Shark Tale2004

SCHEDA FILM

Shark Tale

Anno: 2004 Durata: 90 Origine: USA Colore: C

Genere:ANIMAZIONE, COMMEDIA, FAMILY

Regia:Eric 'Bibo' Bergeron|Rob Letterman|Vicky Jenson

Specifiche tecniche:D-CINEMA (1:1,85)

Tratto da:-

Produzione:JEFFREY KATZENBERG, BILL DAMASCHKE, JANET HEALY E ALLISON LYON SEGAN PER DREAMWORKS E PACIFIC DATA IMAGES, PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione:UIP (2005)

TRAMA

Oscar, un pesciolino chiacchierone e fanfarone che lavora in un autolavaggio per balene, un giorno ha la possibilità di diventare un eroe grazie a quella che, inizialmente, sembra una bugia innocente. A causa dei debiti insoluti e accumulati verso Sykes, il suo datore di lavoro (un pesce palla borioso che non perde mai l'occasione per fare un po' di soldi) Oscar viene portato in un punto desolato dell'Oceano per subire una lezione di avvertimento da Bernie ed Ernie, le due meduse rasta dallo humor pungente, guardie del corpo di Sykes. Qui il pesciolino si imbatte in Frankie e Lanny, i due figli di Don Lino, un grande squalo bianco che è a capo della catena alimentare della Barriera Corallina ed è il terrore di tutti gli altri pesci. Quando Frankie viene colpito accidentalmente da un'ancora, Oscar si prende il merito di averlo ucciso lui e diventa così l'eroe del giorno. Il successo improvviso attira su di lui non solo l'interesse di Sykes, che diventa il suo agente, ma soprattutto di Lola, un pesce callimo femmina che usa tutte le sue armi di seduzione per ottenere ciò che vuole. Tuttavia, ad un certo punto l'inatteso successo inizia a pesare sulle 'pinne' di Oscar: Angie, la sua migliore amica, innamorata segretamente di lui, si sta allontanando e la sua storiella rischia di venire smentita dai repentini attacchi degli scagnozzi di Don Lino. In suo aiuto accorre Lanny, il figlio superstite del boss che Oscar ha aiutato a nascondersi, travestito da delfino, nel sottofondo della Barriera Corallina per non farsi trovare dal padre che lo ha rifiutato poiché vegetariano è incapace di mangiare gli altri abitanti del mare...

CRITICA

"'Shark Tale' diretto da Vicky Jenson, Bibo Bergeron e Rob Letterman è un trionfo d'idee, su tutte quella di offrire ai pesci protagonisti non solo la voce ma anche la faccia delle star che gli danno la parola. Ve lo immaginate Robert De Niro, squalo dai denti aguzzi, occhi tirati e inconfondibile neo sul muso che fa parlare Don Lino, un padrino degli abissi tanto rabbioso quanto remissivo? (...) L'intera realizzazione in computer grafica crea l'effetto di una città corallina dal doppio strato, luminosa e nebbiosa, dove si muovono Oscar & Co. tra ingorghi stradali, grattacieli di conchiglia e cartelloni pubblicitari in spugna. Ci guizzi dentro, come dicono gli eroi di 'Shark Tale', mentre ti sfiora un pesce cuffietta che ascolta un pezzo di JoJo e di Christina Aguilera, due piccoli pulitori si schioccano le mani al grido di 'batti le pinne contro le mie, amico' e una murena legge le ultime imprese di Oscar lo scannasquali sfogliando la Gazzetta Oceanica. (...) E come in ogni favola che si rispetti, si srotola la morale dello "svegliati e guarda il bello che ti sta davanti invece di cercare fama e fortuna a colpi di menzogne" e rimangono negli occhi le immagini dell'incasinato Lavaggio di balene, un car-wash per pinnuti e quelle di un'insuperabile corsa dei cavalli... marini." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 11 settembre 2004) "Ben altra euforia ha comunicato l'anteprima mondiale di 'Shark Tale', il lungometraggio d'animazione in 3D con cui la Dreamworks di Spielberg risponde all'exploit di 'Nemo'. Magari l'ambientazione sottomarina suggerisce sospetti, ma al di là del plagio industriale i registi Jenson & Bergeron e gli sceneggiatori Letterman & Wilson hanno avuto la mano felice nello sciorinare fantasia eccentrica e ritmo travolgente. Grazie anche alle voci originali (i doppiatori vanno da De Niro a Scorsese, da Will Smith a Jack Black, dalla Zellweger alla Jolie), il film non si limita a fare il verso al gangster-movie, ma s'inventa una commedia che trasforma le avventure della barriera corallina nella spassosa e intelligente parodia di vizi e virtù di una metropoli occidentale postmoderna." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 11 settembre 2004) "È guerra di secessione tra California del nord (Pixar) e California del sud (Dreamworks) per il controllo del grande affare cartoni animati nel mondo. E non possiamo, ovviamente, che essere sempre più nordisti, soprattutto dopo la visione di una barzelletta mal raccontata, anche se ben doppiata da una pattuglia di grandi voci dello star system (De Niro, Scorsese, Zellweger, Will Smith, Peter Falk, Angelina Jolie...). È 'Shark Tale', triplice parodia light della blaxploitation (da 'Car Wash' in poi), dei film sugli squali e delle saghe sui Padrini (ma 'She Hate Me' di Spike Lee è assai più pungente e gentile con gli italo-americani e perfino con i terroristi di Brooklyn); e succedaneo parassitario di un capolavoro di animazione ittica e etica come 'Finding Nemo', realizzato dalla Disney quando il suo vertice (Eisner) non era ancora impazzito del tutto e non doveva urlare, piangente e pentito: 'Torna a casa, Lassiter!'. Storia più banale che leggera, invece, questa, sull'amicizia tra un pescetto poveraccio, bugiardo e creativo e uno squalo che preferirebbe non esserlo, tecnicamente a livello degli spot pubblicitari (per esempio: siccome l'acqua fa riflessi troppo complicati è meglio far dimenticare di stare tra i natanti, per non infastidire troppo i rigidi macchinari digitali della Hp), artisticamente déja vu, ideologicamente molto adatta a un pubblico di squali veri, militarmente imposto alla Mostra e alla giunta di Venezia, dall'irresistibile corazzata Jeffrey Katzemberg che ha acquistato per 10 miliardi un'anteprima pubblica mondiale indimenticabile, sequestrando piazza San Marco per una settimana, uccidendola letteralmente per l'ignaro turista, senza nemmeno brandire una scimitarra." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 11 settembre 2004) "Come altri casi nella nuova generazione dell'animazione digitale, come già 'Gli incredibili' e i due 'Shrek', anche 'Shark Tale', ultima gioia della scuderia Katzenberg - Dreamworks, è un racconto parodistico. Se 'Gli icnredibili' se la rideva alle spalle dei supereroi e 'Shrek' era un'antologia dell'intero repertorio fiabesco classico riletto a rovescio, 'Shark Tale' scherza sul genere del film di mafia. (...) Divertente, ma non quanto lecito aspettarsi." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 26 febbraio 2005)

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