Anno: 2015 Durata: 87 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Alberto Caviglia
Specifiche tecniche:DCP
Tratto da:-
Produzione:LUIGI MUSINI E OLIVIA MUSINI PER ON MY OWN S.R.L. CON RENATO RAGOSTA, IN ASSOCIAZIONE CON PAOLA E ICKY LEVI
Distribuzione:BOLERO FILM
Davide Giordano | nel ruolo di | Leonardo |
Anna Ferruzzo | nel ruolo di | Mamma di Leonardo |
Omero Antonutti | nel ruolo di | Nonno di Leonardo |
Bianca Nappi | nel ruolo di | Sorella di Leonardo |
Mimosa Campironi | nel ruolo di | Sofia |
Alberto Di Stasio | nel ruolo di | Psichiatra |
Lorenza Indovina | nel ruolo di | Maestra di Leonardo |
Francesco Russo | nel ruolo di | Guglielmo |
Niccolò Senni | nel ruolo di | Mario |
Paola Minaccioni | nel ruolo di | Presidentessa AILA |
Marco Ripoldi | nel ruolo di | Antonio Persica |
Josafat Vagni | nel ruolo di | Amico di sinistra |
Massimiliano Gallo | nel ruolo di | Don Ciro |
Carolina Crescentini | nel ruolo di | Sofia nel film |
Vinicio Marchioni | nel ruolo di | Leonardo nel film |
Antonio Zavatteri | nel ruolo di | Sociologo |
Massimo De Lorenzo | nel ruolo di | Docente di Storia |
Francesco Pannofino | nel ruolo di | Padre di Leonardo nel film |
Tommaso Mercuri | nel ruolo di | Leonardo bambino |
Valerio Cerullo | nel ruolo di | Guglielmo bambino |
Manuel Mariani | nel ruolo di | Mario bambino |
Francesco Arca | nel ruolo di | Se stesso |
Corrado Augias | nel ruolo di | Se stesso |
Tinto Brass | nel ruolo di | Se stesso |
Gianni Canova | nel ruolo di | Se stesso |
Claudio Cerasa | nel ruolo di | Se stesso |
Ferruccio De Bortoli | nel ruolo di | Se stesso |
Giancarlo De Cataldo | nel ruolo di | Se stesso |
Elio | nel ruolo di | Se stesso |
Fabio Fazio | nel ruolo di | Se stesso |
Carlo Freccero | nel ruolo di | Se stesso |
Gian Alfonso Pacinotti | nel ruolo di | Se stesso Gipi |
Linus | nel ruolo di | Se stesso |
Giancarlo Magalli | nel ruolo di | Se stesso |
Enrico Mentana | nel ruolo di | Se stesso |
Giulia Michelini | nel ruolo di | Se stessa |
Vittorio Sgarbi | nel ruolo di | Se stesso |
Kasia Smutniak | nel ruolo di | Se stesso |
Mara Venier | nel ruolo di | Se stessa |
Trastevere, luglio 2006. Lo storico quartiere della Capitale viene messo in subbuglio da una clamorosa notizia: Leonardo Zuliani - genio della comunicazione, fumettista e scrittore di successo, stilista visionario, attivista per i diritti civili - è scomparso. Sua madre è disperata e il quartiere è paralizzato mentre i seguaci di Leonardo si accalcano davanti alla sua casa, le autorità esprimono solidarietà e ogni canale TV parla di lui. Il caso diventa una vera e propria emergenza nazionale, ma chi è veramente Leonardo? E cosa è realmente successo?
