Anno: 2014 Durata: 124 Origine: SVIZZERA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Olivier Assayas
Specifiche tecniche:(1:2.35)
Tratto da:-
Produzione:CAB PRODUCTIONS, CG CINÉMA, PALLAS FILM, VORTEX SUTRA, ARTE FRANCE CINÉMA, EZEKIEL FILM PRODUCTION, VORTEX SUTRA
Distribuzione:GOOD FILMS
Juliette Binoche | nel ruolo di | Maria Enders |
Kristen Stewart | nel ruolo di | Valentine |
Chloë Grace Moretz | nel ruolo di | Jo-Ann Ellis |
Daniel Brühl | nel ruolo di | Klaus Diesterweg |
Lars Eidinger | nel ruolo di | Klaus Diesterweg |
Johnny Flynn | nel ruolo di | Christopher Giles |
Tom Sturridge | nel ruolo di | Christopher Giles |
Angela Winkler | nel ruolo di | Rosa Melchior |
Bruno Ganz | nel ruolo di | Henryk Wald |
Hanns Zischler | nel ruolo di | Henryk Wald |
Aljoscha Stadelmann | nel ruolo di | Urs Kobler |
Luise Berndt | nel ruolo di | Assistente di Urs |
Gilles Tschudi | nel ruolo di | Borgomastro di Zurigo |
Benoït Peverelli | nel ruolo di | Berndt |
Brady Corbet | nel ruolo di | Piers Roaldson |
Claire Tran | nel ruolo di | Nuova assistente di Maria |
Stuart Manashil | nel ruolo di | Agente di Maria |
Peter Farkas | nel ruolo di | Giornalista |
Nora von Waldstätten | nel ruolo di | Attrice film supereroe |
Ricardia Bramley | nel ruolo di | Conduttrice Talk-show |
Caroline De Maigret | nel ruolo di | Agente stampa |
Arnold Giamara | nel ruolo di | Concierge a Waldhaus |
Ben Posener | nel ruolo di | Giornalista |
Sean McDonagh | nel ruolo di | Assistente teatrale |
A diciotto anni l'attrice Maria Enders conosce un successo straordinario interpretando nella pièce teatrale "Maloja Snake" Sigrid, un'ambiziosa giovane che seduce e induce al suicidio Helena, una donna matura. Venti anni dopo Maria si trova a recitare nel medesimo spettacolo, ma nel ruolo opposto di Helena. Nel contempo deve affrontare molte altre situazioni: la morte del regista che l'aveva resa famosa, il divorzio, la relazione con la sua assistente Valentine e la rivalità con Jo-Ann Ellis, la giovanissima attrice di Hollywood dal passato scandaloso, chiamata a interpretare Sigrid. Maria imparerà che in ogni stagione della vita bisogna lottare per conquistare la libertà, l'indipendenza e la forza di essere se stessi, fronteggiando il dolore che tutto questo comporta.
"Il gettonatissimo rapporto tra vita e arte, ciascuna col proprio «vizio» torna in questo affascinante film denso di nuvole in viaggio nel cielo e nella psiche. Avevamo lasciato Assayas nell'utopico 'Qualcosa nell'aria' e lo ritroviamo a respirare un'altra aria, quella ossigenata di 'Sils Maria', paesino dell'Engadina, dove Nietzsche faceva vacanze, noto per l'addensarsi nuvoloso detto «il serpente del Maloja». (...) Tra il mutismo nevrotico di 'Persona' di Bergman e il chiacchiericcio magistrale di 'Eva contro Eva', Assayas presenta una storia sottopelle che inquadra anche l'invisibile ed analizza col necessario sadismo tutta la sfera dei rapporti, giocati tra la splendida Juliette Binoche e le «rivali», l'assistente (Kristen Stewart che scompare come la Massari nell''Avventura'), e Chloë Grace Moretz, cui restano scampoli dello sguardo satanesco di 'Carrie'. II film è una variante sul tempo perduto: al resto ci pensano Handel e l'infinito dei paesaggi di montagna." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 novembre 2014) "Ci sono film che rubano il mestiere ai critici: non solo raccontano una storia ma la commentano. Come se uno scrittore pubblicasse un romanzo già provvisto di note (succede). 