Quell'oscuro oggetto del desiderio1977

SCHEDA FILM

Quell'oscuro oggetto del desiderio

Anno: 1977 Durata: 100 Origine: SPAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Luis Buñuel

Specifiche tecniche:PANORAMICO

Tratto da:romanzo "La donna e il burattino" (1898) di Pierre Lou˙s

Produzione:GREENWICH FILM PRODUCTIONS, INCINE COMPANIA INDUSTRIAL CINEMATOGRAFICA, LES FILMS GALAXIE

Distribuzione:CINERIZ - PANARECORD

ATTORI

Fernando Rey nel ruolo di Mathieu Faber
Carole Bouquet nel ruolo di Conchita
Ángela Molina nel ruolo di Conchita
Julien Bertheau nel ruolo di Edouard
André Weber nel ruolo di Maggiordomo
María Asquerino nel ruolo di Incarnación
Ellen Bhal nel ruolo di Manolita
Jacques Debary nel ruolo di Magistrato
Milena Vukotic nel ruolo di Viaggiatrice
Alain Pieral nel ruolo di Psicologo
Muni nel ruolo di Custode
Jaeger Claude nel ruolo di Direttore del bar
André Lacombe
Annie Monange
Antonio Duque
Auguste Carrière
Bernard Musson
David Rocha
Isabelle Rattier
Isabelle Sadoyan
Jean Santamaria
Jean-Claude Montalban
Rita Lluch-Peiro
Valerie Blanco
 

SOGGETTO

Lou˙s, Pierre
 
 

SCENOGRAFIA

Guffroy, Pierre
 

EFFETTI

Sune, François

TRAMA

Mathieu Faber, maturo vedovo, incontra casualmente a Losanna e a Parigi, una ballerina di flamenco, Conchita Perez, e se ne innamora pazzamente. Nonostante la generosità con la quale il ricco signore provvede alla madre di lei, una bigotta non avversa ai biglietti di banca, e alla ragazza che ospita regalmente nella propria villa di campagna, questa viene seguita come un'ombra dal giovane chitarrista Morenito e si concede limitatamente all'anziano protettore, tenendolo inappagato e costantemente sulla corda di sentimenti e di istinti frustrati. Dopo una ennesima lite, un amico di Mathieu riesce a fare rimpatriare le due Perez con foglio di via. Il Faber, tuttavia, si reca a Siviglia e ritrova Conchita che conduce il suo crudele gioco all'estremo: dopo essersi fatta regalare una splendida casa, finge di unirsi con Morenito sotto gli occhi di Mathieu. Questi parte verso Madrid-Parigi e, quando la ragazza appare accanto al treno, la inonda con un secchio d'acqua. A Madrid, tuttavia, viene compensato con analoga doccia e a Parigi i due, nei pressi della Senna, continuano a bisticciare ancora assieme.

CRITICA

"Il film si ispira a 'La donna e il fantoccio' (1898) dello scrittore francese Pierre Lou˙s (...) mediante una accurata sceneggiatura oltre che elegante realizzazione, lo imposta come riflessione di un maturo borghese sulle sue disavventure nei confronti di una giovanile bellezza che non si sa se sia angelo o demonio, se idealista di un amore completo o cinica sfruttatrice della forza di attrazione che esercita sulla insperata vittima. L'intromissione del contesto sociale e politico di un mondo in cammino verso l'odio distruttore della gioventù anarchica non sembra sposarsi molto bene con i temi fondamentali del lavoro che, letti al di fuori del polemico contesto abituale del regista, sono una analisi dell'amore, non priva di ambiguità, ma interessante per l'aspirazione implicita a legami sentimentali più completi che non quelli della pura conquista carnale." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 84, 1978) "'Il burattino' è dunque incarnato da Fernando Rey, attore considerevole, mentre la donna è interpretata da due attrici sconosciute, la francese Carole Bouquet e la spagnola Angel Molina. Questo sdoppiamento del personaggio femminile è uno degli enigni del film: è inutile cercarvi una spiegazione razionale, che del resto Buñuel si rifiuta di dare, come per tutti i simboli che egli usa nei suoi film. Una sola chiave, evidentemente, per questo esoterismo: Buñuel è stato surrealista dai tempi di 'Un cane andaluso' e di 'L'età dell'oro' e, caso unico, lo è restato totalmente e profondamente. Per lui il surreale è figlio della realtà: vale a dire che tutto ciò che fa vedere nei suoi film deve essere preso e capito di primo acchito come la realtà ma che questa realtà nasconde un secondo significato che lo spettatore è libero di decifrare come vuole." (Marcel Martin, 'Ecran 77', n. 61, pag. 42)

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