"L'antisemitismo è genetico o culturale? Scorrendo la storia ci sono belle sorprese. (...) L'autore si chiede come si possa parlare oggi di antisemitismo, s'immerge così nelle dinamiche sociali, ma la geniale idea, che chiaramente si ispira a 'Zelig' di Woody Allen nella natura di falso documento, ha il respiro di uno sketch e il racconto diventa presto meccanico, ripetitivo, automatico, perdendo humour." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 1 ottobre 2015) "Il finto documentario dedicato alla figura di Leonardo Zuliani "attivista per i diritti civili' amato dalle masse e misteriosamente scomparso, è una stravagante satira surreale. (...) L'idea è dilatata allo spasimo, e non fa tanto ridere." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 1 ottobre 2015) "Premiato a Venezia (Civitas Vitae e Arca CinemaGiovani), l'esordio del 31enne Alberto Caviglia 'Pecore in erba' sceglie un terreno diserto dal nostro cinema: il mockumentary, il finto documentario, per mettere alla berlina l'antisemitismo non con le solite rampogne civili bensì con il capovolgimento e la satira. II modello è il primo Woody Allen, quello di 'Prendi i soldi e scappa' e 'Zelig', gli esiti deformanti e ridanciani, s'intende, con la testa." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 1 ottobre 2015) "Spiacerà a chi, come noi, non ha mai amato le satire controcorrente di Sasha Baron Coen e quindi troverà tutto sommato indigesto questo allievo italiano. Il suo gioco dell'inversione degli stereotipi poteva anche riuscire divertente se durava poco. Ma dopo mezz'ora è solo guazzabuglio, un 'blob' che s'inceppa una sequenza su tre." (Giorgio Carbone, 'Libero', 1 ottobre 2015) "De Bortoli, Sgarbi, Cazzullo, Freccero, Mentana, Fazio, tutti insieme appassionatamente per dare sostanza al finto documentario dell'esordiente Alberto Caviglia. (...) Ovvio che trattasi di una provocazione, un ribaltamento dell'assunto, per portare a riflettere. Si sorride qua e là, ma la trovata evapora in un intero film." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 1 ottobre 2015) "Rovescia il cannocchiale per guardare il mondo, agita l'inverso di un terribile vizio ideologico metamorfizzandolo in virtù e mescola l'orrenda società moderna dei media con la bava alla bocca, i maestri d'opinione che spesso dovrebbero essere perdonati come i due ladroni del Calvario perché non sanno quello che dicono, senza dimenticare la prevalenza del cretino dei Social. Così un imbecille nato e cresciuto patologicamente antisemita diventa un paladino dei diritti civili nella spietata allegoria di 'Pecore in erba', un falso documentario (...) realizzato da Alberto Caviglia come un reportage televisivo mandato in onda mentre si attende la manifestazione pubblica per la sparizione misteriosa del giovane Leonardo Zuliani, interpretato da Davide Giordano. (...) Alternando biografia, interviste e pareri stranianti di personaggi come Augias, Brass, De Cataldo, De Bortoli, Fazio, Freccero, Mentana, Sgarbi e Mara Venier, Caviglia gioca sull'antisemitofobia quale valore che scarica, alla nazista, ogni colpa dell'universo su chi va in sinagoga. Non mancano neppure i preti a gettare legna sul fuoco. (...) la riflessione satirica di Caviglia si allarga a riflessione sulla contemporaneità, non risparmiando rotative, telecamere e blog. (...) 'Pecore in erba' non è privo di qualche lungaggine e cadute in un umorismo un po' così, ma il suo cuore non sdrucciola e la sua idea portante ha solide fondamenta, come nel ritratto della famiglia Zuliani, tutta lasagne e caratteri da cartone animato balordo. Anche così si può provare a sconfiggere la piaga dell'antisemitismo che corre ancora per l'Europa, non nella finzione dello schermo ma nella realtà di atteggiamenti, pregiudizi e falsità. Lo spaesamento di "Pecore in erba" è salutare, una medicina per almeno provare a non lasciarsi andare alla deriva dell'intelligenza e dei sentimenti. (...) Un'opera da proiettare agli studenti in modo che non crescano altri Zuliani e che un perverso sistema di comunicazione non versi lacrime sulla sua scomparsa." (Natalino Bruzzone, 'Il Secolo XIX', 28 settembre 2015) "Il mockumentary di Caviglia è divertente ma 90 minuti forse sono troppi per una barzelletta sugli ebrei, ovviamente realizzata da un ebreo." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 24 settembre 2015)
Incasso in euro