SCHEDA FILM

Re-Animator

Anno: 1985 Durata: 82 Origine: USA Colore: C

Genere:HORROR

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:racconto "Herbert West, Re-Animator" di H.P. Lovecraft

Produzione:EMPIRE PICTURES

Distribuzione:ARTISTI ASSOCIATI (1986) - DOMOVIDEO

TRAMA

Fanatico seguace del dottor Gruber - uno scienziato di Zurigo morto nel corso dei propri allucinanti esperimenti sui cadaveri - il dottor Herbert West, suo giovane allievo, si trasferisce in un ospedale americano dove conta di perfezionare la scoperta del suo maestro (un "siero" che, iniettato nella regione occipitale di una persona deceduta da pochi minuti, riesce a ridare la vita). West, divenuto compagno di appartamento di Dan Cain, laureando in medicina e borsista presso lo stesso ospedale (ed anche lui interessato ai problemi della rianimazione) è mal visto dal professor Carl Hill, primario del reparto e specialista in lobotomie. Lavorando da solo West aggiorna il metodo Gruber e, con l'aiuto del giovane Dan, nella "morgue" dell'ospedale riesce a rianimare alcuni cadaveri i quali improvvisamente divenuti aggressivi, uccidono il sopraggiunto direttore dell'ospedale, il dottor Dea Halsey, padre di Megan, la fidanzata di Dan. Immediatamente sottoposto al "siero" il dottor Halsey viene rianimato ma impazzisce: su richiesta di Megan, della quale il professor Hill è segretamente innamorato, questi lo sottopone a lobotomia. Successivamente, durante un alterco con West (al quale aveva tentato di sottrarre i preziosi appunti sul "siero") il professor Hill rimane decapitato: sottoposti sia la testa sia il tronco al "siero", entrambi - anche se separati - vengono rianimati a tal punto da consentire alla testa del professor Hill di impartire al proprio tronco ogni tipo di ordine compreso quello di impadronirsi di Megan e sottoporla alle proprie brame amorose. Ma un'improvvisa rivolta di alcuni cadaveri rianimati crea il caos durante il quale trovano la morte il dottor West, il professor Hill, il dottor Halsey e la stessa Megan. Disperato, Dan tenterà di rianimare Megan iniettandole il "siero".

CRITICA

"Nella abominevole gara combattuta fra maestri dell'horror per guadagnare il primato del ribrezzo, ecco inserirsi un esordiente americano che, se continua così, meriterà un'onorificenza all'Ordine del Vomito. Si chiama Stuart Gordon, e c'è da temere che i premi ricevuti lo incoraggino a proseguire. Con gran delizia, va detto, degli amanti del genere, i quali già lo venerano e si apprestano a comprendere questo 'Re-animator' fra gli oggetti di culto considerandolo frutto di genio fantastico quanto a noi sembra soltanto motivo di raccapriccio. (...) C'è chi dice di divertirsi a queste scene da mattatoio, e c'è chi è colto da attacchi di nausea. Ciò può persino voler dire che il film è costruito con professionale perizia e recitato con commossa partecipazione al lutto della ragione. A noi è parsa una stupidata emerita, dove nemmeno per un attimo si coglie quel battito d'ali nere che Lovecraft chiedeva ai racconti dell'orrore." (Giovanni Grazzini, 'Il Corriere della Sera', 26 Agosto 1986) "Ancora una volta siamo alla resurrezione dei morti ad opera d'uno studente elvetico che inietta nel cranio di cadaveri ancor caldi un siero color limone apportatore di nuova vita. Trasferitosi dalla Svizzera in America, il giovane prosegue negli esperimenti, scontrandosi con un neurochirurgo trapanatore di cervelli, ambizioso di far sua l'invenzione del nuovo venuto. Costui tronca di netto il capo all'avversario con l'incredibile conseguenza che testa e corpo vivono separatamente con risultati da ritenersi esilaranti o pazzeschi a seconda del gusto di chi sta in sala. Va detto che gli artefici dei trucchi (A. Dubin e H. Miller) sono specialisti in gamba; che il film, nel suo genere perfido, non è fatto male - e che gli interpreti a esso si adeguano." ('La Stampa', 27 Agosto 1986) "Il film-spazzatura è un genere scientifico, dotato di rigorosa dignità anatomico-figurativa. Lo conferma questo incredibile 'Re-animator', premiato al Festival del fantastico di Roma nel maggio scorso dopo un'apparizione notturna, lo scorso anno, a Cattolica. Più che Stuart Gordon, regista esordiente in arrivo dall'area teatrale di Chicago, più che Lovecraft, maestro del fantastico letterario cui il film allegramente si ispira, il vero autore (rondianamente parlando) è infatti il dottor Ron Berman, ex direttore di un pronto soccorso in California. Grazie alla sua consulenza e alla visita di una mezza dozzina di obitori Stuart Gordon ha radunato una delle più sfrenate danze di morti che l'horror cinematografico recente, filone ormai affollatissimo; ricordi. (...) La trovata di 'Re-animator', per il resto giocato senza troppa inventiva sui luoghi tipici dell'orrore paramedico, è che gli zombi sono velocissimi. Smentendo la linea ideologica Romero-Carpenter, i morti di Gordon scattano sul lettino e si avventano come tarantolati su umani e non umani. Tanto poi, col siero, si risorge tutti. Che ridere." ('Il Giorno', 2 Settembre 1986)

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