SOGGETTO

SCENEGGIATORE

MUSICHE

SCENOGRAFIA

TRAMA

Dopo la morte del direttore artistico di una compagnia di ballo newyorchese, tre vecchie stelle vengono chiamate per tentare di recuperare ed allestire uno spettacolo. Si tratta di una coreografia che il maestro di ballo defunto aveva creato per loro, ma che i tre non hanno mai eseguito. Non si tratta solo di salvare lo spettacolo e la compagnia ma anche le loro esistenze, prendendo al volo quest'ultima possibilità di realizzare i sogni ormai perduti. Ma prima i tre devono risolvere vecchi dissapori.

CRITICA

"Meglio il Richard Gere di 'Shall We Dance?', l'Antonio Banderas di 'Ti va di ballare?' o il Patrick Swayze di 'One Last Dance'? Bella gara tra sex symbol che si sono sintonizzati sulla lunghezza d'onda di un filone trendy. Prima di investire massicciamente sul rischioso revival del musical, Hollywood sta rilanciando con buoni esiti commerciali le storie a base di scuole di ballo, competizioni musicali con coppie ad alta gradazione erotica. La sfida tra i tre attori la vince senza dubbio il più sciolto e acrobatico Banderas, anche perché l'avvocato interpretato da Gere è troppo appesantito da dilemmi esistenziali mentre il ballerino di professione di 'One Last Dance' non riesce ad esprimersi ad alti livelli. Il film che segna l'esordio nella regia della ballerina Lisa Niemi, moglie di Swayze dal '75, porta i segni (negativi) di un'operazione costruita in famiglia, di evidenti rimandi alle origini dell'attore e di citazioni metatestuali. L'attore, figlio della coreografa Patsy Swayze, è cresciuto nel mondo della danza e trovò il successo circa vent'anni fa proprio con 'Dirty Dancing - Balli proibiti'. Lisa ha studiato danza con la suocera e ha scritto molti anni fa con Patrick la pièce teatrale 'Without a Word', che è alla base del film ma è anche lo spettacolo che tre vecchie stelle del ballo vogliono mettere in scena per un ritorno di fiamma. E, dulcis in fundo, la coppia interpreta e produce la pellicola. (...) Il film non decolla mai. Con echi di 'Cabaret' e dei dilemmi bergmaniani, 'One Last Dance' usa la danza come pretesto per raccontare una pretenziosa resa dei conti sentimentale." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 3 giugno 2006)