Non desiderare la donna d'altri2004

SCHEDA FILM

Non desiderare la donna d'altri

Anno: 2004 Durata: 112 Origine: DANIMARCA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Susanne Bier

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:TWO BROTHERS LTD., ZENTROPA ENTERTAINMENTS

Distribuzione:TEODORA FILM (2005)

ATTORI

Connie Nielsen nel ruolo di Sarah
Ulrich Thomsen nel ruolo di Michael
Nikolaj Lie Kaas nel ruolo di Jannik
Bent Mejding nel ruolo di Henning
Solbjorg Hojfeldt nel ruolo di Else
Sarah Juel Werner nel ruolo di Natalia
Rebecca Logstrup nel ruolo di Camilla
Alex Caan nel ruolo di Farid, Afghanistan
Alexis Rodney nel ruolo di Soldato Americano
André Babikian
Bjarne Antonisen nel ruolo di Faborg
Claus Flygare nel ruolo di Ufficiale
Hassani Shapi nel ruolo di Hassan Afghanistan
Henrik Koefoed nel ruolo di Barman
Hossein Karimbeik nel ruolo di Hossein, Afghanistan
Karzan Sherabayani nel ruolo di Makmuhd
Lars Hjortshoj
Lars Ranthe
Laura Bro nel ruolo di Ditte
Lene Maria Christensen nel ruolo di Jeanette
Maj-Britt Mathiesen
Michael Asmussen
Morten Hebsgaard
Morten Kirkskov nel ruolo di Ufficiale
Niels Lund Boesen
Niels Olsen
Paw Henriksen nel ruolo di Soldato
Philip Bulcock nel ruolo di Soldato americano
Sam Vincenti nel ruolo di Wisam, Afghanistan
Scott Farrell nel ruolo di Militare inglese
Thomas Magnussen nel ruolo di Radarista
Tobias Theodor Caspersen
Tom Mannion nel ruolo di Miles
William El Gardi nel ruolo di Samial-Tariq, Afghanistan
 

SOGGETTO

Bier, Susanne
 

SCENEGGIATORE

Jensen, Anders Thomas
 
 

MONTAGGIO


Nielsen, Adam
 

SCENOGRAFIA

Bentzon, Viggo
 

EFFETTI

Hjorth, Peter

TRAMA

Michael è un ufficiale inviato in Afghanistan per una missione di pace. Un giorno viene catturato dai Talebani e di lui non si hanno più notizie per cui viene dato per disperso. Suo fratello Jannick, considerato la pecora nera della famiglia, decide di prendersi cura della moglie e delle figlie di Michael. Quando l'ufficiale viene liberato e torna a casa, però, le cose non stanno più come prima e tutti i membri della famiglia sono costretti a dover fare i conti con le conseguenze che il trauma della prigionia ha lasciato in Michael...

CRITICA

"Dalla nouvelle vague danese, esperta nei grovigli di vipere annidati in famiglia, il film di Susanne Bier fa da semaforo tra comico e tragico, muovendo maree ed ondine del destino. (...) Si passa per violente emozioni: l' importante è affermare la priorità degli affetti e l'armistizio dei sentimenti. Anche se lo stile brutale e tenero del film resta non sintonizzato e alcuni personaggi sgusciano via senza salutare, il drammone a porte chiuse si segue con curiosità grazie a una compagnia di attori psicosomaticamente accesi, fra cui la star nordica Ulrich Thomsen. Stile mezzo dogmatico, voglia di melò frenata, ammirazione per i sentimenti fuori riga, nevrosi multi familiare." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 marzo 2005) "Duro, diretto, sgradevole fino alla crudeltà. Dogma o non Dogma, da quando è tornato a mietere premi nei festival, questa sembra la prima qualità del cinema danese. Da 'Festen' a 'L'eredità', nessuno oggi spinge la lama più a fondo di Lars Von Trier e dei suoi connazionali. Ma senza pathos, senza slanci mélo, senza chiedere o elargire clemenza se perfino una donna, Suzanna Bier, può affondare il bisturi nei nodi di una famiglia come tante. (...) Qualche passaggio è brusco, qualche psicologia appare eccessivamente (strumentalmente?) rigida. Ma l'insieme emana fermezza, sgomento, pietas e dolore autentico." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 marzo 2005) "Il film della regista danese Susanne Blier è commovente, semplice, con attori magnifici (Connie Nielsen e Ulrich Thompson, il biondo di 'Festen'), come buona parte del cinema scandinavo sa esaltare laicamente i valori familiari ed etici, il peso dei sensi di colpa e la capacità di comprensione e perdono." (Natalia Aspesi, 'la Repubblica', 25 marzo 2005) "Davvero notevole per robustezza e intensità, 'Non desiderare la donna d'altri' è da consigliare senza riserve come antidoto contro i vezzi del cinema d'autore. Prodotto dalla Zentropa di Lars Von Trier, questo film danese che ritorna ai temi dei roventi traumi familiari riesce a raccontare senza scarti inutili, a motivare gli ottimi attori che recitano in presa diretta, a concentrarsi su ambienti e situazioni credibili, a tenere una buona suspense stilistica, a farci percepire, insomma, tutta la brutalità e la tenerezza che possono sprigionarsi dalla fatica di vivere. (...) Susanne Bier si dimostra regista di nerbo superiore, sia per come indaga sui dettagli minimalisti degli incontri e degli scontri sia per come elabora le corrispondenze (anche segrete) fra i sentimenti." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 2 aprile 2005)

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