RITORNO A BERLINO1988

SCHEDA FILM

RITORNO A BERLINO

Anno: 1988 Durata: 103 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:SCOPE

Tratto da:-

Produzione:JOACHIM VON VIETINGHOFF - GEORGE REINHART PER ROAD MOVIES FILMPRODUKTION - ZDF - FILM FOUR INTERNATIONAL

Distribuzione:MIKADO FILM (1989) - GENERAL VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI

TRAMA

Nel 1987 giunge a Berlino un anziano regista americano, Cornfield, per girare un film su di un episodio accaduto nel 1942, quando un regista tedesco doveva girare un film antisemita, basato sulla storia di un malvagio e vecchio usuraio ebreo e di un povero contadino tedesco, costretto a dargli in moglie la sua giovane figlia, la quale, dopo aver accettato le nozze per salvare il padre, si impiccava. Per questo film erano state allora scelte 13 comparse fra gli ebrei di un campo di concentramento, promettendo falsamente loro come compenso l'emigrazione in Svizzera. Uno degli ebrei, afferrata qualche allusione del regista e comprendendo l'inganno, aveva deciso di tentare la fuga dal teatro di posa, insieme al suo migliore amico. Il tentativo poteva riuscire, ma l'altro, preso dal panico, non si muoveva, e così il primo, per aspettarlo, fu scoperto ed ucciso. Cornfield deve ricreare oggi quelle lontane vicende, ma la sua troupe, composta di giovani tedeschi, non comprende né il motivo per cui l'americano voglia fare un film su questa lontana storia, né perchè il regista sia sempre così turbato o in collera, né infine perchè non parli il tedesco, che capisce benissimo. Pian piano, però, la verità viene fuori: Cornfield fa un film su se stesso, perchè egli è Janko, l'ebreo che si salvò e causò per vigliaccheria la morte dell'amico. Il film è dunque una terapia per la sua anima tormentata dai rimorsi; egli vuol placare il suo senso di colpa. Ma quando si sta girando la scena della fuga che Cornfield dirige secondo la sua versione dei fatti, ecco comparire sul set una testimone oculare: la truccatrice della troupe di allora (che aveva aiutato i due giovani, truccandoli per la fuga, e che ebbe per punizione la schiena spezzata dai nazisti), la quale riconosce in Cornfield l'ebreo responsabile di quella morte. Tutti i rimorsi e i ricordi di Cornfield-Janko raffiorano più forti: non si sa come, ma egli riusci a salvarsi. Ora il regista ordina che il film non sia montato, ma distrutto, e va all'aeroporto, ma non parte: resta inchiodato a Berlino, nella sala d'aspetto, schiacciato da una tragedia che forse solo ora ha compreso.

CRITICA

In un'atmosfera sempre tesa e ansiosa, che riflette lo stato d'animo del protagonista, questo film complesso tratta in modo originale il tema sfruttato, ma sempre toccante, delle persecuzioni contro gli ebrei in Germania, riuscendo a tener viva l'attenzione con sequenze di notevole bellezza. (Segnalazioni Cinematografiche)

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