Anno: 2014 Durata: 90 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:BIOGRAFICO
Regia:Stefano Calvagna
Specifiche tecniche:-
Tratto da:liberamente ispirato alla "terza vita" del Maestro Franco Califano
Produzione:POKER ENTERTAINMENT
Distribuzione:POKER ENTERTAINMENT
Gianfranco Butinar | nel ruolo di | Franco Califano |
Enzo Salvi | nel ruolo di | Stefano |
Franco Oppini | nel ruolo di | Giuliano |
Nadia Rinaldi | nel ruolo di | Luna |
Andrea De Rosa | nel ruolo di | Massimo |
Danilo Brugia | nel ruolo di | Riccardino |
Stefano Calvagna | nel ruolo di | Ivano |
Michael Madsen | nel ruolo di | Paul Hummel |
Rossella Infanti | nel ruolo di | Susy |
Roberta Scardola | nel ruolo di | Angela |
Claudio Del Falco | nel ruolo di | Pugile Del Falco |
Ascanio Pacelli | nel ruolo di | Fabio |
Giulia Di Quilio | nel ruolo di | Aurora |
Stefania Marchionna | nel ruolo di | Melissa |
Saverio Vallone | nel ruolo di | Don Mario |
Niccolò Calvagna | nel ruolo di | Franco Califano bambino |
Fabio Farronato | nel ruolo di | Raffaele Pizzi |
Ritratto di un Franco Califano inedito. I retroscena dell'uomo che solo pochi intimi conoscevano. Dai momenti più duri e belli della sua vita agli attimi di divertimento e gli istanti di solitudine e amarezza, con particolare riferimento al suo rapporto con se stesso, con gli amici, con lo spettacolo e il suo mondo, con i giornalisti, con i giovani e quella spinta ricevuta da loro per tornare a scrivere e riemergere dall'abisso in cui si era confinato. La storia della "terza vita" di Franco Califano: dal suo declino, alla rinascita fino alla morte.
"Il film è emotivamente ricco e riesce bene a rappresentare la figura artistica e privata, il talento e l'autenticità del Califfo. Nella pellicola sono stati rigorosamente usati i suoi oggetti personali, occhiali, vestiti, scarpe, orologi, ma anche l'arredo della sua casa, mentre a vestire i panni del poeta c'è il suo amico Gianfranco Butinar, un imitatore che però ha dimostrato di andare oltre, ampliando così un legame forte con il personaggio, per rappresentarlo con le sue tante sfaccettature. L'interpretazione, la trama e la bella regia di Calvagna confermano l'autenticità della storia. Unico elemento romanzato è la scena della morte di Califano, lo stesso regista conferma di aver evitato di narrare cinematograficamente quell'episodio, una crisi respiratoria avvenuta nel bagno della sua villa, e per questo ha ricreato una circostanza con particolari cari al cantautore, come la rappresentazione dell'inverno, stagione da lui amata. Alla nascita del progetto il regista Calvagna ha dedicato molto tempo e l'idea era nata dopo aver curato la regia del concerto dei '70 anni' di Califano, che di persona gli aveva espresso il desiderio di realizzare un film che narrasse la vita in carcere, per cui, aveva sottolineato l'artista, ci sarebbe stata la prospettiva di uno che in carcere c'era stato e sa come funziona davvero. Il film sulla sua vita doveva invece intitolarsi 'L'ultimo concerto', che poi Calvagna ha sostituito con 'Non escludo il ritorno', frase che Califano ha volute incisa sulla sua tomba." (Dina D'Isa, 'Il Tempo - Roma', 30 ottobre 2014) "(...) Calvagna tratteggia un ritratto ruspante, che rispecchia al meglio il carattere del «Califfo» (ottimamente reso da Gianfranco Butinar). Considerando i pochi mezzi a disposizione, un film da amare anche peri suoi difetti." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 6 novembre 2014)
Incasso in euro