Signori si nasce1960

SCHEDA FILM

Signori si nasce

Anno: 1960 Durata: 96 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:COMICO

Regia:Mario Mattoli

Specifiche tecniche:TOTALSCOPE

Tratto da:-

Produzione:ISIDORO BROGGI E RENATO LIBASSI PER D.D.L. CINEMATOGRAFICA, MANENTI FILM

Distribuzione:MANENTI FILM - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO

ATTORI

Totò nel ruolo di Barone Ottone Spinelli detto Zazà
Peppino De Filippo nel ruolo di Pio Spinelli
Carlo Croccolo nel ruolo di Battista Signori
Liana Orfei nel ruolo di Titì
Angela Luce nel ruolo di Fedele, la cameriera
Lidia Martora Maresca nel ruolo di Maria Luisa
Luigi Pavese nel ruolo di Bernasconi
Delia Scala nel ruolo di Patrizia
Riccardo Garrone nel ruolo di Enzo
Gino Buzzanca nel ruolo di Maresciallo dei carabinieri
Nico Pepe nel ruolo di Binotti
Vera Nandi nel ruolo di Moglie di Battista
Renato Malavasi nel ruolo di Prete con abito in prova
Leopoldo Valentini nel ruolo di Secondino
Dory Dorika nel ruolo di Adelina Manilia
Aldo Pini
Attilio Torelli
Edgardo Biagini
Mario Meniconi
Nando Angelini
Nino Milano
Piero Pastore
Ughetto Bertucci
Walter Grant
 

MUSICHE

Ferrio, Gianni
 
 

SCENOGRAFIA

Boccianti, Alberto
 

COSTUMISTA

Papi, Giuliano

TRAMA

Pio e Ottone Spinelli sono fratelli, ma non è possibile immaginare due persone più diverse tra loro. Mentre Pio gestisce una fiorente sartoria di abiti talari, Ottone, inveterato playboy, ha sperperato negli anni tutta la sua parte di eredità e ora si trova nei guai. Infatti ha appena falsificato la firma di suo fratello su una cambiale e non ha un soldo in tasca per estinguere il suo debito. L'ultima speranza di Ottone è farsi prestare i soldi dal fratello, promettendogli di cambiare vita. Quando però Pio lo sorprende con un'attricetta che sta cercando di sedurre promettendole di finanziare uno spettacolo a cui lei parteciperà, ad Ottone non rimane che mentire. Racconta perciò al fratello che la ragazza in realtà è sua figlia, frutto di un amore sfortunato. Pio si commuove, ma i guai sono appena iniziati...

CRITICA

"Mattoli, regista da lungo tempo sulla piazza, ci riporta (...) al cinema prebellico, quello tiato via, per nulla ambizioso, ignaro dei buoni usi della cultura. (...) L'invenzione è scarsa (...) lo spirito da sottoscala. Chi salva un pochino lo spettacolo è il duo Totò-De Filippo. Non ci dicono nulla di nuovo, ma le macchiette (...) hanno smalto, colore, vivacità meridionale" (Pietro Bianchi, "Il Giorno", 29 aprile 1960). "Anche se probabilmente non si tratta di uno dei migliori film di Totò, non mancano certo sequenze esilaranti e particolarmente riuscite visto l'affiatamento e l'intesa raggiunta dai due attori in tanti film." (Guida tv). "Il dato più singolare del film è l'ambientazione ai primi del '900. Per il resto, comicità di routine affidata alla bravura della coppia collaudata Totò - De Filippo. Insomma, da qualche parte nel mondo qualcuno riderà." (Francesco Mininni, 'Magazine italiano tv'). "Sembra una farsa degli anni '30: invenzioni scarse, dialoghi banali, umorismo un po' pecoreccio. La ravviva il duetto dei due comici con macchiettoni che hanno colore, vivacità meridionale, molta arguzia." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette').

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