Jack Reacher - La prova decisiva2013

SCHEDA FILM

Jack Reacher - La prova decisiva

Anno: 2013 Durata: 131 Origine: USA Colore: C

Genere:THRILLER

Regia:Christopher McQuarrie

Specifiche tecniche:PANAVISION PANAFLEX MILLENNIUM XL2/PANAVISION PANAFLEX PLATINUM, 35 MM/D-CINEMA (1:2.35) - DE LUXE

Tratto da:romanzo "La prova decisiva" di Lee Child (ed. Longanesi)

Produzione:TOM CRUISE, DON GRANGER, PAULA WAGNER PER MUTUAL FILM COMPANY, PARAMOUNT PICTURES, SKYDANCE PRODUCTIONS

Distribuzione:UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY - DVD E BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT

ATTORI

Tom Cruise nel ruolo di Jack Reacher
Rosamund Pike nel ruolo di Helen Rodin
Richard Jenkins nel ruolo di Alex Rodin, Procuratore Distrettuale
David Oyelowo nel ruolo di Detective Emerson
Werner Herzog nel ruolo di Zec
Jai Courtney nel ruolo di Charlie
Joseph Sikora nel ruolo di James Barr
Michael Raymond-James nel ruolo di Linsky
Kristen Dalton nel ruolo di Mindy
Alexia Fast nel ruolo di Sandy
Robert Duvall nel ruolo di Cash
Josh Helman nel ruolo di Jeb Oliver
James Martin Kelly nel ruolo di Rob Farrior
Nicole Forester nel ruolo di Nancy Holt
Tammy Felice nel ruolo di Anne Yanni
Scott A. Martin nel ruolo di Wesley
Julia Yorks nel ruolo di Chrissie Farrior
Susan Angelo nel ruolo di Oline Archer
Joe Coyle nel ruolo di Darren Sawyer
Peter Gannon nel ruolo di Archer
David Whalen nel ruolo di Sig. Holt
Alicia Murton nel ruolo di Sig.ra Sawyer
 

SOGGETTO

Child, Lee
 

MONTAGGIO

Stitt, Kevin
 

SCENOGRAFIA

Bissell, James D.
 

COSTUMISTA

Matheson, Susan

TRAMA

Jack Reacher - un ex ufficiale della polizia militare americana che, dopo aver lasciato l'esercito, si aggira per gli States come un cavaliere solitario dedito al bene - dovrà risolvere il caso di cinque delitti avvenuti in una piccola cittadina dell'Indiana, per i quali è stato accusato un ex cecchino dell'esercito.

