P.S. I Love You2007

SCHEDA FILM

P.S. I Love You

Anno: 2007 Durata: 126 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:Richard LaGravenese

Specifiche tecniche:-

Tratto da:romanzo "P.S. I Love You" di Cecelia Ahern (ed. Sonzogno, 2004)

Produzione:WENDY FINERMAN PRODUCTIONS, ALCON ENTERTAINMENT, GROSVENOR PARK PRODUCTIONS

Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2008)

ATTORI

Hilary Swank nel ruolo di Holly Kennedy
Gerard Butler nel ruolo di Gerry Kennedy
Lisa Kudrow nel ruolo di Denise Hennessey
Harry Connick Jr. nel ruolo di Daniel Connelly
Gina Gershon nel ruolo di Sharon McCarthy
Kathy Bates nel ruolo di Elizabeth
Jeffrey Dean Morgan nel ruolo di William
James Marsters nel ruolo di John McCarthy
 

SOGGETTO

Ahern, Cecelia
 

MUSICHE

Powell, John
 

MONTAGGIO

Moritz, David
 

SCENOGRAFIA

Frankel, Shepherd
 

COSTUMISTA

Evans, Cindy

TRAMA

Holly e Gerry si sono innamorati sui banchi di scuola e si sono sposati promettendosi di restare insieme per tutta la vita. Ma ora Holly, a 29 anni, è rimasta sola perché Gerry non c'è più, portato via da un male incurabile. La ragazza, senza avere accanto a sé l'uomo della sua vita, sta scivolando sempre più verso il nulla, con grande apprensione di sua madre e delle sue migliori amiche. Due mesi dopo la scomparsa del marito, Holly riceve un misterioso pacchetto contenente alcune buste ciascuna con il nome di un mese scritto sopra e accompagnate da una lettera scritta da Gerry. Suo marito non l'ha abbandonata, prima di morire ha scritto per lei la 'lista' che aveva promesso di redigere in caso se ne fosse andato per primo: un elenco di cose da fare per andare avanti, per arrivare fino a sera, per ritrovare pian piano il senso dell'esistenza. Mese dopo mese, Holly inizia a seguire le 'missioni' che Gerry le ha assegnato, tutte con in calce 'P.S. Ti amo', e con il passare del tempo ritroverà la forza di affrontare il futuro.

CRITICA

"Le parole di Gerry aiuteranno naturalmente Holly a ricordare i momenti felici vissuti insieme, riassunti in flash back strategicamente pensati per riportare sullo schermo di tanto in tanto il povero Butler. Per la gioia del pubblico femminile, naturalmente. Noto più come sceneggiatore de 'La leggenda del re pescatore', 'I ponti di Madison County' e 'L'uomo che sussurrava ai cavalli' che come regista di 'Kiss' e 'Freedom Writers' (mai uscito in Italia e interpretato sempre da Hilary Swank), Richard LaGravenese firma una zuccherosa e prolissa commedia romantica post mortem sulla scia di 'Ghost' e 'The Notebook' a partire dal best seller della ventunenne scrittrice irlandese Cecelia Ahern (figlia del primo ministro Bertie Ahern). Ma qui l'alchimia tra la Swank, che sfoggia biancheria, abiti e scarpe da capogiro, e Butler, ansioso di mostrare il suo lato più tenero dopo il sangue sparso in 300 nei panni di re Leonida, non raggiunge grandi risultati. (fan di Grey's Anatomy riconosceranno poi in William (Jeffrey Dean Morgan) lo sfortunato Denny della celebre serie tv. P.S. La migliore di tutti, non c'è alcun dubbio, è la supercinica Lisa Kudrow, disperatamente a caccia di un uomo da sposare, non prima di averlo sottoposto però a un infallibile quiz e a una spietata 'prova bacio'." (Alessandra De Luca, 'Ciak', febbraio 2008) "Hilary, per gustare il lato femminile del dolore, ricorre alla old Hollywood, si identifica con Bette Davis (Perdutamente tua) e la Garland (E' nata una stella). In questa lower east side story c' è un ritmo romantico da teen ager, ma anche un dialogo spesso indovinato. Diviso alla Rohmer in quattro stagioni, più una in offerta, sfodera pure una morale in saldo, non nuovissima: «Siamo tutti soli, ed è questo che unisce»." (Maurizio Porro, 'Il Corrire della Sera', 1 febbraio 2008) "Un'idea che dovrebbe emozionare e che invece riesce solo a mettere i brividi per l'inquietante meticolosità con cui il trapassato vuole condurre per mano la moglie verso un radioso (per lui) futuro. Alla fine di ogni epistola c'è scritto: «P.S. I Love You». Ce la farà Holly a trovare un nuovo amore accompagnata passo passo dall'ingombrante marito defunto? (...) P.s.: uno dei tanti disastri, tra un Oscar e l'altro, dell'incostante Swank." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 1 febbraio 2008)

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