Anno: 1964 Durata: 115 Origine: FRANCIA Colore: B/N
Genere:SATIRICO
Regia:Pietro Germi
Specifiche tecniche:VISTAVISION
Tratto da:-
Produzione:FRANCO CRISTALDI PER VIDES CIN.CA, ULTRA FILM, LUX FILM (ROMA), C.C.F. (PARIGI)
Distribuzione:PARAMOUNT - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO, PANARECORD, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE
Stefania Sandrelli | nel ruolo di | Agnese Ascalone |
Saro Urzì | nel ruolo di | Don Vincenzo Ascalone |
Aldo Puglisi | nel ruolo di | Peppino Califano |
Lando Buzzanca | nel ruolo di | Antonio Ascalone |
Leopoldo Trieste | nel ruolo di | Barone Rizieri |
Rocco D'Assunta | nel ruolo di | Orlando Califano |
Lola Braccini | nel ruolo di | Amalia Califano |
Umberto Spadaro | nel ruolo di | Avv. Ascalone |
Mimmo De Ninno | nel ruolo di | Il nonno |
Rosetta Urzì | nel ruolo di | Consolata, la cameriera |
Paola Biggio | nel ruolo di | Matilde Ascalone |
Oreste Palella | nel ruolo di | Maresciallo Potenza |
Nicolina La Galla | nel ruolo di | Donna Francesca Lina La Galla |
Roberta Narbonne | nel ruolo di | Rosaura Ascalone |
Adelino Compardo | nel ruolo di | Carabiniere Bisagato |
Gustavo D'Arpe | nel ruolo di | Avvocato Ciarpetta |
Vincenzo Licata | nel ruolo di | Pasquale Profumo |
Salvatore Fazio | nel ruolo di | Don Mariano |
Italia Spadaro | nel ruolo di | Zia Carmela |
Attilio Martella | nel ruolo di | Pretore |
Valeria Punturi | nel ruolo di | Annina Ascalone |
La 16enne Agnese viene sedotta dal promesso sposo di sua sorella maggiore, Matilde. Quando si accorge dell'accaduto, il padre, Don Vincenzo, tenta di imporre a Peppino Califano le nozze riparatrici. Peppino però rifiuta di sposare Agnese, giudicandola troppo arrendevole e, solo con la minaccia di denuncia prima e di morte poi, si rassegna alle nozze. Dopo aver architettato un falso rapimento per rendere inevitabile il matrimonio agli occhi della gente, il padre si trova di fronte all'energico rifiuto di Agnese. L'onore familiare dovrà comunque essere salvato e Don Vincenzo escogiterà ogni mezzo per condurre i due giovani all'altare. Anche a costo della vita e della felicità della povera Matilde.
" Con 'Sedotta e abbandonata' gli affezionati spettatori di 'Divorzio all'italiana' si ritrovano in una Sicilia dominata da un grottesco senso dell'onore, nuovamente si muovono in un clima cupo e afoso con bagliori terrificanti, in cui scoppiano feroci contrasti familiari [...]. Simile la cornice, analogo il desiderio del regista [...] di accusare [...] l'ipocrisia dei costumi locali [...] i due film restano tuttavia ben lontani l'uno dall'altro: quanto c'era, nel primo film, di elegante ironia (nel secondo) è divenuto più vivace ma crudo sarcasmo [...]". (Giovanni Grazzini, "Corriere della Sera", 11 maggio 1964). "Pur meno noto del precedente 'Divorzio all'italiana', con cui forma un dittico, questo film di Germi prosegue un cinico discorso sul rinnovamento dei costumi anni '60 e sugli aspetti grotteschi degli affetti all'italiana. Sono sempre le donne a subire (...) Siamo sempre in una Sicilia dominata da un finto senso dell'onore e Germi, con sceneggiatori super come Age e Scarpelli, muove a meraviglia le sue mostruose masse urlanti di famiglia, con un travolgente Urzì, il grande caratterista premiatop a Cannes." (Maurizio Porro, 'Magazine CdS')
Incasso in euro