N-Capace2014

SCHEDA FILM

N-Capace

Anno: 2014 Durata: 80 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DOCUMENTARIO

Regia:Eleonora Danco

Specifiche tecniche:HD

Tratto da:-

Produzione:ANGELO BARBAGALLO PER BIBI FILM IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA

Distribuzione:DVD: LUCKY RED/MUSTANG ENTERTAINMENT (2017)

 

SCENEGGIATORE

Danco, Eleonora
 

MUSICHE

Acher, Markus
 

COSTUMISTA

Lai, Alessandro

TRAMA

Alla morte della madre, "Anima in pena" intraprende un viaggio tra Terracina e Roma per ripercorrere i luoghi dell'infanzia e tentare di risolvere il conflitto con il padre. Nello struggimento che la sovrasta, Anima in pena si ferma a parlare con anziani e adolescenti li interroga...

CRITICA

"(...) la Danco (...) reinventa in chiave comico-fantastica il (...) contesto quotidiano trovando ogni volta una chiave di comunicazione miracolosa. È nell'incontro fra (...) due grandi assi portanti, il viaggio dentro se stessa e quello tra campagne e città, che sta il segreto di questo film insieme lieve e profondo, antico e nuovissimo, ingenuo e sapiente come i personaggi che scova e mette in scena. Accordando le loro voci così diverse fino a disegnare una specie di mappa, geografica e interiore, che disegna i contorni di un mondo - Roma, le periferie, il litorale Pontino - e dei suoi abitanti. In un vertiginoso gioco di specchi che vede l'autrice riflettersi nei suoi personaggi, e viceversa. Come se solo così si potesse cogliere il riverbero di qualcosa che ancora chiamiamo 'anima', ma non appartiene mai a una sola persona alla volta, solo a un insieme." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero',19 marzo 2015) "(...) non perdetelo (...). Rivederlo a distanza di qualche mese lascia intatta la magnifica sorpresa della prima visione, e anzi spalanca nuovi possibili itinerari di lettura. Perché 'N-Capace' è un film di libertà geometrica, e di continua invenzione, che spiazza Io sguardo nel modo di raccontare, e costruire gli spazi e i rapporti con gli universi di fronte ai quali si pone. E anche se la regista ne è interprete, punto di vista e riferimento narrativo in una scopertissima autofinzione, non è soltanto un film alla prima persona. Danco che dice di essersi ispirata ai surrealisti, a Giotto, a De Chirico e a Buñuel, libera una tensione in cui la cui verità della scrittura visiva passa attraverso la fisicità dei corpi. Una fisicità performativa e di primi piani, di sguardi e di conflitti, con la macchina da presa che incalza i personaggi, e la regista stessa, cercando il punto di rottura di un sentimento fragile nel quale tutto è lecito e ci si può credere, anche che a Terracina ci sono i licantropi. Lei intanto come una maga mescola frasi, imbarazzi e confessioni con umorismo, autoironia, dolorosa consapevolezza. Scompone, ricompone, complici la libera precisione del bel montaggio di Desideria Rayner, e l'eccentricità elettronica delle musiche di Markus Archer (...). Sono storie, vissuti, lei ascolta, non giudica: i suoi personaggi li avvicina con discrezione, nell'inquadratura frontale lascia affiorare la realtà. (...) Questo entrare e uscire dal bordo delle immagini (della vita?) è forse la cifra più forte del film le cui determinate improvvisazioni mettono alla prova le nostre abitudini di spettatori un po' come tutti i personaggi. E però non si può che seguire questa flaneur vagabonda, nuda o vestita di bianco, nei suoi contorcimenti rabbiosi e insieme pieni di malinconia, che infine ci parlano di noi e di un tempo collettivo, in quella forbice tra vecchiaia e adolescenza, lo spazio del possibile e del tutto è accaduto, dei sentimenti palesi e in cui ancora rimane un lato di mistero. Il cinema nasce lì." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 19 marzo 2015) "Supportata dalle musiche di Markus Acher, di bianco vestita, spesso a letto, brandendo un piccone, la Danco ribalta lo status quo (...) e, soprattutto, (si) chiede che cosa possa fare oggi il cinema: non solo nella forma - dice di ispirarsi a De Chirico, Giotto, Buñuel e Surrealismo - quanto nel riscrivere il mondo, e noi stessi. Tenendo fede al titolo che s'è scelto, 'N-Capace' è incapace a dirsi, ma capacissimo a dirci, e a farci accettare tutto: compreso i licantropi a Terracina. Non perdetelo." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 19 marzo 2015)

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