Anno: 2013 Durata: 122 Origine: BELGIO Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Lars von Trier
Specifiche tecniche:ARRI ALEXA, DCP (1:1.85/1:2.35)
Tratto da:-
Produzione:ZENTROPA ENTERTAINMENTS, ZENTROPA INTERNATIONAL, SLOT MACHINE, ZENTROPA INTERNATIONAL FRANCE, CAVIAR, ZENBELGIE, ARTE FRANCE CINÈMA
Distribuzione:GOOD FILMS (2014)
Charlotte Gainsbourg | nel ruolo di | Joe |
Stellan Skarsgård | nel ruolo di | Seligman |
Shia LaBeouf | nel ruolo di | Jerôme |
Christian Slater | nel ruolo di | Padre di Joe |
Stacy Martin | nel ruolo di | Joe ragazza |
Jamie Bell | nel ruolo di | K |
Uma Thurman | nel ruolo di | Sig.ra H |
Willem Dafoe | nel ruolo di | L |
Mia Goth | nel ruolo di | P |
Sophie Kennedy Clark | nel ruolo di | B |
Connie Nielsen | nel ruolo di | Madre di Joe |
Michaël Pas | nel ruolo di | Jerôme adulto |
Jean-Marc Barr | nel ruolo di | Debitore |
Udo Kier | nel ruolo di | Cameriere |
Nicolas Bro | nel ruolo di | F |
Hugo Speer | nel ruolo di | Sig. H |
Jens Albinus | nel ruolo di | S |
Felicity Gilbert | nel ruolo di | Liz |
Tabea Tarbiat | nel ruolo di | Valeria |
Tania Carlin | nel ruolo di | Renée |
Ivan Pecnik | ||
Jesper Christensen | ||
Severin von Hoensbroech | ||
Shanti Roney |
La sera di un freddo inverno, il vecchio Seligman, scapolo affascinante, trova Joe percossa e tumefatta in un vicolo. La porta nel suo appartamento dove si prende cura delle sue ferite mentre lei gli racconta la sua vita autodefinendosi ninfomane. Seligman ascolta con attenzione Joe che, nel corso di otto capitoli, racconta la lussuriosa e avventurosa storia della sua esistenza, ricca di relazioni e incidenti di percorso.
"Joe, nome maschile costretto in un corpo ninfomane, continua la sua confessione e Lars von Trier la farcisce con più sadismo e meno melancholia (e humour), lasciando spazio a frustate, liti coniugali e alla curiosità del «confessore» che avrà la sua sorpresina. Finale a cerchio: tutto può ricominciare; è finzione, ma istruttiva. Il vol. II appare più moralistico del primo, con tutti i nodi sessuali che vengono al pettine." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 24 aprile 2014) "(...) chi avesse scambiato il doppio film di von Trier per un porno, dovrà ricredersi ancor di più. La seconda parte aumenta la sfumatura di pessimismo e la storia di Joe assume toni da noir, nell'episodio sadomaso e soprattutto nell'ultimo capitolo, quando la tragica eroina (la Gainsbourg anche nel racconto, otreché nella sua 'cornice') prenda a bazzicare il mondo del crimine e progetta un omicidio. Gli elementi meta-narrativi (scritte in sovrimpressione, digressioni...) si diradano rispetto alla prima parte; tuttavia 'Nymphomaniac vol. II' mantiene il carattere del film-saggio, che conta esempi rari ma illustri quali il cinema di Godard e il pasoliniano 'Salò o le 120 giornate di Sodoma'. Anche la fitta rete di citazioni ('alte' come Wagner e Andrej Rublev, o più 'basse', come le pistole di James Bond), lungi dall'essere una sterile esibizione di sapere, fa parte integrante della dimensione saggistica." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 24 aprile 2014) "Seligman ascolta, interferisce, ragiona senza mai fare la morale; Joe spiega o controbatte con fiera a-moralità: in un gioco dialettico dove il filosofeggiare lavora al servizio di un'estraniata esibizione dei demoni interiori dell'autore. Il tutto configura un'opera irritante e affascinante, disuguale e densa, mistica e brechtiana com'è nello stile di un cineasta che per alcuni (ci includiamo) è un artista e per altri solo un mistificatore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 24 aprile 2014) "Piacerà anche più del primo episodio. Che tutto sommato tirava molto al Tinto Brass (non poche scene erano decisamente goliardiche). Qui gli episodi sono più significativi. La gioiosa porcellaggine ha lasciato il posto all'angoscia esistenziale. Nel frattempo von Trier è ritornato alla forma degli anni 90 e termina l'erotica odissea «in crescendo»." (Giorgio Carbone, 'Libero', 24 aprile 2014)
Incasso in euro