Red Lights2012

SCHEDA FILM

Red Lights

Anno: 2012 Durata: 113 Origine: SPAGNA Colore: C

Genere:PSICOLOGICO, THRILLER

Regia:Rodrigo Cortés

Specifiche tecniche:35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:ADRIÁN GUERRA E RODRIGO CORTÉS PER NOSTROMO PICTURES, IN ASSOCIAZIONE CON CINDY COWAN ENTERTAINMENT, ANTENA3 FILMS, TELEVISIÓ DE CATALUNYA, S.A.

Distribuzione:RAI CINEMA/01 DISTRIBUTION

ATTORI

Cillian Murphy nel ruolo di Tom Buckley
Sigourney Weaver nel ruolo di Margaret Matheson
Robert De Niro nel ruolo di Simon Silver
Toby Jones nel ruolo di Paul Shackleton
Joely Richardson nel ruolo di Monica Handsen
Elizabeth Olsen nel ruolo di Sally Owen
Craig Roberts nel ruolo di Ben
Karen David nel ruolo di Dana
Leonardo Sbaraglia nel ruolo di Leonardo Palladino
Adriane Lenox nel ruolo di Nina
Garrick Hagon nel ruolo di Howard McColm
Burn Gorman nel ruolo di Benedict Cohen
Mitchell Mullen nel ruolo di Jim Carroll
Nathan Osgood nel ruolo di Michael Sidgwick
Jeany Spark nel ruolo di Traci Northrop
Pablo Derqui nel ruolo di David
Eugenio Mira nel ruolo di Simon Silver da giovane
Ann Turnbull nel ruolo di Signora Owen
Julius Cotter nel ruolo di Dottor Conrad Jennings
Lynn Blades nel ruolo di Dana
Eben Young nel ruolo di Dick
Gina Bramhill nel ruolo di Judi Cale
Jan Cornet
 

SCENEGGIATORE

Cortés, Rodrigo
 

MUSICHE

Reyes, Víctor
 

MONTAGGIO

Cortés, Rodrigo
 

SCENOGRAFIA

Laguna, Anton
 

COSTUMISTA

Monné, Patricia
 

TRAMA

La Dottoressa Margaret Matheson e il suo giovane assistente Tom Buckley studiano a fondo i fenomeni di parapsicologia con l'obiettivo di dimostrare la loro origine fraudolenta. Quando Simon Silver, un leggendario parapsicologo cieco, riappare in pubblico dopo una misteriosa assenza di oltre trent'anni, Tom inizia a sviluppare una pericolosa ossessione nei suoi confronti. Più Tom si avvicina a Silver, più il magnetismo del sensitivo diventa forte manifestando eventi inspiegabili che minano sempre di più le certezze dello scienziato e la sua visione del mondo.