'Sils Maria' è uno di questi film 'al quadrato'. Ovvio: Assayas viene dalla critica, bottega 'Cahiers du Cinéma'. Ed è stato un critico di gusti ampi, da Bergman al cinema di Hong Kong e a mille altri autori. Ma 'Sils Maria' non è un mosaico di citazioni per appassionati. È un'opera a cavallo tra finzione realtà (il cinema, l'arte della recitazione), come si vede già dal cast. (...) Una storia d'amore e dolore fra una ragazza sfrontata e una donna matura. Solo che stavolta, avete indovinato, alla Enders/Binoche tocca il ruolo della tardona. E naturalmente, indovinato di nuovo, la cosa non la rende felice... Assayas però è troppo intelligente per limitarsi a rifriggere 'Eva contro Eva' e 'Persona', quindi irrobustisce tutto con un gioco di specchi iperbergmaniano tra teatro e realtà. Mentre la Stewart aiuta la Binoche a provare la commedia, il gioco di amore/odio fra i personaggi della pièce trascolora infatti in quello che anima le protagoniste del film, le quali a loro volta somigliano alle vere interpreti... E qui per non perdersi Assayas cala due assi. Il primo è il tormentone Internet, ora aborrito (da Binoche) come simbolo del caos, ora usato (sempre da Binoche) per cercare gossip sulle colleghe. Il secondo è il paesaggio alpino e in particolare il «serpente di Maloja», una rara e incantevole formazione di nubi che passa in certe stagioni tra le vette dell'Engadina, e fu filmata nel '24 dal maestro del cinema di montagna Arnold Fanck in una bellissima sequenza riproposta per intero. (...) tutta l'intelligenza del regista, più tutta la bellezza delle immagini e la bravura delle attrici, generano un film affascinante ma tutto di testa, malgrado l'insistenza sui corpi delle attrici. Che ci parla con molta acutezza e malinconia della crisi di mezz'età di Assayas (classe 1955) e del suo cinema. Ma non si spinge molto più in là." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 novembre 2014) "Un ottimo esempio di 'huis clos', il tipo di film dove ti senti ammesso a certi segreti dentro una stanza chiusa. Se la trama rimanda a 'Eva contro Eva', i motivi d'interesse sono anche altri. L'incontro-scontro fra le due attrici, infatti, avviene con la mediazione di un terzo personaggio: la segretaria di Maria, Valentine, che le ammira entrambe ed è un po' il 'doppio' di Sigrid. E qui Assayas ci riserva una sorpresa: Valentine, la giovane ombrosa dal guardaroba trascurato, è interpretata dalla teen-idol Kristen Stewart di 'Twilight'. La quale la fa letteralmente vivere; tanto da oscurare, a tratti, la stessa Binoche. E la piccola Moretz è, come sempre, un valore aggiunto." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 6 novembre 2014) "All'ultimo festival di Cannes, avrebbe meritato un premio importante: è 'Sils Maria' di Olivier Assayas, che trae il massimo dalle sue straordinarie attrici (sì, anche la Stewart) per mettersi in scia ai campioni del meta-cinema, da 'Persona' a 'Eva contro Eva', passando per 'Effetto notte'. Ma il regista francese non scopiazza: se il soggetto (pluririvalità femminile, persona/personaggio, tensione omoerotica) è trito, Assays lo cala bene nel qui e ora, dalla smartphone-dipendenza ai morti di fama. E riesce ad appassionarci di queste vite illustri: gossip d'autore? Da vedere." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 6 novembre 2014) "Estenuante mélo, sfilza di chiacchiere tra due donne avvinte da un ambiguo rapporto. (...) Da salvare, più che il temerario nudo della (...) Binoche, gli incantevoli paesaggi. Che voglia di correre lassù. Senza quelle due, beninteso." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 6 novembre 2014) "Piacerà ai fan di Juliette Binoche, ma soprattutto a chi, magari adagino pianino, s'è persuaso che il francese Assayas è un numero uno della cinematografia mondiale." (Giorgio Carbone, 'Libero', 6 novembre 2014)
Incasso in euro