CRITICA

"Tratto da 'One shot', un romanzo di Lee Child, celebrato giallista tv, pubblicato da Longanesi, 'Jack Reacher - La prova decisiva', inizia alla grande con qualcuno che dalle fessure di un garage uccide cinque passanti casual apparentemente senza colpa né legami. (...) La firma è di Christopher McQuarrie, che nel '95 vinse l'Oscar per la sceneggiatura dei 'Soliti sospetti' (fama in parte dilapidata poi con 'Operazione Valchiria' e 'The Tourist') che ora spera di lanciare un serial come Bourne, che per Cruise potrebbe sostituire l'usurato Ethan Hunt dalle costosissime mission impossible, giusto nel momento in cui 007 raggiunge il top rinunciando all'action in smoking per birra proletaria. E chiaro che Jack-Tom, nell'intrigo che ha bisogno di troppi sotterfugi, salverà film e patria, oltre a far innamorare la figlia del procuratore Richard Jenkins, col bell'aspetto di Rosamund Pike, che sulla carta dovrebbe deviare i soliti sospetti, ragazza fatale a doppia mandata. Ma i massimi e previsti momenti di divertimento sono coi personaggi di contorno stereotipato sopra le righe, con l'occhio chiuso per noia e per l'età: da una parte il vecchio Robert Duvall, gestore armaiolo del poligono di tiro (fascista alla 'Vogliamo i colonnelli' di Monicelli), dall'altra un Werner Herzog spirito del male, richiamo teutonico a un oscuro deus ex machina con occhio di vetro e dita in parte auto mozzate non per fame in Siberia: pure la strizzatina maliziosa all'impero dell'Impero del male in rosso Stalin." ('Il Corriere della Sera', Maurizio Porro, 3 gennaio 2013) "L'eroe Jack Reacher aspira a una dimensione mitica: veterano pluridecorato senza fissa dimora, Jack non è altro che la reincarnazione del cavaliere medievale, del giustiziere del West, o di dove preferite. Uscito da una serie di bestseller di Lee Child e prese le sembianze della star Tom Cruise, I'eroe eponimo fa capolino sullo schermo con un guizzo d'ingegno: è evocato da un cecchino che, nella sequenza d'apertura, si presume abbia ammazzato senza motivo cinque innocenti a spasso in un parco di Pittsburgh. (...) Dopo l'agente Ethan Hunt della serie 'Mission Impossible', Tom Cruise aveva bisogno di un nuovo eroe cui prestare la faccia e il fisico. Così ha deciso di interpretare e produrre quello che sarà, probabilmente, il primo episodio di una nuova serie. Il personaggio di Jack Reacher - ipereroe disilluso e stanco - pare la scelta giusta e anche Christopher McQuarrie, sceneggiatore di fiducia della star, si rivela adeguato a impaginare le sequenze d'azione che lui stesso ha sceneggiato dal nono libro della saga." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 3 gennaio 2013) "II giallista Lee Child, che di Jack Reacher è il creatore, lo ha definito «un vero duro, un ex militare addestrato ad agire con assoluta determinazione, ma anche dotato di un profondo senso dell'onore...»: una frase che basta a spiegare perché Tom Cruise, un attore che ama incarnare eroi solitari e pronti a tutto per una giusta causa, abbia deciso di mettersi nei panni di questo personaggio. (...) Nella cornice di una plumbea Pittsburg, abitata da sicari russi agli ordini di un misterioso supercattivo (un luciferino Werner Herzog), il giallo è solido e si segue volentieri, però Christopher McQuarrie, sceneggiatore assurto a fama per 'I soliti sospetti', non è regista di particolare interesse; e Cruise ogni tanto sembra come messo in posa per evidenziarne il maschio carisma, il che non è un bene né per il divo né per il film. McQuarrie sarebbe in predicato per il quinto 'Mission Impossibile', non ci pare l'idea giusta." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 3 gennaio 2013) "Per introdurre il personaggio di Jack Reacher, invenzione letteraria di Lee Child e da oggi nuovo eroe per Tom Cruise, bisognerebbe disegnare un identikit con i particolari di decine di altri personaggi tratti dall'eterna saga americana dell'eroe solitario e senza nome, giustiziere implacabile, retto da un personalissimo codice morale che lo porta a sanare le storture della vita e le lacune della legge. Ma non è sufficiente rifarsi al magistero di un Clint Eastwood «senza nome» , né appellarsi alla durezza unidimensionale di un Charles Bronson «senza notte», come vano sarebbe inchiodarlo al reducismo di un Sylster Stallone senza parole, né all'inesorabile perfezionismo atletico di un Jason Bourne senza memoria. Jack Reacher è un po' di questi personaggi e molto di più, e qui sta la sua originalità, perché è il frutto di una mescolanza inconsueta di elementi che solo in parte si nutrono dell'immaginario americano. Non bisogna dimenticare che il creatore della serie, Lee Child, è un inglese che ben ha presente la lezione di Sir Arthur Conan Doyle e il suo Sherlock Holmes, molto meno quella di Jan Fleming e del suo 007 (...). Rimpicciolito, il Jack Reacher cinematografico deve competere con quello di 'Mission Impossible' cercando di far dimenticare ai fan del primo quelli del secondo. Missione impossibile, ma noi crediamo riuscita. (...) Jack Reacher è un film anomalo nel panorama attuale dell'action movie muscolare. E' tanto parlato quanto agito, tanto seduto quanto spericolato. Ironico e intelligente, si avvale di un cast sorprendente, compreso il guru tedesco del cinema d'autore come Werner Herzog in una parte impagabile, per non citare l'appoggio in extremis di Robert Duvall." (Dario Zonta, 'L'Unità', 3 gennaio 2013) "Dal romanzo 'La prova decisiva' di Lee Child, l'ultima prova action-thriller dell'immarcescibile Tom Cruise, che nonostante le 50 primavere continua a voler salvare il mondo. Non c'è spazio per l'amore né per una pensione dorata, Jack si fa giustizia da solo, mentre alla regia Chris McQuarrie prova a scommettere su una nuova Mission: Impossible: niente da fare, Reacher non è Ethan Hunt e, soprattutto, nemici e intrighi hanno il fiato corto. Provinciale." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 3 gennaio 2013) "Elementare, Watson! Ti aspetti che lo esclami, da un momento all'altro, il misterioso e taciturno Jack Reacher, ex ufficiale della polizia militare statunitense dotato di un intuito da far invidia al grande Holmes. Oddio, in alcuni momenti ne ha anche troppo per risultare realmente credibile e non cadere nel ridicolo. Per non parlare degli stereotipi del classico poliziesco hard boiled con aggiunta di una piccola dose di soprannaturale (il protagonista esce da una rissa uno contro cinque senza un minimo taglio e becca una trambata in testa che avrebbe ammazzato un bisonte ma a lui non causa neanche una piccola commozione cerebrale) e qualche vago richiamo a Jason Bourne, tutti elementi messi lì, un po' alla rinfusa, per tirare (troppo) per le lunghe la pellicola. Eppure, nonostante tutto questo (e c'è molto di più), grazie al 'physique du rôle' di un convincente Tom Cruise, la trasposizione de 'La prova decisiva' (nono romanzo sul solitario Jack Reacher pubblicato, con lo pseudonimo di LeeChild, dallo scrittore britannico James R. Grant) è, senza troppo pretendere, assolutamente godibile e consigliabile. Merito anche dei tre grandi vecchi che nobilitano il cast: Richard Jenkins, Robert Duvall ed il superbo «cattivo» Werner Herzog. Pittsburgh. Sei colpi di fucile ed un killer uccide cinque persone, un uomo e quattro donne, nella migliore delle scene del film. (...) Una nuova saga cinematografica ha, probabilmente, preso il via." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 3 gennaio 2013) "Piacerà a tutti coloro che vogliono iniziare l'anno con un thriller d'azione di quelli tosti, ad alta professionalità americana. 'Jack Reacher' parte con buone credenziali (Tom Cruise supportato da Robert Duvall, regia e sceneggiatura di quel Christopher McQuarrie che quindici anni fa ideò 'I soliti sospetti'). Credenziali che per una volta non ingannano. Le corse affannose di Jack Reacher valgono (e magari superano) quelle di Jason Bourne." (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 gennaio 2013) "Concitato, avvincente, anche se dispersivo poliziesco, che fila per due ore pancia a terra, come piace al produttore Tom Cruise. L'attore, mai visto così poco interessato alle galanterie femminili, si dimostra in gran forma (...)." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 17 gennaio 2013)

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