CRITICA

"Thriller paranormale interessante, almeno per certi versi. (...) Lo spagnolo Cortés, che oltre a dirigere scrive e produce, ha una discreta mano nel thriller. Ha alle spalle un tentativo interessante anche se irrisolto come 'Buried' e maneggia sufficientemente bene colpi di scena e attori. Tutti bravi compreso De Niro che dimostra mestiere e bravura in una parte piuttosto simile al Luis Cyphre di 'Angel Heart' grazie a cui ci fa dimenticare le sue inguardabili interpretazioni degli anni Duemila". (Simone Fortunato, 'Tempi', 14 novembre 2012) "Coproduzione ispano-americana per un thriller parapsicologico diretto dal regista di 'Buried' ('Sepolto'). Rispetto al film precedente, Cortés si muove su un terreno più noto; però non rinuncia al tentativo di sorprendere il suo pubblico. Anche se, in realtà, per intuire il ribaltamento di carte finale (annunciato da alcune scene che tornano, didatticamente, nell'epilogo) non c'è bisogno di essere veggenti." (Roberto Nepoti, 'Repubblica', 8 novembre 2012) "E' stato 'Buried: sepolto' - horror presentato con grande successo al Sundance Festival - il lasciapassare che ha aperto allo spagnolo Rodrigo Cortés le porte di Hollywood, permettendogli di ottenere il coinvolgimento di divi come Sigourney Weaver e Robert De Niro nel suo terzo film, il thriller paranormale 'Red Lights'. (....) Cortés imposta bene il gioco, poi purtroppo svolge male la partita e il finale non convince." (Alessandra Levantesi Kezich, 'Stampa', 8 novembre 2012) "C'era una volta Rodrigo Cortés, abile cineasta spagnolo che con la seconda regia 'Buried' (avventura di un sepolto vivo) fece innamorare Hollywood e non solo. Nella piena tradizione nordamericana, Hollywood gli ha proposto il grande salto con star (attempate): 'Red Lights', un thriller che vede i due professoroni Sigourney Weaver e Cillian Murphy schierati contro il controverso Simon Silver (Robert De Niro), sensitivo cieco tornato in scena dopo 30 anni di assenza. I suoi show fanno sfracelli. E se fosse un impostore? Mentre i minuti scorrono nella noia degna di un brutto episodio di 'X-Files', arriva un colpo di scena finale che contraddice molto di quanto visto in precedenza. E senza che la sorpresa generi alcun nuovo senso cinematografico. Weaver e De Niro? Moscissimi. Murphy? Vittima di un personaggio pessimamente scritto dallo stesso Cortés, il quale ha avuto un controllo sull'opera che molti suoi colleghi europei si sognerebbero. Passo falso tutto suo, dunque. Ma l'autore di un gran film come 'Buried' si riprenderà presto. Ne siamo sicuri". (Francesco Alò, 'Il Messagero', 8 novembre 2012) "Il trucco c'è oppure no? Fossimo nel mondo reale sarebbe un dubbio ridicolo, ma qui siamo al cinema, regna la fiction, quindi tutto è possibile, anche che Silver sia davvero dotato di poteri che sfuggono alla nostra miserabile ragione. E sarà solo il finale con qualche sciocchezza (un'inutile aggressione) e qualche colpo di scena (che i più accorti hanno intuito) a chiudere la vicenda tra lampade che esplodono e passerotti stecchiti. Rodrigo Cortés è spagnolo, ma sa perfettamente come costruire trame e suspence, lo aveva fatto con il claustrofobico esordio 'Buried, sepolto'. Figurarsi quando può utilizzare signori attori come Sigourney Weaver, un dottor Matheson tormentato che dopo un po' deve uscire di scena, forse per questioni di budget e Robert De Niro nei panni di Silver, centellinato come si conviene a una superstar con tassametro. Più sfruttato è invece Cillian Murphy che domina la scena dall'inizio alla fine con i suoi occhioni chiari e le labbra carnose. Le 'Red Lights' del titolo sono quelle del semaforo che invita a fermarsi e a non procedere oltre perché il trucco è stato scoperto. Inutile scomodare la scienza quando si è nel campo dell'illusione e i trucchi, nel cinema, sono un dipartimento indispensabile per raggiungere l'obiettivo. Forse non tutto procede nel modo più plausibile, però è innegabile che l'intrattenimento è garantito, a condizione di essere bendisposti nei confronti del paranormale e delle forze invisibili che dominano l'universo. O no?" (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 8 novembre 2012) "Dentro l'ossatura di un film con una bella idea e una trama sbilenca, De Niro, nei panni del chiaroveggente Simon Silver, è un non vedente, minaccioso, illustre e anche menagramo. Le folle lo idolatrano implorando miracoli e guarigioni, lui esegue con l'imbroglio, ma, sotto le lenti scure, s'intravede, impagabile, il ghigno del grande attore in vacanza premio". (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 8 novembre 2012) "Non convince 'Red Lights' di Rodrigo Cortés su due scettici investigatori del paranormale impegnati a sventare truffe. Quando un celebre sensitivo riappare dopo 30 anni la coppia di scienziati vacilla, ma un colpo di scena finale ribalterà la situazione stabilendo un insensato legame tra inspiegabile e fede in una vita ultraterrena". (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 8 novembre 2012) "Thriller parapsicologico, noioso nella parte centrale, che si riscatta, in parte, con un finale sorprendente alla 'Sesto Senso'". (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 8 novembre 2012) "Affidare un thriller psicologico a un regista che è riuscito a creare tensione in un film ambientato in una bara è una scelta vincente. Come affidarsi a Robert De Niro, uno che malgrado gli Oscar nel cassetto continua a mettersi in gioco, con scelte più o meno felici ma che, sebbene abbia già messo in repertorio psicopatici, criminali e anime ferite di qualsiasi tipo, continua a scegliere di essere borderline. Oppure Sigourney Weaver che, malgrado gli anni e gli alieni ormai lontani, ha così tanto carisma da riempire il grande schermo; come Cillian Murphy che non sceglie mai un ruolo uguale a un altro ma spazia tra i generi e gli umori. (....) Come sua abitudine, anche se siamo alla sua opera seconda, Cortés mette in scena un allestimento mai scontato. Sostenuto da interpretazioni forti, l'impronta del regista è nell'occhio, nel montaggio, nella colonna sonora di 'Red Lights', mai scontato anche quando sembra percorrere strade conosciute, enigmatico fino in fondo anche quando lo spettatore sembra sapere dove vuole andare a parare." ('Corriere dello Sport', 8 novembre 2012) "Al suo secondo film Cortés non manca, ancora una volta, con questo thriller di spiazzare lo spettatore. Niente di male se si pensa che in 'Buried: Sepolto' era riuscito a tenere incollato il suo pubblico mettendo in scena soltanto, per poco meno di due ore, i bui tentativi di fuga di un uomo sepolto vivo." (Francesco Gallo, 'Gazzetta del Mezzogiorno', 4 novembre 2012)

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