Paradiso perduto1998

SCHEDA FILM

Paradiso perduto

Anno: 1998 Durata: 111 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:2.35), PANAVISION, DE LUXE, TECHNICOLOR

Tratto da:ispirato al romanzo "Grandi speranze" di Charles Dickens

Produzione:ART LINSON PER 20TH CENTURY FOX

Distribuzione:20TH CENTURY FOX

TRAMA

Il piccolo Finn Bell, di otto anni, vive in una cittadina sul golfo della Florida insieme alla sorella Maggie e allo zio Joe. Alcuni improvvisi avvenimenti sconvolgono la sua infanzia. Dapprima incontra un pericoloso evaso di nome Lustig che lo costringe ad aiutarlo nella fuga, poi viene chiamato nella fatiscente proprietà di Nora Dinsmoor, ricca signora in precario equilibrio mentale dal giorno in cui venne abbandonata sull'altare dal promesso sposo. Qui Finn conosce la nipote di Nora, l'undicenne Estella, bionda e già affascinante, e se ne innamora. Frequentando la ragazzina e la zia, Finn comincia a capire qual è il suo sogno di adulto: dipingere per i ricchi, godere dei loro privilegi e amare Estella. Ma lei un giorno decide di andare a studiare all'estero e parte per l'Europa senza salutare nessuno. Finn, deluso, vivacchia alla meglio come pittore, finché, passati sette anni, riceve da un misterioso benefattore l'invito a tenere una personale a New York. Dopo qualche esitazione, Finn parte. In città incontra per caso Estella, lei si fa fare un ritratto, Finn pensa di riprendere il rapporto, ma lei di lì a poco si sposa con un amico. Mentre è nel suo studio, Finn riceve la visita di un uomo anziano con la barba, che risulta essere Lustig, l'evaso che Finn aveva aiutato da piccolo e che era stato l'ideatore della sua mostra 'personale'. Lustig si allontana e, nella metro, viene ucciso da un sicario. Finn allora si trasferisce a Parigi, dove la sua pittura riscuote grande successo. Dopo dieci anni, torna in America, va nella cittadina in Florida. Ritrova lo zio Joe, che si è sposato. Nora è morta, Estella ha divorziato. Finn arriva nella casa di Nora, vede Estella con la figlia piccola che le somiglia in modo approssimante. Si guardano, e finalmente si ritrovano.

CRITICA

"Il tutto in chiave di barocco latinoamericano, con momenti di grande intensità nell'infanzia fiabesca in Florida. Più ovvi il pathos e le carrellate nelle strade di New York, e inappropriato il brusco finale. Ma con tutte le sue imperfezioni, nell'insieme 'Paradiso perduto' si vede con innegabile piacere. Menzione speciale per la seduta di nudo cinematografico, la terza dell'anno dopo 'Titanic' e 'Qualcosa è cambiato' e la più emozionante. Merito di Gwyneth Paltrow." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 marzo 1998) "Certo, adesso, nonostante l'epoca e le cornici mutate, sa un po' di melodramma, ma il regista, grazie a una fotografia splendida (di Emmanel Lubezki), ha immerso tutta la vicenda in luci quasi da favola, solo incanti e suggestioni, e molte pagine, soprattutto quelle degli amori adolescenziali tra i due protagonisti, è riuscito a evocarle con delicata intensità; sfiorando quasi il lirismo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 5 marzo 1998) "Il messicano Alfonso Cuarón, a cui si deve anche una molto acclamata versione del romanzo vittoriano per fanciulle 'A Little Princess', ha molta audacia e una grande fantasia visiva, e sia la cadente casa in Florida sia la New York incantata che accoglie Finn, fotografate con luci fiabesche da Emmanuel Lubezki, sono straordinarie. Funziona un po' meno con la direzione degli attori: la Bancroft, pur simpaticamente, esagera (anche nel trucco da vecchia), Ethan Hawke è sempre un po' spento, e Gwyneth Paltrow, che non giustifica tutto lo scalmanarsi per lei di Finn, era più intonata nel ruolo della petulante Emma di Jane Austen che come femme fatale allumeuse e stracciacuori. I filologi probabilmente sussulteranno. Ma il film si vede con piacere, compresa l'apparizione quasi caricaturale di De Niro con tanto di barbone da vecchio: è così bravo che riesce anche sotto tutto quel pelo ad essere commovente." (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 3 marzo 1998)

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