Anno: 1976 Durata: 113 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, POLIZIESCO, THRILLER
Regia:Martin Scorsese
Specifiche tecniche:35 MM, VISTAVISION, METROCOLOR
Tratto da:romanzo omonimo di Richard Elman
Produzione:BILL-PHILLIPS, COLUMBIA PICTURES CORPORATION, ITALO-JUDEO PRODUCTIONS
Distribuzione:CEIAD, RETEITALIA - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, L'UNITA' VIDEO (WINNERS, SPEAK UP), SONY PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2008) BLU-RAY: SONY PICTURES HOME ENTERTAINMENT
Robert De Niro | nel ruolo di | Travis Bickle Robert DeNiro |
Cybill Shepherd | nel ruolo di | Betsy |
Peter Boyle | nel ruolo di | Mago |
Jodie Foster | nel ruolo di | Iris Steensma |
Harvey Keitel | nel ruolo di | "Sport" Matthew |
Leonard Harris | nel ruolo di | Charles Palantine |
Albert Brooks | nel ruolo di | Tom |
Victor Argo | nel ruolo di | Melio Vic Argo |
Bill Minkin | nel ruolo di | Assistente di Tom |
Carey Poe | nel ruolo di | Militante per la campagna elettorale |
Diahnne Abbott | nel ruolo di | Cassiera |
Frank Adu | nel ruolo di | Uomo di colore arrabbiato |
Garth Avery | nel ruolo di | Amico di Iris |
Harry Cohn | nel ruolo di | Tassista da Bellmore |
Harry Fischler | nel ruolo di | Addetto alle assunzioni |
Harry Northup | nel ruolo di | Ragazzo che consegna le pizze |
Joe Spinell | nel ruolo di | Direttore del personale |
Martin Scorsese | nel ruolo di | Passeggero maniaco |
Murray Moston | nel ruolo di | Mezzano di Iris |
Norman Matlock | nel ruolo di | Charlie T. |
Peter Savage | nel ruolo di | The John |
Ralph S. Singleton | nel ruolo di | Intervistatore televisivo Ralph Singleton |
Richard Higgs | nel ruolo di | Funzionario del Servizio segreto |
Robert Maroff | nel ruolo di | Mafioso |
Robert Shields | nel ruolo di | Aiutante di Palantine |
Robin Utt | nel ruolo di | Militante per la campagna elettorale |
Steven Prince | nel ruolo di | Andy, venditore di armi |
Victor Magnotta | nel ruolo di | Fotografo Vic Magnotta |
Travis Bickle, reduce dal Vietnam e solitario ospite di New York, soffrendo di insonnia, si fa assumere come tassista per i turni di notte. Girovagando, nota l'appariscente bionda Betsy, impegnata nella campagna politica del senatore Palantine; l'avvicina e quasi la strappa al brillante Tom, ma, dopo un'offensiva gaffe, viene abbandonato. Confidatosi inutilmente con un collega, soprannominato "Mago", acquista diverse pistole e matura confusamente l'idea di uccidere Palantine, impresa che non porta a termine sia perché l'inconfessata idea era di rivedere Betsy, sia perché la guardia del corpo del senatore lo nota e lo mette in fuga. Allora si mette sulle tracce di Iris, prostituta 13enne, conosciuta un giorno in cui cercava di sfuggire in taxi dal suo protettore Sport. Tornando dalla ragazzetta, che è rimasta colpita dai consigli dello stravagante tassista, compie la strage della banda che gli sta attorno. Uscito dall'ospedale, Travis è un eroe; i colleghi lo guardano con rispetto; Iris ne ha seguito i consigli; anche Betsy si avvicina spontaneamente a lui. Ma il giovane, a bordo della sua macchina, percorre tutto solo l'affollata e caleidoscopica città.
"Opera singolare e appassionante di un giovane e personalissimo regista italo-americano - per ora non fagocitato da Hollywood nonostante i clamorosi suoi successi - questo film è saggio di odio per la società e di amore per l'uomo. Il protagonista, uno psicopatico che soffre d'insonnia e di solitudine, è ipersensibile e la sua professione lo porta a osservare, a giudicare introversamente e ad agire pressoché irresponsabilmente con stravagante e interessatissima disponibilità tra i due estremi di Angelo tutelare e Angelo sterminatore. Non è per conseguenza, quello che i film propongono quale 'modello di comportamento'; ma è segno dei tempi, cioè uno specchio che al regista serve per dipingere con amarezza un inferno cittadino fatto di assassinii, lenoni, prostitute e drogati; una città che schiavizza e piega alle esigenze del vizio commercializzato i più deboli, facendo precipitare o nella disperazione o nella follia omicida coloro che maggiormente sarebbero disponibili al Bene. Ignorante e incolto, il tassinaro è tuttavia inconsapevolmente erede di una cultura antica, basata su valori che il materialismo moderno ha irriso e conculcato; è perciò incapace di inserimenti equivoci nella falsa civiltà di cui la metropoli americana è simbolo. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 81, 1976) "'Taxi Driver' è interamente giocato sulla contrapposizione manichea tra l'uomo infelice e squilibrato assetato di 'valori' d'altri tempi, e la città, cloaca di ogni perversione. Tale semplificazione della realtà non attinge ad alcuna plausibile validità emblematica. La personalità e le gesta di Travis vengono ricostruite dallo sceneggiatore e soggettista Paul Schrader (autore anche di 'The Yakuza' di Sydney Pollack) mediante notazioni ormai risapute, caratterizzazioni psicologiche superficiali, sviluppi narrativi ollogici convenzionali e talora banali. La superiore mise en scène del regista di 'Mean Streets' e di 'Alice non abita più qui' salva però al film un certo impatto spettacolare. Il clima tenebroso, intriso di abominazioni, della città è stilato con un allucinante neo-espressionismo in cui riecheggiano le esasperazioni nevropatiche del protagonista. Le fugaci apparizioni di figuri della fauna subumana che invade la città con il cadere della notte sono rese con fremente impietosa crudezza." (Luigi Bini, 'Letture', 1976)
Incasso in euro