro sogni. Per due persone in apparenza del tutto estranee all'amore non č semplice ricreare nell'ampia luce del giorno la relazione armoniosa delle loro notti solitarie...

CRITICA

"Con bella sensibilitŕ e una discreta dose di ironia la regista Ildikó Enyedi segue il percorso di «apprendimento» di lei e l'abbandono della solitudine di lui con minuziosa precisione (da entomologo si potrebbe dire) e con una messa in scena precisa e ordinata, che trova nei due protagonisti Alexandra Borbély e Morcsányi Géza i perfetti interpreti di questa avarizia di sé e dei propri sentimenti che sembra la vera malattia di questi anni. A fare come da contrappeso al grigiore quotidiano e all'inevitabile crudeltŕ del luogo di lavoro (anche se meccanicizzati i macelli mantengono una carica di violenza e di disgusto inestirpabile) ecco il fascino impalpabile dei sogni, con la bellezza e la delicatezza di un mondo fatato e puro, dove l'armonia del regno animale si lega all'incanto della natura." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 11 febbraio 2017) "(...) Enyedi ritrova almeno un po' quel tocco da favola del suo primo film, l'unione misteriosa che puň accadere tra due esseri umani, anche sconosciuti, forse legati da un filo misterioso, da un'affinitŕ che č quella della solitudine, di un sentimento che li allontana dal mondo. In fondo 'On Body and Soul' č una storia d'amore che non segue le traiettorie (narrative) abituali, due si incontrano, si piacciono, si studiano poi si baciano e fanno l'amore anche se l'attrazione a distanza tra i due protagonisti č densa di erotismo e sensualitŕ. E' il mistero di uno sguardo obliquo, la palpitazione impossibile, la sorpresa spaventosa e insieme magica di scoprire qualcuno che vive nel tuo stesso sogno, anche se impossibile, anche se doloroso. (...) Dalle prime sequenze, piuttosto dure che restituiscono il ciclo della macellazione degli animali si arriva agli interni geometrici, senza sbavature dove vivono i due personaggi, cosě simili alle loro teste: corpi e anime, i movimenti si specchiano nelle geometrie dei luoghi, nella condizione del loro quotidiano. Si possono probabilmente leggere molte cose in questo film, non sempre riuscito nella sua ambizione, e nel controllo delle scelte narrative e di regia, la metafora dei nostri tempi, l'isolamento, l'impossibile empatia (quasi post-antonioniana ma certo Antonioni mai avrebbe messo piede in un macello). lo preferisco vederci una strana storia d'amore, punteggiata di gesti goffi, di una tenerezza che sembra impossibile tra le stanze piene di sangue degli animali ogni giorno, del bisogno di credere che uscire dalle proprie nevrotiche paure - degli altri, del mondo, di amare, di stare male - č possibile. Forse non accade ma ci si puň provare, fino a sembrare fuori di testa. Puň sembrare contorto come tutto ciň che non si riconosce, sospensione del reale per la sua essenza, un paesaggio indistinto che appartiene al vissuto. Un po' come i film della regista che si avventurano su territori eccentrici, compiendo detour anche rischiosi." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 11 febbraio 2017) "(...) una storia d'amore insolita ambientata nel mondo di tutti i giorni, basata soprattutto sul dualismo di sonno e veglia, mente e materia." (´L'Unitŕ´, 19 febbraio 2017)

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