Anno: 2010 Durata: 82 Origine: GERMANIA Colore: C
Genere:HORROR
Regia:Marvin Kren
Specifiche tecniche:HD, 35 MM (1:1.85)
Tratto da:-
Produzione:MONEYPENNY FILMPRODUKTION
Distribuzione:-
Michael Fuith | nel ruolo di | Michael |
Theo Trebs | nel ruolo di | Harper |
Anka Graczy | nel ruolo di | Gabi |
Quando Michael arriva a Berlino per vedere la sua ex, Gabi, un terribile virus che trasforma le persone in psicopatici assassini si sparge nella città. Spaventato da orde di persone infette e assetate di sangue, Michael si mette in cerca della sua amica senza trovarla e ad aiutarlo nella ricerca sarà Harper, un giovane idraulico incontrato nel palazzo di Gabi...
"Il nuovo direttore Oliver Pére ha una passione per i film dell'orrore e una mano felicissima quando li sceglie. (...) Opera prima di un quarantenne austriaco, anche 'Rammbock' rispolvera gli zombie. Con ironia, gran senso del ritmo, il giusto mix tra invenzione e novità. Per esempio gli appartamenti dei contagiati danno tutti sull'interno, con effetto 'Finestra sul cortile'." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 7 agosto 2010) "Zombie-movie classico e gioiosamente citazionista, è uan prova di regia scrittura e ripensamento del genere, pur nei suoi schemi classici molto interessante. Poco più di un'ora, si va da 'Rec', horror 'condaminiale' per eccellenza, fino al finale alla 'Love Story'. Non manca una sequenza con porta sfondata alla 'Shining', ma il talento e il coraggio del regista Marvin Kren è tutto nella costruzione sentimentale di un personaggio dolce e apparentemente debole, ma forte di un amore incrollabile. (...) Di solito l'horror che ha cuore risulta patetico, l'amore ai tempi dell'epidemia globale di Kren, invece, sa essere semplice ed efficace, ci mostra che a volte la morte può essere l'apoteosi della vita. Il cinema da paura in Europa ormai spopola in tutti i sensi: negli ultimi anni, gli zombie al cinema hanno invaso Madrid, Londra e Parigi e adesso arrivano pure a Berlino, ma Kren potrebbe presto surclassare i vari Boyle, Fresnadillo, Balguerò, Plaza. Perché a commuoverci con un horror ci riescono davvero in pochi." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 7 agosto 2010)
Incasso in euro