Anno: 2002 Durata: 90 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:FILM TV
Regia:Umberto Marino
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:LUCA BERNABEI PER LUX VIDE S.P.A., MEDIATRADE
Distribuzione:-
Daniele Liotti | nel ruolo di | Antonio |
Enrico Brignano | nel ruolo di | Giulietto |
José Sancho | nel ruolo di | Amerigo Pepe Sancho |
Peppino Mazzotta | nel ruolo di | Nûno |
Vittoria Puccini | nel ruolo di | Tereisa |
Francesco Stella | nel ruolo di | Pedro |
Glauco Onorato | nel ruolo di | Martino |
Pedro Casablanc | nel ruolo di | Francesco |
Luigi Maria Burruano | nel ruolo di | Joâo Luigi Burruano |
E' il 1221 quando due naufraghi approdano sulle coste siciliane. Sono Giulietto e Antonio, due frati francescani. Appena toccata terra, Antonio si inginocchia dinanzi al Vescovo del luogo e, chiedendo perdono, inizia a raccontare la sua storia dal principio, sin da quando, appena adolescente, ha rinunciato al titolo nobiliare e alla ricchezza per compiere la propria missione. Il suo vero nome è Fernando di Buglione, giovane portoghese che, andando contro il volere di suo padre, ha deposto la spada e ha deciso di entrare in convento e di combattere in nome di Dio, armato soltanto della Parola.
"Il miracolo che in tv si chiede ai santi è quello di trasformare la devozione in audience; le vie per arrivarci, come si sa, sono infinite e non sempre le più elevate. Ora tocca ad Antonio (1195-1231), portoghese di origine, padovano di adozione, seguace di Francesco, dottore della Chiesa e taumaturgo. E' uno dei pochi santi cui vengono attribuiti fenomeni di bilocazione o ubiquità (l'essenza stessa della tv), trascurati però in questa versione di Umberto Marino, che pure ha dato libero sfogo alla fantasia. (...) 'Sant'Antonio di Padova', prodotto dalla Lux Vide di Bernabei e interpretato da Daniele Liotti, è un romantico affresco della vita di Fernando di Bulhao, nobile portoghese a cui il regista regala una giovinezza piena di donna, cavalieri, amori, audaci imprese e a cui viene attribuito un duello (come quello di padre Cristoforo) che gli fa cambiare vita. Scosso dalla spada, Antonio veste il saio dei Frati minori e in compagnia del confratello Giulietto di Caprarola (Enrico Brignano) inizia la sua predicazione). Sospeso tra la citazione pasoliniana (l'imbarazzante invenzione di Giulietto) e una più naturale propensione alla raffigurazione zeffirelliana, il lavoro di Marino ci restituisce (...) un santo incerto e legnoso, intellettuale e miracolistico, ossessionato dal peccato di vanagloria e stretto nell'umiltà francescana." (Aldo Grasso, "Il Corriere della Sera", 3 aprile 2002).
Incasso in euro