Questi sono i 402012

SCHEDA FILM

Questi sono i 40

Anno: 2012 Durata: 134 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Judd Apatow

Specifiche tecniche:ARRI ALEXA, ARRIRAW (2.8K)/(2K), 35 MM/D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:JUDD APATOW, BARRY MENDEL, CLAYTON TOWNSEND PER APATOW PRODUCTIONS, FORTY PRODUCTIONS

Distribuzione:UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY (2013)

ATTORI

Paul Rudd nel ruolo di Pete
Leslie Mann nel ruolo di Debbie
John Lithgow nel ruolo di Oliver
Megan Fox nel ruolo di Desi
Albert Brooks nel ruolo di Larry
Maude Apatow nel ruolo di Sadie
Iris Apatow nel ruolo di Charlotte
Chris O'Dowd nel ruolo di Ronnie
Jason Segel nel ruolo di Jason
Melissa Mccarthy nel ruolo di Catherine
Graham Parker nel ruolo di Se stesso
Annie Mumolo nel ruolo di Barb
Robert Smigel nel ruolo di Barry
Charlyne Yi nel ruolo di Jodi
Molly Shad nel ruolo di Nonna Molly
Lena Dunham nel ruolo di Cat
Tim Bagley nel ruolo di Dott. Pellegrino
Lisa Darr nel ruolo di Claire
Ava Sambora nel ruolo di Wendy
Ryan Lee nel ruolo di Joseph
 

SOGGETTO

Apatow, Judd
 

SCENEGGIATORE

Apatow, Judd
 

MUSICHE

Brion, Jon
 

SCENOGRAFIA

Sage, Jefferson
 

COSTUMISTA

Evans, Leesa

TRAMA

Pete e Debbie sono ormai sposati da un bel po' e, giunti alla soglia dei 40, cominciano a fare i conti con le problematiche della vita adulta: non solo le questioni finanziarie o le aspettative di carriera, ma anche come mantenere vivo il loro rapporto, l'educazione e i cambiamenti delle due figlie Sadie e Charlotte, come gestire le relazioni con i rispettivi genitori e gli amici...

