Anno: 1975 Durata: 117 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, POLITICO
Regia:Pier Paolo Pasolini
Specifiche tecniche:TECHNICOLOR
Tratto da:ROMANZO "LE 120 GIORNATE DI SODOMA" DI DONATIEN ALPHONSE FRANÇOIS DE SADE
Produzione:ALBERTO GRIMALDI, P.E.A. (ROMA) - PRODUCTIONS ARTISTES ASSOCIES (PARIGI)
Distribuzione:PEA - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO, PANARECORD, L'UNITA' VIDEO
Paolo Bonacelli | nel ruolo di | Il Duca |
Giorgio Cataldi | nel ruolo di | Il Monsignore |
Umberto Paolo Quintavalle | nel ruolo di | L'Eccellenza |
Aldo Valletti | nel ruolo di | Il Presidente |
Caterina Boratto | nel ruolo di | Sig.ra Castelli |
Elsa De Giorgi | nel ruolo di | Sig.ra Maggi |
Helene Surgere | nel ruolo di | Sig.ra Vaccari |
Sonia Saviange | nel ruolo di | La pianista |
Ines Pellegrini | nel ruolo di | Cameriera |
Anna Maria Dossena | ||
Anna Recchimuzzi | ||
Antonio Orlando | ||
Bruno Musso | ||
Carla Terlizzi | ||
Dorit Henke | ||
Franco Merli | ||
Giuliana Melis | ||
Paola Pieracci | ||
Renata Moar |
I fatti si svolgono in due località, nella Salò dove Mussolini fece la sua ultima tappa (1944-45) e a Marzabotto dove i nazisti uccisero gli abitanti di un intero paese. Il filo conduttore è quello di De Sade: quattro "signori", fascisti di quel tempo, ma particolarmente colti, capaci di leggere Nietzsche e di citare Baudelaire, organizzano prima dei rastrellamenti e rapimenti di ragazzini e ragazzine e poi, coadiuvati da giovani militari fascisti, organizzano in una villa appartata tremende feste e infine uccidono tutti. Questi "signori" riducono a cose delle vittime umili. E ciò in una specie di "sacra rappresentazione". La vicenda si svolge nello spazio di tre giorni durante i quali le tre "narratrici" ingaggiate raccontano storie intonate alle caratteristiche dei tre diversi giorni: "cerchio delle passioni", "cerchio della merda", "cerchio del sangue".
"Con molte intuizioni narrative, quali il rapporto fra la squisitezza triviale dei racconti e la matta bestialità dell'azioni, le pitture "degenerate" di cui i mostri si circondano, l'uso di sfatte bellezze per le parti di ruffiane di lusso, la musica che accompagna le orge, il silenzio sulle torture finali (...). Salò è un film privo di gioia erotica, e per paradosso anche privo di volgarità, ma dove la luce dell'intelligenza di Pasolini è appannata da un'ideologia della sconfitta (...)." (Giovanni Grazzini, "Corriere della Sera, 16 novembre 1975)
Incasso in euro