Anno: 1984 Durata: 98 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Norman Jewison
Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISON, METROCOLOR
Tratto da:lavoro teatrale "A Soldier's Story" di Charles Fuller
Produzione:NORMAN JEWISON, RONALD L. SCHWARY, PATRICK J. PALMER PER COLUMBIA PICTURES CORPORATION, CALDIX
Distribuzione:CEIAD (1985) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
Howard E. Rollins Jr. | nel ruolo di | Capitano Davenport |
Adolph Caesar | nel ruolo di | Sergente Waters |
Art Evans | nel ruolo di | Soldato Wilkie |
David Alan Grier | nel ruolo di | Caporale Cobb |
David Harris | nel ruolo di | Soldato Smalls |
Dennis Lipscomb | nel ruolo di | Capitano Taylor |
Larry Riley | nel ruolo di | C.J. Memphis |
Robert Townsend | nel ruolo di | Caporale Ellis |
Denzel Washington | nel ruolo di | Soldato Peterson |
William Allen Young | nel ruolo di | Soldato Henson |
Patti LaBelle | nel ruolo di | Big Mary |
Wings Hauser | nel ruolo di | Tenente Byrd |
Scott Paulin | nel ruolo di | Capitano Wilcox |
John Hancock | nel ruolo di | Sergente Washington |
Trey Wilson | nel ruolo di | Colonnello Nivens |
Patricia Brandkamp | nel ruolo di | Ida Nivens |
Carl Dreher | nel ruolo di | Autista dell'autobus |
Vaughn Reeves | nel ruolo di | Capitano Estes |
Robert Tyler | nel ruolo di | Soldato Seymour |
Pat Grabe | nel ruolo di | Tenente bianco |
Warren Clements | nel ruolo di | Sergente Hooks |
James W. Bryant | nel ruolo di | Il cappellano |
In Louisiana, nel 1944, all'interno di un campo militare, gli uomini affrontano ogni giorno un duro addestramento in vista della partenza per il fronte. Il sergente Waters, un uomo di colore aggressivo e rigoroso, è alla guida di una compagnia formata esclusivamente di afroamericani. Tra i suoi uomini, però, serpeggia il malcontento: il suo addestramento è duro e la vita da caserma insopportabile, anche perché Waters disprezza senza mezzi termini il servilismo e la semplicità di quella gente di colore che definisce "alla vecchia maniera". Una notte, dopo una sbronza, viene ritrovato tra i cespugli il cadavere del sergente. È stato ucciso da un colpo di arma da fuoco e con pallottole di ordinanza. Da Washington, le autorità competenti, poco persuase dalle indagini sbrigative condotte dal comandante del campo, inviano un ispettore con il compito di scoprire la verità. Il suo arrivo desta stupore in tutti: contrariamente ad ogni aspettativa, si tratta del capitano Davenport, un avvocato militare afroamericano laureato ad Harward, un uomo dai modi impeccabili, paziente, scrupoloso e fermamente deciso a compiere il proprio dovere. Mentre i soldati bianchi ridono di lui e il comandante gli fa capire che le indagini dovranno essere concluse in un paio di giorni e senza coinvolgere uomini di altre compagnie, Davenport comincia a interrogare ogni soldato. Davanti ai suoi occhi si delineerà un quadro terribile di pregiudizi e violenze, frustrazioni e orgogliose ambizioni represse...
"(...) 'Storia di un soldato' è film che ci riporta (ed era ora) all'uomo ed ai suoi drammi personali e collettivi, innervando in noi una tensione insolita ed obbligandoci con ciò ad una attenzione e a riflessioni del tutto positive. E' un film intelligente e coraggioso, che va diritto allo scopo, senza scricchiolii nelle giunture della sceneggiatura e stringato nell'ordito drammatico come nel montaggio. Non è 'giallo', anche se per arrivare a chiudere il suo 'dossier' di inquirente, il capitano Davenport dovrà pazientemente avvicinare ad incastro le numerose tessere del tradizionale mosaico. E' un'inchiesta non facile, la sua, un susseguirsi di sconcertanti acquisizioni e risultanze, un dramma, vivo ed oscuro al tempo stesso, dal quale emergono in un nitido quadro i fermenti e le linee tormentate di frustrazioni ataviche e di velleitarismi impetuosi, come di violenze, repressioni e pulsioni incontenibili. In più - e malgrado la presenza di bianchi e di neri - è un film scritto, sentito e diretto in un'ottica antirazzista, senza manicheismi di sorta, nel quale, anzi, vi è la sorpresa della rettorica, del prototipo e del 'dejavu'. (...) Laddove Waters è prigioniero anche della angusta, errata interpretazione della Storia da parte della sua razza, Davenport si trova ad affrontare non solo il razzismo dei bianchi, ma anche i timori e gli estremismi neri e intende farlo, ponendosi come 'ponte' tra il servilismo antico e la nuova, orgogliosa ambizione. Davenport non si comporterà come il più anziano e aspro sergente, non penserà come lui a compiacere i bianchi (malgrado i mai rimossi sentimenti), ma cercherà tenacemente una viva partecipazione, una integrazione nella società, ispirandosi a determinati 'valori' ed imponendone il significato assoluto: la dignità, la olibertà, la ricerca della verità". ('Segnalazioni cinematografiche', vol.98, 1985)
Incasso in euro