CRITICA

"Lui e lei, 40enni dal compleanno contiguo, litigarelli anche con le mamme dei compagni di scuola (vedere dopo i titoli di coda). La vita coniugale dipinta da Judd Apatow, pur non rinunciando a qualche «fuck» e a qualche rumore molesto, sembra Ibsen fatto di ecstasy, è molto divertente e intelligente. Temi classici: l'incomprensione reciproca, il sesso anche nei dettagli, i figli, uno sempre in arrivo, i rapporti coi padri entrambi bizzarri, poveri o ricchi che siano, il lavoro, i soldi, la dieta senza glutine, i muffin e l'invadenza dell'elettronica casalinga che ha sostituito il lettone. Insomma, è il presepio americano visto da un regista che ha tramutato il suo ben noto spirito trash in veste di cordiale e mai casuale cinismo; con un occhio alla sitcom tramutata in una forma di cinema dall'anima di ferro, che tratta le situazioni della vecchia commedia (metti Spencer Tracy e Katharine Hepburn) ma in modo anti sofisticato, con primi piani del water e tentazioni alla Blake Edwards. (...) Scritto a raffica, raffinato anche nella volgarità dall'autore che sceglie il quotidiano e perciò ride volentieri di 'Twilight', 'Lost' e considera Abrams un pericolo pubblico, il film è un modello per come unisce la satira al gusto del dialogo, alle punte cattive dell'iceberg, coinvolgendo il mondo dello spettacolo di ieri (Lennon) e oggi (Clooney), così come farà presto anche un'altra commedia geniale, 'Facciamola finita' di Seth Rogen." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 luglio 2013) "Già visti nella commedia 'Molto incinta', Debbie e Pete hanno messo su famiglia, possiedono una casa, hanno un lavoro. Tutto per il meglio? Mica tanto: perché l'etichetta discografica di Pete è in crisi e, intanto, si avvicina per entrambi il fatidico giro di boa dei quarant'anni. Più che raccontarci una vera e propria trama, Judd Apatow illustra scene della vita quotidiana di una coppia come tante (...), senza nascondersi i malintesi e i compromessi dello stare insieme. La sua ostinazione a occuparsi delle situazioni più ordinarie - in controtendenza con quasi tutte le commedie, che finiscono dove questa comincia - sfiora il voyeurismo: dato che Debbie è interpretata dalla moglie del regista, Leslie Mann, e le bambine della coppia sono le figlie di Apatow. E tuttavia, quello che è stato definito il 'touch' del regista e produttore (popolare in America quanto sconosciuto in Europa) si riconosce bene: nella pressa in scena fluida e quasi impercettibile come nel tipo di humour, più nero e di quanto appaia al primo sguardo." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 4 luglio 2013) "Dopo la quarantina un dolore ogni mattina. E non solo fisico. I più intendono i 40 come il mezzo del cammin di nostra vita e iniziano a fare bilanci di ciò che è stato e, soprattutto, di quello che sarà. E' quello che avviene nel divertente, ma anche amaro, 'Questi sono i 40', confezionato dalla mano mai banale di Judd Apatow, uno dei pochi registi capaci ancora di sorprendere. In questa pellicola, spin off di 'Molto incinta', Apatow sembra voler proiettare il proprio matrimonio, a partire dalla scelta degli interpreti. Accanto, infatti, a Paul Rudd, che lui vede come il suo alter ego, recitano la moglie Leslie Mann e le figlie Maude e Iris Apatow. Insomma, la famiglia è virtualmente trasposta al cinema per dire che, in fondo, i quaranta spaventano tutti, anche chi viene visto con occhi privilegiati. (...) la morale è che tutto il mondo è paese e molte coppie potranno rivedersi in alcune scene. Con una domanda di fondo: dopo l'innamoramento iniziale, una volta che i difetti di chi ci sta accanto sono emersi, siete ancora disposti a trascorrere con lui/lei l'altra metà del cammin di vostra vita?" (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 4 luglio 2013) "Piacerà certamente ai quarantenni odierni che si identificheranno anche troppo bene in Pete e Debbie. Il magone è in agguato, ma regista e sceneggiatore sanno come tenerlo lontano con frequenti momenti di schietta allegria (regista e protagonista, marito e moglie, hanno confessato che parecchie gag le hanno estrapolate dalla loro vita quotidiana)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 4 luglio 2013) "Lontano dai più pecorecci ma compiuti '40 anni vergine' (2005) e 'Molto incinta' (2007), continua la fase 'vorrei ma non posso' di Judd Apatow, veterano della commedia reduce dal fallimento del malinconico 'Funny People' (2009). 'Questi sono i 40' lo vede ancora a metà del guado: le incomprensioni, crisi e riappacificazioni della coppia ormai quarantenne Pete (Paul Rudd) e Debbie (Leslie Mann), già personaggi secondari in 'Molto incinta', si susseguono per più di due ore senza grandi evoluzioni ma con alcune gag molto riuscite (...). Si ride e si riflette. (...) Pellicola problematica dove le soluzioni prendono un po' troppo improvvisamente il sopravvento." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 11 luglio 2013)

Trova Cinema

Box office
dal 21 al 24 maggio

Incasso in euro

  1. 1. Gli anni più belli  1.196.456
    Gli anni più belli

    Quattro ragazzi, cresciuti nel centro di Roma ma con estrazioni sociali diverse, vedranno le loro vite evolvere in maniere e direzioni anche sorprendenti, tra delusioni e riscatti....

  2. 2. Bad Boys for Life  882.185
  3. 3. Il richiamo della foresta  680.273
  4. 4. Parasite  605.719
  5. 5. Sonic. Il film  499.216
  6. 6. Odio l'estate  264.761
  7. 7. Cattive acque  263.009
  8. 8. La mia banda suona il pop  240.521
  9. 9. Dolittle  123.234
  10. 10. Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)  121.947

Tutta la classifica