SCHEDA FILM

PERVOLA

Anno: 1985 Durata: 89 Origine: OLANDA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA

Tratto da:-

Produzione:MAYA

Distribuzione:IMC (1986) - CD VIDEOSUONO

TRAMA

Il vecchio agente di cambio Van Oyen, ritirandosi a vita privata ha lasciato ai figli Hein e Simon un ingente patrimonio da gestire, su cui ha messo prontamente le mani Hein, arrivista e senza scrupoli, sfruttando il riprovevole comportamento di Simon, attore e omosessuale, che con la sua lasciva esistenza ha ripetutamente disonorato il nome della famiglia, fino al punto di esserne diseredato. Quando giunge notizia che il padre è prossimo alla morte, Hein si preoccupa soltanto di evitare che abbia dei ripensamenti, e di non far concretizzare in Simon il sospetto che in realtà il vecchio genitore lo abbia perdonato. Arrivati in uno sperduto villaggio del nord, tormentato dalla guerra civile, solo Hein riesce a vedere il padre in vita. Apprendono dal testamento che egli ha manifestato la volontà di essere sepolto a Pervola, paese dove è nata la sua seconda moglie. Simon, sempre più convinto dell'avvenuto perdono, intende rispettarne l'ultimo desiderio e decide di affrontare un viaggio rischiosissimo, a causa delle condizioni proibitive dell'inverno polare. Durante il cammino le parti si capovolgono: il cinico uomo d'affari si rivela un pavido, mentre l'attore acquista sicurezza dai numerosi indizi che lo convincono definitivamente di essere stato frodato. Messo alle strette Hein crolla e confessa la verità: il padre lo ha perdonato. Dopo una colluttazione e l'incendio del carro-slitta, i due fratelli si separano; Hein sarà salvato dalla morte per assideramento grazie all'intervento di un gruppo di soldati, mentre Simon, giunto a Pervola, perderà la bara in un fiume. La storia dei due fratelli non si conclude sui ghiacci del nord: si ritrovano alla fine di uno spettacolo teatrale, "Pervola", messo in scena da Simon, in cui si narra appunto di quell'incredibile viaggio alla ricerca della verità.

CRITICA

"L'esordio di Seunke (con 'Il sapore dell'acqua', premiato a Venezia nell'82) ci piacque. Quest'opera seconda assai meno. Ha molto di convenzionale nel rivendicare la nobiltà d'animo degli attori che le famiglie borghesi possono avere emarginato, è recitata con corrente mestiere, non suscita particolari emozioni. Se ne apprezzano tuttavia l'ambientazione e le scenografie. Girato per la massima parte in Norvegia, il film ha paesaggi insoliti: immense distese di neve, percorse talvolta da zingari sugli sci, lunghe piste battute dalle slitte, e conigli selvatici che vengono a occhieggiare..." (Giovanni Grazzini, 'Il Corriere della Sera', 10 Settembre 1986) "Come 'Il sapore dell'acqua', il secondo film di Seunke è a doppio fondo. A un primo livello di lettura è di carattere naturalistico, sia pur bizzarro nella sua contaminazione dei toni dell'avventura e dei conflitti psicologici, della tragedia e della commedia, ammirevole per il livello professionale C'è anche, però,ora sotterranea ora esplicita, una vena fantastica che ne costituisce il fascino, quella che si chiama la magia nel cinema, così rara sugli schermi." (Morando Morandini, 'Il Giorno') "Quattro anni fa l'opera prima di un giovane cineasta olandese strappò a sorpresa il Leone d'oro a Venezia. Il film si chiamava 'Il sapore dell'acqua' e Orlow Seunke (nato ad Amsterdam nel 1952) vi raccontava in modi abbastanza inconsueti la storia di un ravvedimento o meglio dell'aprirsi a una più completa partecipazione umana di un operatore sociale indurito dalle esperienze quotidiane. Il protagonista di questa storia è anche l'interprete principale del secondo lavoro di Seunke che, presentato a Venezia l'anno scorso, viene oggi proiettato a Bologna nel ciclo d'autore del Lumière. Il suo nome è Gerard Thoolen, è calvo, ha occhi azzurri e singolari capacità interpretative. Qui l'attore è Simon, il fratello minore di Hein Oyen, attore di cabaret di tendenze omosessuali che un po' per queste tendenze, ma più che altro per le mene del fratello, particolarmente avido, in anni lontani è stato cacciato di casa e diseredato dal padre. Costui poi, risposatosi e andato a vivere in Norvegia, in punto di morte ha voluto rivedere entrambi i figli, innescando tra questi una rivalità che, nel lungo viaggio dei fratelli per 'Pervola' ha la funzione di una cartina di tornasole e approdi drammatico-grotteschi. Sostenuto da immagini assai belle e dialoghi scarni ma efficaci, il film alterna quadretti di vivido realismo ad aperture lirico - oniriche di sapore buzzatiano." ('Il Resto del Carlino', 27 Ottobre 1986)

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