Anno: 2004 Durata: 95 Origine: USA Colore: C
Genere:GUERRA
Regia:-
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:GEORGE CALIL, CHRISTIAN JOHNSTON, CHRISTIAN VAN GREGG, JUDD PAYNE, WALI RAZAQI, MATTHEW RHODES, PETER FINESTONE PER PERSISTENT ENTERTAINMENT, COMPLEX MEDIA
Distribuzione:METACINEMA
Sei mesi dopo l'attacco terroristico al World Trade Center, il documentarista Don Larson e il suo traduttore afgano-americano Wali Zarif giungono a Kabul, dove scoprono che i media non hanno detto la verità sull'11 settembre e sulla guerra in Afghanistan. Per raccogliere materiale investigativo per il loro documentario, Larson e Zarif incontrano vari personaggi: due trafficanti d'armi residenti nella capitale, i veri membri di Al-Qaeda e dell'Alleanza del Nord, ed infine iniziano a trovare delle risposte alle loro domande riguardo l'11 settembre. Il loro viaggio però subisce una svolta quando Larson viene arrestato dalla polizia afgana per delle fotografie. In carcere, Larson viene a sapere di Babak, un cacciatore di taglie sulle tracce di Osama Bin Laden, così una volta fuori, decide di seguirlo nella roccaforte meridionale di Al-Qaeda, nei pressi di Kandahar, sperando di poter riprendere Bin Laden con la telecamera. Durante il viaggio, Larson e Zarif si trovano coinvolti in una sanguinosa battaglia e poi vengono abbandonati da Babak nel cuore dell'Afghanistan meridionale, appena a sud di Khowsi, dove si trovano costretti ad affrontare i propri demoni ed un finale pieno di suspence...
"Magari può dispiacere il paragone, che viene fatalmente la tentazione di fare, con 'Blair Witch Project'. Perché quello dei ragazzi prodigio americani era un gioco innocuo mentre 'September Tapes' di Christian Johnston investe questioni molto gravi. Ma è proprio la serietà dell'argomento che impone di valutare il senso di responsabilità del film. 'September Tapes' è un finto documentario. (Su una materia che invoca chiarezza, però, finisce per seminare confusione." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 29 ottobre 2005) "Girare per Kabul con una telecamera, per un americano, è senz'altro molto rischioso. Ma giocare fra realtà e finzione, anche. E 'September Tapes' si muove su un terreno davvero scivoloso. Un documentario contaminato dalla fiction è già un prodotto difficile. Qui, per di più, si cerca di raccontare, anzi, di fare luce su una realtà complessa, angosciante e recente. Il film non si proponeva di spostare voti, ma di capire le ragioni del nemico e di far discutere gli spettatori. Quest'ultimo scopo è stato raggiunto, ma con il rischio di aumentare la nebbia su una vicenda che invoca la verità." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 5 novembre 2004)
Incasso in euro