Anno: 1956 Durata: 100 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Arnold Laven
Specifiche tecniche:METROSCOPE, 35 MM (1:1.66)
Tratto da:episodio "The Rack" della serie TV "The United States Steel Hour" (1955-1956)
Produzione:MGM
Distribuzione:EURO
Paul Newman | nel ruolo di | Capitano Edward W. Hall Jr. |
Wendell Corey | nel ruolo di | Maggiore Sam Moulton |
Walter Pidgeon | nel ruolo di | Colonnello Edward W. Hall Sr. |
Edmond O'Brien | nel ruolo di | Tenente Colonnello Frank Wasnick |
Anne Francis | nel ruolo di | Aggie Hall |
Lee Marvin | nel ruolo di | Capitano John R. Miller |
Cloris Leachman | nel ruolo di | Caroline |
Robert Burton | nel ruolo di | Colonnello Ira Hansen |
Adam Williams | nel ruolo di | Sergente Otto Pahnke |
James Best | nel ruolo di | Millard Chilson Cassidy |
Fay Roope | nel ruolo di | Colonnello Dudley Smith |
Barry Atwater | nel ruolo di | Maggiore Byron Phillips |
Durante la guerra in Corea, il capitano Edward W. Hall Jr. viene fatto prigioniero dai nordcoreani. Dopo aver subito alcuni anni di prigionia, il militare ritorna in America ma l'autorità militare, constatato che l'ufficiale s'è lasciato indurre a dare il suo appoggio alla propaganda del nemico, apre un'inchiesta in proposito. Questo fatto addolora vivamente sia Aggie, cognata del capitano il cui marito, fratello dell'imputato, è morto in combattimento, che il padre del capitano, vecchio ed orgoglioso colonnello dell'esercito. Edward vorrebbe rinunciare ad ogni difesa, ma un avvocato lo consiglia invece a difendersi attraverso la sincera esposizione della verità. Questa affiora infatti durante il processo: l'imputato, valoroso ufficiale più volte decorato, aveva sopportato con grande costanza tutte le sofferenze fisiche inflittegli dalla prigionia, ma l'isolamento e la brutale auto-analisi, cui l'ha costretto il nemico, hanno spezzato la sua fibra. Quando apprende la morte del fratello, poi, egli sente che nulla più lo lega alla vita, giacché la rigida educazione ricevuta non gli ha mai consentito di far assegnamento sulla tenerezza paterna. Di qui ha avuto origine la crisi morale che lo ha portato ad arrendersi alle richieste nemiche, firmando dei volantini di sabotaggio. Rispondendo alla precisa domanda del Pubblico Ministero, l'imputato riconosce di non aver resistito fino al limite estremo delle sue possibilità e viene perciò dichiarato colpevole. Il padre riconosce l'errore commesso con l'eccessiva rigidezza dell'educazione data ai figli, mentre Aggie, il cui intervento ha ridestato nel capitano l'interesse alla vita, s'innamora del disgraziato giovane.
"Benché non ottenga effetti drammatici assai notevoli, il film che s'ispira a nobili intenti, riesce a divulgare idee sane e apprezzabili. L'attenta regia svolge con chiarezza la vicenda, le cui punte drammatiche sono raggiunte con sobrietà di mezzi espressivi. L'interpretazione è dignitosa". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 41, 1957)
Incasso in euro