SCHEDA FILM

Star 80

Anno: 1983 Durata: 104 Origine: USA Colore: C

Genere:BIOGRAFICO, DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISION, TECHNICOLOR

Tratto da:articolo "Death of a Playmate" di Teresa Carpenter

Produzione:WOLFGANG GLATTES, KENNETH UTT PER THE LADD COMPANY

Distribuzione:PIC (1984) - WARNER HOME VIDEO

TRAMA

Paul Snider, un fotografo specializzatosi in foto "osées", fatuo, traffichino e, a volte, sfruttatore di donne, fiuta l'affare nell'occasionale incontro con una candida cameriera di una tavola calda: Dorothy Stratten. Comincia a fotografarla, sicuro com'è che la sua avvenenza e la sua innata semplicità di ragazza acqua e sapone ne agevoleranno il lancio. Riesce infatti, malgrado l'opposizione della madre di lei, a portarla a Los Angeles e, dopo una preselezione, a presentarla ad Hugh Hefner, potente signore dell'impero della rivista "Playboy". Tuttavia, dopo che la giovanissima viene reclutata nella "grande famiglia" del lusso, delle esibizioni e della vita, per così dire, platinata, Paul si accorge di amare Dorothy. I due si sposano, ma il sentimento di lui non è mai disgiunto dall'idea del guadagno che la sua "gallina d'oro" potrà e dovrà assicurargli. Via via che Dorothy si fa largo, Paul, sempre più emarginato, si mette nei guai; lontano com'è, le sue telefonate assillanti e le continue richieste di denaro impacciano Dorothy, per la quale il marito ha addirittura fatto targare "Star 80" una lussuosa macchina. Intanto, la donna viene presentata ad Aram Nicholas, un noto regista che la lancia come interprete di un suo film. Ora in Paul rode il tarlo della gelosia; egli si reca da Dorothy, che in effetti è diventata l'amante di Aram, e che con calma gli manifesta le sue decisioni: dovranno lasciarsi. Ma il violento e sconvolto marito non può ammettere la sua duplice sconfitta: possiede Dorothy, la uccide sfigurandole il bel volto con una fucilata, la possiede ancora dopo morta, per poi uccidersi a sua volta.

CRITICA

"Anche questa volta, a monte del film vi è un fatto di cronaca. Nel 1980, Peter Bogdanovich si innamorò di Dorothy Stratten, una 'starlette' fornitagli dal mondo della lussuosa rivista 'Play Boy' dove quella era arrivata da un oscuro 'drug-store' di provincia. Bella e giovanissima, questa Dorothy era sposata a Paul Snider, un balordo e malavitoso delle sue parti, squallido produttore di foto erotiche che, scopertola, era riuscito a lanciarla nel fascinoso mondo della celebre rivista. Ma Dorothy divenne l'amante del regista e il marito, ormai perduta sia la moglie sia la ragione dei suoi sperati guadagni, la uccise, suicidandosi a sua volta. (...) Lo spettatore ritrarrà dal film uno strano malessere, quasi la sensazione di alcunché di superficiale e di ghiaccio (che la fine atroce di Dorothy non basta a dissolvere): paradossalmente come se, malgrado cento minuti di proiezione, gli si fosse fatto ammirare su una rivista il corpo di una bella ragazza e, alternativamente, lo scempio del suo volto, fissati dall'obbiettivo del suo fotografo assassino. Dei fotogrammi impietosi, senza il raccordo di quella pulsione dinamica, che è e resta la logica, la midolla stessa di un film. E' anche in questo senso che il film non c'è." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 96, 1984)

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