Anno: 1964 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Bernardo Bertolucci
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:IRIDE CIN.CA
Distribuzione:CINERIZ
Adriana Asti | nel ruolo di | Gina |
Francesco Barilli | nel ruolo di | Fabrizio |
Allen Midgette | nel ruolo di | Agostino |
Cristina Pariset | nel ruolo di | Clelia |
Cecrope Barilli | nel ruolo di | Puck |
Morando Morandini | nel ruolo di | Cesare |
Evelina Alpi | nel ruolo di | Bambina |
Emilia Borghi | nel ruolo di | Madre di Fabrizio |
Iole Lunardi | nel ruolo di | Nonna di Fabrizio |
Giuseppe Maghenzani | nel ruolo di | Fratello di Fabrizio |
Domenico Alpi | nel ruolo di | Padre di Fabrizio |
Gianni Amico | nel ruolo di | Amico |
Aurelio Bordi | ||
Goliardo Padova | ||
Guido Fanti | ||
Ida Pellegri | ||
Salvatore Enrico |
Fabrizio, giovane della borghesia di Parma, è deciso a rompere i rapporti con la sua classe sociale. Egli è marxista e nella sua nuova concezione della vita non c'è posto neppure per la sordità borghese di Clelia, la sua fidanzata. Il suicidio dell'amico Agostino, vittima del suo disorientamento ideologico, provoca in Fabrizio un dramma interiore che soltanto Gina, sua giovanissima zia, intuisce e comprende. I due giovani, pur profondamente diversi per temperamento e concezione della vita, si amano ma la loro relazione è destinata a spegnersi ben presto. Rimasto solo, Fabrizio cerca inutilmente di risolvere il suo conflitto interiore con la compagnia di Cesare, un maestro elementare che è stato fino a quel momento la sua guida ideologica. Consideratosi definitivamente sconfitto, Fabrizio torna rassegnato nel mondo borghese sposando Clelia.
"Quel che si deve rimproverare a Bertolucci è l'eccesso di letterarietà, non tanto nelle frasi preziose e tornite che egli fa dire allo speaker fuori campo a collegare le sequenze, quanto nella determinazione costante di un punto di vista 'originale' nell'inquadratura, nell'uso, insomma, d'una immagine sempre sopra le righe, che vorrebbe essere poetica e rischia spesso d'essere solo artificiosa. (...) Ma sono mende perdonabili in virtù della sincerità e quindi della freschezza che animano l'opera." (Ernesto G. Laura, "Bianco e Nero", 4 maggio 1964) "Il film intende rappresentare nel protagonista la crisi morale e sociale di un giovane borghese. Tuttavia, la pretesa di trattare un numero eccessivo di problemi e di temi complessi ed eterogenei provoca una fondamentale confusione e dispersione di elementi nell'arco narrativo, spingendo il film ad uno squilibrio formale in cui contrastano tra loro elementi di descrizione ambientale, analisi psicologiche ed istanze sociali di natura marxista." (Segnalazioni cinematografiche, vol 57, 1965)
Incasso in euro