Sex and the City2008

SCHEDA FILM

Sex and the City

Anno: 2008 Durata: - Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, ROMANTICO

Regia:Michael Patrick King

Specifiche tecniche:(1:2.35)

Tratto da:serie tv ispirata agli articoli di Candace Bushnell apparsi sulla rubrica del 'New York Observer' e raccolti nel libro omonimo (ed. Mondadori, 2001)

Produzione:ERIC M. CYPHERS, MICHAEL PATRICK KING, JOHN P. MELFI, SARAH JESSICA PARKER, DARREN STAR PER HBO FILMS, NEW LINE CINEMA, DARREN STAR PRODUCTIONS

Distribuzione:01 DISTRIBUTION, DVD: 01 DISTRIBUTION

ATTORI

Sarah Jessica Parker nel ruolo di Carrie Bradshaw
Kim Cattrall nel ruolo di Samantha Jones
Cynthia Nixon nel ruolo di Miranda Hobbes
Kristin Davis nel ruolo di Charlotte York Goldenblatt
Chris Noth nel ruolo di Mr. Big
Jennifer Hudson nel ruolo di Assistente di Carrie
Jason Lewis nel ruolo di Jerry 'Smith' Jerrod
Evan Handler nel ruolo di Harry Goldenblatt
David Eigenberg nel ruolo di Steve Brady
Willie Garson nel ruolo di Stanford Blatch
Mario Cantone nel ruolo di Anthony Marantino
Lynn Cohen nel ruolo di Magda
Julie Halston nel ruolo di Bitsy von Muffling
Michael Bloomberg nel ruolo di Se stesso
Candice Bergen nel ruolo di Enid Frick
 

SCENEGGIATORE

King, Michael Patrick
 

MONTAGGIO

Berenbaum, Michael
 

SCENOGRAFIA

Conway, Jeremy
 

COSTUMISTA

Field, Patricia

TRAMA

Le ragazze sono tornate. Le quattro stravaganti e smaliziate newyorkesi amiche-da-una-vita vivono una nuova avventura. I loro sogni di fanciulle sembrano ora concretizzarsi nell'età più matura: la giornalista del New York Observer, Carry Bradshaw, sta per sposare il suo grande amore, Mr.Big; la dolce Charlotte York, dopo tante disavventure e tanti uomini sbagliati, riesce a rimanere incinta; l'avvocato Miranda Hobbes vive con soddisfazione la sua neo-condizione di madre e moglie perfetta, mentre l'inguaribile seduttrice Samantha Jones cerca di godersi i vantaggi della vita non più da single. La favola però non può durare in eterno e le quattro non più giovani donne sanno bene che presto dovranno fare i conti con la cruda realtà, dove i sogni si infrangono sui marciapiedi di New York.

CRITICA

"Probabilmente King, e i dirigenti dell'HBO, hanno pensato che bisogna inventare qualche cosa di nuovo, far 'evolvere' i personaggi e strapparli dalla ripetitività seriale del medium televisivo. Ma in questo modo hanno finito per snaturare la vera essenza delle quattro amiche e della serie e hanno tolto a Carrie e C. la capacità di offrire una rivincita molto femminile di fronte alle frustrazioni della vita. Forse questo cambiamento starà bene alla sociologia, ma non ha quasi nulla a che fare con il divertimento e la spensieratezza." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 30 maggio 2008) "Si piange e si ride, tra vita e Louis Vuitton, glamour e amour fou, locali in e ristoranti rustici. Sotto il vestito, gente di tutti i tipi. Ecco il vero segreto di serie e film. La moda può passare di moda. L'umanità dei personaggi no. A partire da Carrie, interpretata da una meravigliosa Sarah Jessica Parker. Fragile, saggia e ancora non illusa dalla disillusione." (Francesco Alò, 'Il Messagero', 30 maggio 2008) "Il film, dinamico e brioso, non somiglia a 'Il diavolo veste Prada', ma ai fotoromanzi dei Cinquanta; però, grande vantaggio, non è affatto moralistico." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 30 maggio 2008) "Del Sex, e della City, non resta quasi niente. Qualche battuta pungente, qualche chiappa contratta di maschione impalestrato, moltissime griffe, una carrellata di figure maschili al limite dell'idiozia... Di fatto le quattro scorrette newyorchesi si sono di molto addomesticate e l'impeto femminista - se mai c'è stato - s'è piegato al mainstream televisivo, e ora cinematografico. Scordatevi i ritmi incalzanti della serie tv; il cinema rallenta tutto, e inutilmente." (Dario Zonta, 'L'Unità', 30 maggio 2008) "Ci sono gli oh d'ammirazione per gli abiti da sposa che Carrie indossa per un servizio su Vogue, con citazione obbligatoria delle griffe. Per dirla in lingua, c'è fashion, shopping, penthouse, storage, drink wedding planner, molto love e solo qualche spruzzata di sex californiano, spiato da Samantha e questo è curioso perché il cinema avrebbe potuto consentire qualche trasgressione in più rispetto alla sola scoperta di Dante con tanto di oggetto del desiderio in controluce. Così come the City, New York, sembra servire solo come pretesto per l'affissione pubblicitaria, il Messico per i luoghi comuni della dissenteria e dei mariachi e Los Angeles come luogo dove si sta nella Jacuzzi, ma in riva al mare. Qualcuno ha scritto che il film sembra essere il sogno di ogni ufficio marketing, tanto è funzionale allo sfruttamento dei marchi, quel che si tratta di capire è se tutto questo si trasformerà anche in sogno del pubblico, compreso chi non coglierà mai la differenza tra una borsa Chanel e una Vuitton." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 30 maggio 2008) "L'edizione cinema di Michael Patrick King è lunga per differenziarsi dalla tv e certo vorrebbe somigliare al Cukor di 'Donne' e al 'Gruppo' della McCarthy, ma in versione un poco trash grazie a quella che se la fa nelle mutande e al focoso cagnolino che si soddisfa con cuscini pronti a tutto: l'unico soddisfatto nei sensi. Nonostante la molesta sociologia dell'american dream (sogno middle middle class modaiolo, pieno di sponsor) il film è spesso divertente, ben scritto e recitato, insomma professionale anche se sex and city sono lontani." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 giugno 2008)

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