Ricomincio da tre1980

SCHEDA FILM

Ricomincio da tre

Anno: 1980 Durata: 109 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, GROTTESCO

Regia:Massimo Troisi

Specifiche tecniche:NORMALE, TELECOLOR

Tratto da:-

Produzione:FULVIO LUCISANO PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM, MARIO BERARDI PER FACTORY CINEMATOGRAFICA

Distribuzione:IIF (1981) - MEDUSA CINEMATOGRAFICA - DOMOVIDEO, GENERAL VIDEO, DE AGOSTINI, SKORPION ENTERTAINMENT, L'UNITA' VIDEO - DVD: 01 DISTRIBUTION (2009)

ATTORI

Massimo Troisi nel ruolo di Gaetano
Lello Arena nel ruolo di Lello
Fiorenza Marchegiani nel ruolo di Marta
Marina Pagano nel ruolo di Zia di Gaetano
Deddi Savagnone nel ruolo di Madre di Gaetano
Lino Troisi nel ruolo di Padre di Gaetano
Vincent Gentile nel ruolo di Frank
Marco Messeri nel ruolo di Il malato di mente
Laura Nucci nel ruolo di Ida, madre di Robertino
Renato Scarpa nel ruolo di Robertino
Luciano Crovato nel ruolo di Alfredo
Marta Bifano nel ruolo di Sorella di Gaetano
Ettore Carloni nel ruolo di Don Ciro
Carmine Faraco nel ruolo di Salvatore
Michetta Farinelli nel ruolo di Silvia
Jeanne Mas nel ruolo di Michela
Michele Mirabella nel ruolo di Ferretti
Patrizio Rispo nel ruolo di Patrizio
Giuliano Santi nel ruolo di Umberto
 

SOGGETTO

Troisi, Massimo
 
 

MUSICHE

Daniele, Pino
 

MONTAGGIO

Siciliano, Antonio
 

SCENOGRAFIA

Pera, Graziella
 

COSTUMISTA

Pera, Graziella

TRAMA

Gaetano, giovane napoletano timido e impacciato, si sente fuori luogo anche all'interno della sua famiglia, con una madre rassegnata e tradizionalista e un padre monco che attende che un miracolo gli restituisca la mano. Decide così di 'ricominciare da tre', in modo da non gettare via quanto poco di buono ha fatto nella sua vita e, in compagnia di un pazzo aspirante suicida, parte per Firenze, dove vive una sua zia. Quando scopre che la zia convive con un professore, la lascia alla sua libertà e trova ospitalità prima da un italo-americano che lo vuole iniziare alla 'Parola' e poi dalla giovane infermiera Marta dalla quale si lascia sedurre. Raggiunto dal suo amico napoletano Lello, messo alla prova da una paternità incerta, Gaetano approfitta del matrimonio di sua sorella per fuggire a Napoli per provare a vedere più chiaramente dentro se stesso. Ma la sua città natale lo accoglie freddamente e, più che mai a disagio, Gaetano decide di tornare a Firenze e accettare le proprie responsabilità.

CRITICA

"Raro esempio di un film che ha messo d'accordo critica e pubblico. Quello di Troisi è uno degli esordi più folgoranti nel campo della nuova commedia italia na degli anni '80. Bravo non solo come attore. (Laura e Morando Morandini, "Telesette") "Opera d'esordio (a tutt'oggi la migliore) di Troisi, un film fresco e ricco di notazioni azzeccate. Troisi regista è naturalmente molto insicuro, ma recupera con l'interpretazione ciò che perde con la tecnica. Un film destinato forse a rendere meglio sul piccolo schermo". (Francesco Mininni, "Magazine italiano TV") "[...] 'Ricomincio da tre' è un film di buccia comica di polpa agra e di nocciolo sferzante. Molto polemico verso il popolo partenopeo, del quale sa di far parte, ma che guarda con occhio critico, Massimo Troisi marcia sulla corsia opposta rispetto a quella folcloristica di Mario Merola. [...] 'Ricomincio da tre' è in questo senso, oltre che un film sulla difficoltà di venire a patti con la tradizione, un apologo sulla insicurezza derivata dallo scontro fra la disponibilità al nuovo e un patrimonio in cui hanno spazio, sulla scia della miseria, anche la viltà e il fatalismo. [...] Se il film è dunque un autoritratto che dà un buon contributo, meno scherzoso di quanto sembra all'analisi psico-sociologica di certa napoletanità contemporanea e delle sue relazioni col mito della fortuna, come spettacolo è molto ameno, talvolta esilarante. Seppure ancor troppo legato ai modelli teatrali, e fedele a un'idea elementare del cinema, Troisi è molto dotato per la pittura dei caratteri e per lo sviluppo comico di scene intimamente drammatiche. [...] 'Ricomincio da tre', pur con i limiti dell'opera prima, è il film di un attore che raccontando se stesso apre un'altra finestra nel cinema italiano. Speriamo che abbia la forza di restarvi affacciato" (Giovanni Grazzini, "Corriere della Sera", 7 marzo 1981).

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