Ritorno a L'Avana2014

SCHEDA FILM

Ritorno a L'Avana

Anno: 2014 Durata: 90 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Laurent Cantet

Specifiche tecniche:(1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:FULL HOUSE, IN COPRODUZIONE CON ORANGE STUDIO, HAUT ET COURT, FUNNY BALLOONS, PANACHE PRODUCTIONS, LA COMPAGNIE CINEMATOGRAPHIQUE

Distribuzione:LUCKY RED

ATTORI

Isabel Santos nel ruolo di Tanía
Jorge Perugorría nel ruolo di Eddy
Fernando Hechevarrìa nel ruolo di Rafa
Néstor Jiménez nel ruolo di Amadeo
Pedro Julio Díaz nel ruolo di Aldo
 

MONTAGGIO

Campillo, Robin

TRAMA

Cinque amici si riuniscono su una terrazza che si affaccia sulla città dell'Avana. Stanno festeggiando il ritorno di uno di loro, Amadeo, che è stato 16 anni in esilio a Madrid. Nel corso di una lunga nottata, che va dal tramonto all'alba, verranno a galla antichi rancori e segreti così cime le speranze giovanili - disilluse dalla realtà cubana - di costruire un mondo migliore. Tuttavia, la loro amicizia riuscirà a vincere sull'amarezza...

CRITICA

"Un film tutto al presente per stanare i fantasmi del passato. Una storia fatta solo di parole ma incisa nel corpo dei personaggi. Un 'grande freddo' cubano tutto girato su un terrazzo che domina il Malecon, con cinque ultracinquantenni riuniti per festeggiare l'amico di ritorno dopo un lungo esilio in Spagna. (...) Dopo l'episodio che chiudeva '7 giorni a L'Avana', forse il più bello di quel lavoro collettivo, il regista de 'La classe' torna a Cuba con un film azzardato e felice. Per la forza e l'esattezza del testo scritto con Leonardo Padura, ispirato in parte ai personaggi del 'Romanzo della mia vita' (Marco Tropea editore). Per la strepitosa bravura degli attori che danno loro vita (un delitto non poterli sentire in originale!). E per il gioco di specchi che Cantet tende agli ultimi occidentali decisi a non dar tutto per scontato. E identificarsi almeno un po' in Eddy, Tania, Rafa, Aldo, Amadeo. Perché il regime di Castro ha sicuramente reso tutto più esasperato e crudele, ma anche nelle democrazie si fanno compromessi e ci si vende per il benessere, anche noi conosciamo i dubbi e le umiliazioni di chi si è sacrificato per nulla o quasi, anche in Occidente, tramontate le ideologie, abbiamo visto risorgere religioni e antiche credenze, magari camuffate da nuova spiritualità. (...) nel film di Cantet quell'isola meravigliosa e disgraziata diventa quasi uno specchio deformato dei nostri sogni. E soprattutto il luogo di un impossibile ritorno che nel titolo originale - 'Ritorno a Itaca', l'Itaca di Ulisse - era più esplicito. Anche se Cantet allude al mito ma non perde mai di vista la concretezza della Storia. E dà al figlio adolescente di Aldo, pronto a vendersi la polo di marca ricevuta in regalo dall'esule, le chiavi di un futuro che nessuno conosce. Ma che non si annuncia facile, sotto qualsiasi cielo e regime." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 30 ottobre 2014) "Tornano a Itaca, dice omericamente il titolo di questo bel film di Laurent Cantet, cui piace ('La classe' docet) annodare vite e destini. Con struttura tipo da amarcord, ispirato da un romanzo di Leonardo Padura che sembra una commedia del tempo perduto, Cantet prende la via maestra della rivendicazione umana senza svicolare troppo in nostalgie - solo qualche colpo basso di vintage 45 giri. Il concertato vive nei mezzi toni studiatissimi della gran compagnia di attori (Jorge Perugorría, Isabel Santos, Fernando Hechevarria), noti in patria, ricchi di quel fascino discreto che permette d'essere singoli e multipli." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 ottobre 2014) "Non perdete 'Ritorno a L'Avana' ('Retour à Ithaque', come quello di Ulisse ). Se non conoscete la storia cubana - ricca di aspettative che hanno contagiato il mondo; e di delusioni spesso banalizzate - ve ne darà il senso. E perché, sullo stesso impianto di 'Il grande freddo', contiene un sentimento senza frontiere. (...) La naturalezza del fioretto tra i cinque interpreti, cubani, deve molto al coautore Leonardo Padura Fuentes coetaneo dei personaggi, cresciuti con gli ideali originari. Ma la mano straniera è importante per un risultato che abbatte i pudori di chi vede le cose a distanza ravvicinata." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 30 ottobre 2014) "Con la complicità di un bel quintetto di attori e dello scrittore Leonardo Padura Fuentes che co-firma la sceneggiatura, Laurent Cantet realizza una commedia amara, fluida e godibile a dispetto del suo essere un po' troppo programmatica nel contenuto e teatrale nell'impianto. Il motivo della rimpatriata è il ritorno di Amedeo, fuggito in Spagna all'epoca del «periodo special» quando la caduta dell'Urss affossò l'economia. Pian piano emerge che sulla sua scelta, così come sui compromessi e i fallimenti degli altri, hanno pesato il regime castrista, una giovinezza imbavagliata dalla paura, la caduta dell'illusione rivoluzionaria. La cornice non è dunque neutrale, e però i sentimenti, i rapporti, le emozioni dei personaggi sono quelli comuni a tutti sotto qualsiasi cielo." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 30 ottobre 2014) "Una terrazza a L'Avana diventa universo di racconto sulla memoria degli ultimi 30 anni di Cuba. (...) Fino a scoprire che in quel 'periodo speciale' decretato dal Fidel Castro dal 1992 a fine millennio, quella generazione oggi 'perduta' credeva veramente nella speranza di un mondo migliore (...). Tutto poi è collassato, lasciando loro lacrime e vite spezzate. Ispirato al romanzo 'Le Palmiere et L'étoile' del cubano Leonardo Padura (co-sceneggiatore con Cantet per il film), 'Ritorno a L'Avana' segna anche un ritorno al miglior cinema del regista francese. Miglior film alle Giornate degli Autori - Venice Days a Venezia 2014. Da non perdere." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 30 ottobre 2014)

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