Step Up 4 Revolution 3D2012

SCHEDA FILM

Step Up 4 Revolution 3D

Anno: 2012 Durata: 97 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, MUSICALE, ROMANTICO

Regia:Scott Speer

Specifiche tecniche:RED EPIC (3ALITY 3D RIGS), 5K REDCODE RAW, 3D

Tratto da:-

Produzione:ADAM SHANKMAN, JENNIFER GIBGOT PER OFFSPRING ENTERTAINMENT, SUMMIT ENTERTAINMENT

Distribuzione:M2 PICTURES

ATTORI

Ryan Guzman nel ruolo di Sean
Kathryn McCormick nel ruolo di Emily
Misha Gabriel nel ruolo di Eddy
Cleopatra Coleman nel ruolo di Penelope
Stephen 'tWitch' Boss nel ruolo di Jason
Tommy Dewey nel ruolo di Tripp
Peter Gallagher nel ruolo di Sig. Anderson
Mia Michaels nel ruolo di Olivia Brownyn
Michael 'Xeno' Langebeck nel ruolo di Mercury
Adam G. Sevani nel ruolo di Moose
Chadd Smith nel ruolo di Vladd
Claudio Pinto nel ruolo di Francisco
Mari Koda nel ruolo di Jenny Kido
Megan Boone nel ruolo di Claire
 

SOGGETTO

Adler, Duane
 

SCENEGGIATORE


Brody, Amanda
 

MUSICHE

Zigman, Aaron
 

SCENOGRAFIA

Menéndez, Carlos
 

COSTUMISTA

Hofherr, Rebecca

TRAMA

Emily arriva a Miami a seguito del padre Bill Anderson, ricco e potente uomo d'affari, costruttore senza scrupoli e proprietario del Dimont Hotel di Miami Beach. Emily sogna di diventare una ballerina professionista e si sta preparando ad affrontare le selezioni per accedere alla prestigiosa Wynwood Dance Company, altrimenti il suo futuro sarà accanto al padre nella gestione degli affari di famiglia. Ben presto, però, la ragazza si innamora di Sean, il giovane leader di un corpo di ballo chiamato 'The Mob', specializzato in spettacolari e avanguardistici 'flash mob'. Emily entra a far parte della crew, e quando suo padre minaccia di riqualificare lo storico quartiere dove vive il gruppo, lei e Sean decideranno di mettere in scena le performance dei 'The Mob' non per perseguire sogni di gloria, ma per lottare contro una causa più importante...

CRITICA

"Cinema carta carbone per un pubblico dedito ormai ai cartoon: i personaggi hanno lo stesso spessore. (...) Coreografie molto belle ed elettriche, stile Stomp; i due ragazzi (Ryan Guzman, la McCormick) distillano languori diretti da Speer." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 18 ottobre 2012) "E parliamo di un altro franchise; non di animazione, questa volta, ma già arrivato alla quarta puntata e che conta una platea di fan. (...) Ennesima versione spuria di Romeo e Giulietta, entra in scena Emily, figlia del costruttore con la passione del ballo (e qui, con l'amore interclassista, si ammicca a 'Dirty Dancing'). La ragazza mette in conflitto i due amici; ma arriva anche la coscienza politica, quando si viene a sapere che il riccone vuole radere al suolo il quartiere per costruirci un centro commerciale. Parodia della lotta di classe a parte, il film di Speer contiene qualche numero musicale (l'happening in una galleria d'arte, soprattutto) che soddisferà chi apprezza questo genere di prodotto." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 4 ottobre 2012) "Ogni generazione ha i suoi punti di riferimento danzerecci. Quella dei padri è cresciuta con i 'Saranno Famosi' e i 'Dirty Dancing'; quella dei figli con gli 'Step Up' e gli 'Street Dance'. A non cambiare è il successo che questo genere riscontra nel pubblico, sempre puntuale nell'acquistare il biglietto di ingresso per vedere l'ennesimo episodio della saga di riferimento. Succederà, da oggi, anche con 'Step Up 4 Revolution 3D' che invaderà le sale a colpi di coreografie assolutamente sbalorditive e rese ancora più efficaci dalla visione tridimensionale. Certo, la trama, per i filoni che sono esplosi in questi ultimi anni (...) è un optional, e la banalità della sceneggiatura un prezzo che val la pena pagare per gustarsi quello per cui i ragazzi pagano gli euro, ovvero le performance dei ballerini di hip hop. Che, in questo quarto capitolo, hanno raggiunto livelli straordinari, tanto da farti dubitare di alcune leggi della fisica. Rispetto ai primi tre 'Step Up', in 'Revolution' cambia il contesto nel quale si sviluppa la storia. Basta battaglie tra street bande concorso finale con premio in palio che cambia la vita. Qui si abbandonano i magazzini sotterranei e le palestre per approdare nelle strade di Miami, all'aperto." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 4 ottobre 2012)

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