Anno: 1966 Durata: 120 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:AVVENTURA
Regia:Damiano Damiani
Specifiche tecniche:TECHNISCOPE, 35 MM (1:2.35) - TECHNICOLOR
Tratto da:-
Produzione:BIANCO MANINI PER M.C.M.
Distribuzione:REGIONALE, M.G.M. - VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO
Gian Maria Volonté | nel ruolo di | El Chuncho |
Lou Castel | nel ruolo di | Bill Tate Niño |
Martine Beswick | nel ruolo di | Adelita |
Klaus Kinski | nel ruolo di | El Santo |
Carla Gravina | nel ruolo di | Rosaria, moglie di Felipe |
Andrea Checchi | nel ruolo di | Don Felipe, il proprietario terriero |
Jaime Fernandez | nel ruolo di | Generale Elias |
Aldo Sambrell | nel ruolo di | Tenente sul treno |
Spartaco Conversi | nel ruolo di | Eufemio |
Santiago Santos | nel ruolo di | Guepo |
Joaquin Parra | nel ruolo di | Picaro |
José Manuel Martín | nel ruolo di | Raimundo |
Valentino Macchi | nel ruolo di | Pedrito |
Guy Heron |
Durante la rivoluzione messicana, allettato da un compenso di centomila pesos, il giovane americano Bill Tate accetta l'incarico di uccidere, per ordine degli agenti governativi, il generale Elias, capo dei rivoluzionari. Per raggiungere la sua vittima, Tate si aggrega a un gruppo di ex ribelli comandati da El Chuncho, che cerca di trarre profitto dalla rivoluzione assaltando i treni militari e le caserme per procurarsi armi che verranno vendute poi ad Elias. Bill ed El Chuncho, dopo varie peripezie, giungono finalmente al rifugio del generale Elias. Qui El Chuncho, riconosciuto responsabile della carneficina dell'intera popolazione del villaggio di San Miguel - che avrebbe potuto difendere dalle truppe del governo - si auto-condanna a morte, chiedendo di essere giustiziato da suo fratello El Santo. Ma Bill non può permettere al suo piano di fallire miseramente...
"Fra tanti western all'italiana, finalmente ne arriva uno in cui c'è la violenza, ci sono le bambocciate e gli ingredienti abituali del 'genere', ma vi si coglie un lampo di intelligenza che torna ad illluminare, a larghi tratti, l'intrattenimento... una piccola sorpresa gradita a noi che non amiamo le pellicole confezionate dagli artificieri, tutte botte e spari, ghigni trucidi, ceffi sinistri". (Mino Argentieri, "Rinascita", 27 gennaio 1967) "Damiani ha voluto caricare di domande inquiete la sua opera, a cominciare dal titolo. Bisogna dire che i simboli, i riferimenti, le allegorie non appesantiscono affatto 'Quien Sabe?' che può anche essere apprezzato come una storia molto accidentata di gente che lotta per il potere ed il denaro. Tra le figure e figurine che affollano il racconto, non tutte sono riuscite: sono allergiche, per esempio, alla sostanza del film le poche donne che si vedono in giro. Alla fine 'Quien sabe?' ci sembra vitale soprattutto perché vi valgono il gusto europeo della cultura e il dubbio sul significato dell' esperienza esistenziale." (Pietro Bianchi, "Il Giorno", 20 gennaio 1967) Note di restauro: "La Cineteca Nazionale in collaborazione con l'avente diritti, Surf Film, ha curato e finanziato il restauro digitale del film, finalmente nella versione integrale, cioè con il ripristino delle scene tagliate dalle copie che erano circolate sia nelle sale sia in televisione che nell'home video. Il negativo originale a due perforazioni (Techniscope) è stato trascritto in digitale a 2k e confrontato con i tagli di censura e con una copia positiva d'epoca della versione integrale, approvata da Damiano Damiani, materiali conservati negli Archivi della Cineteca Nazionale. Il positivo è stato utilizzato anche per recuperare alcuni tagli nel sonoro, che erano stati rilevati nel negativo originale. Restaurate digitalmente sia la scena che la colonna, sono stati realizzati un DCP per la proiezione e un LTO5 e un hard drive per la conservazione. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio Studio Cine di Roma con la supervisione della Cineteca Nazionale."
Incasso in euro